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LA CAPITALE AMORALE

A Roma tocca da sempre l'appellativo di Capitale amorale,  senza interruzioni da Romolo a Buzzi&Carminati. A Milano tocca di diritto quello di Capitale immorale. E dire che giornali e  tv hanno fatto a gara per farci credere che fosse un esempio di virtù...

"Se bastasse un Pisapia a cambiare una città...", lo sussurrava la settimana scorsa sul treno una signora attempata commentando lo scandalo della sanità della Regione Lombardia. L'ultimo di una lunga serie, dalla Clinica S. Anna in avanti, tutti localizzati in quella regione il cui sistema sanitario - a detta di tutti i commentatori e tuttologi - rappresenta l'eccellenza italiana. Di solito si invitano le altre regioni a prendere esempio dalla Lombardia: cittadini soddisfatti, spesa sotto controllo, ricerca e cura, pubblico e  privato che cinguettano allegramente e servire al meglio il cittadino fortunato di essere nato in un simile bengodi.
Si scoprono, oltre ai soliti giri di mazzette, apparecchiature e attrezzature di qualità scadente pagate per eccelse, protesi dentarie che neanche nel Terzo Mondo, amici e amichette a gogò. Il tutto secondo lo schema, mai abbastanza collaudato, che discende direttamente da Mario Chiesa e dal Pio Albergo Trivulzio, il luogo da cui prese il via il crollo della Prima repubblica e la successiva stagione di Tangentopoli. Stesse storie, sovente stessi personaggi e stesse narrazioni, sembra che non sia cambiato davvero nulla tranne che...

INDIZI CHE INQUIETANO

Quando i tempi si fanno cupi, gli individui mediocri che sono rimasti nelle fogne fino a quel momento, se ne escono a conquistarsi il momento di gloria. E non finisce mai bene

Ce lo insegna la Storia - e quella più recente non si è limitata ad insegnarcelo, ce lo ha invano ripetuto un'infinità di volte - che a ogni difficoltà, politica sociale economica, la paura trionfa e con lei il bisogno di sicurezza, di ordine, di ciò che può garantire un po' di tranquillità. Se si deve, in nome di tutto questo, rinunciare a un po' dei nostri diritti di cittadini... pazienza! Li ritroveremo quando tutto sarà tornato normale.
Invece non li troviamo più: loro non esistono una volta per tutte, sono il prodotto di dialettiche, lotte e equilibri fra i diversi interessi di una società che va avanti, non aspetta proprio nessuno. Nel'ambito dell'analisi politica e sociale molti indizi non fanno una prova, tuttavia inquietano e gettano allarme perché l'oggi è tutto troppo uguale a un passato che tutti diciamo di non voler ritrovare e che, invece, sembra proprio tornare a farsi presente e, magari, futuro. Ecco qualche indizio:

PRIMARIE IN SALSA DI SOIA

Lo scandalo non sono i cinesi milanesi ai seggi del centrosinistra milanese, la vergogna è la "normalizzazione" di una pratica schifosa che ammazza la democrazia... 

I consueti cinguettii di sdegno della minoranza PD, dei satelliti dalle anime candide e dalle voglie poderose, della società civile perbene, quella sempre pronta a stigmatizzare la gestione padronale del M5S, sono tutti ingredienti che oggi condiscono gli articoli dei quotidiani che raccontano delle primarie per il sindaco di Milano. Un'altra volta si svegliano - ovviamente in ritardo - e fingono di denunciare una pratica che nel PD è ampiamente diffusa. Ce lo raccontano le cronache della Liguria, per trattare solo l'ultima delle occasioni, ma anche di Napoli, di tantissimi altri luoghi dove le primarie sono diventate l'occasione per gigantesche opere di cammellaggio (pago, con soldi con promesse con favori,  la gente perché vada a votare il mio candidato) da far impallidire i maestri americani del bui anni '50.
Ma tutti fanno finta di niente: il PD e i satelliti continuano a comportarsi come se niente fosse...