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LA CADUTA DELL'IMPERO ROMANO

Oltre millesettecento anni fa, i barbari premevano alle porte. Ecco un dialogo immaginario e di fantasia, ma non troppo.
"Dai, vieni Clodia, usciamo da questo calidarium sennò finiamo lessate. Proprio come la carne che servirò stasera a mio marito Licinio".
"Sì, hai ragione: qualche minuto nel frigidarium per dare freschezza e consistenza alla pelle, poi via  a casa. Sai Cornelia, stasera abbiamo ospiti che vengono direttamente dal barbaricum e speriamo che abbiano portato cose buone e altrettanto buone notizie. Si racconta di nuove partite di sclaves, appena catturati e tutti molto giovani, pronti per i bordelli dell'impero. Si dice che siano molto violenti e che non si lascino facilmente domare, ma le donne fanno fare ottimi affari ai tenutari perché sono belle e ricercate".
Seguite da ancelle di varie razze e colori, le due nobildonne si dirigono al frigidarium sempre chiacchierando amabilmente fra loro.

L'ALTRO TURIGLIATTO: PESI E LEGGENDE

"Ma tu..., sei quello che ha fatto cadere Prodi?". Da otto anni a questa parte convivo con un doppio e ne condivido la riprovazione di buona parte degli elettori del centrosinistra. Non finisce mai!

Il 24 gennaio 2008 il governo Prodi - formato da tutte le forze politiche di centro e di sinistra, era il tempo dell'Unione - veniva sfiduciato dal Senato (156 sì e 161 no). La sconfitta veniva dall'Udeur di Mastella e dai seguaci di Dini, che facevano parte della maggioranza, ma votarono contro lo stesso. Votò contro anche un senatore di Rifondazione Comunista che già aveva criticato aspramente il governo sulla partecipazione alla missione "umanitaria" in Afganistan e sul raddoppio della base militare americana di Vicenza: Franco Turigliatto. Il suo voto non era assolutamente decisivo, ben altri furono i killer di Prodi (leggi la ricostruzione di Travaglio), ma lo stesso lui assurse a simbolo della sua sconfitta. Colpa di Turigliatto. Il premier rassegnò le dimissioni e le cose presero la piega che sappiamo, anche grazie alle manovre e agli intrighi di Napolitano che, dal Quirinale, contribuiva con le sue gesta a rendere, la nostra, quella repubblica extraparlamentare che vediamo oggi.
La sera della sfiducia, quel 24 gennaio, me ne torno a casa da una giornata in Consiglio regionale e vengo apostrofato davanti al portone da un concittadino che mi dice: "Perché ha fatto cadere Prodi? Non si rende conto che, così, spalanchiamo le porte a Berlusconi?".

L'IMPIEGATO SI FA GLADIATORE: SUCCEDE ANCHE QUESTO

Arrivi al lavoro, accendi il pc e... Russel Crowe ti spinge a dare il meglio ai cittadini. Follie amministrative e insipienza umana: la politica dell'ombrellone in funzione tutto l'anno.

"Il dipendente pubblico va motivato perché dia il meglio di se stesso" - debbono essersi detti i valenti amministratori della mia città, dopo averlo letto su qualche settimanale di gossip vacanziero e aver risposto con successo ai test allegati (sei un maschio alfa o una donna iena?) - "adesso lo facciamo anche noi. Così vedrai che Comune coi fiocchi, potremo fare conferenze stampa e comunicati a go-go che il nostro giornalista da passeggio (una leccata e via) rilancerà sulle pagine locali del noto quotidiano torinese". Ignoravano i valenti amministratori che il dipendente (che sia pubblico o privato) si motiva proponendogli di partecipare a progetti che ne arricchiscono le conoscenze e il curriculum; se poi qualcosa arricchisce anche il portafoglio, tanto meglio. Ignorano che il dipendente, per lavorare meglio, ha bisogno di compiti definiti, di stimare i dirigenti che glieli assegnano, di avere una qualche considerazione delle capacità degli amministratori eletti che danno la linea. Ignorano che, in un paese dove la regola è tirare a campare e farsi i c****i propri, il processo e il percorso è lungo e complesso; che se il dipendente vede che il politico è più impegnato a coltivare la clientela che a far crescere l'ente in cui lavora, tutta 'sta voglia di motivarsi proprio non la coltiva....
Ma sindaco&co niente! Loro vanno avanti per la loro strada e quindi: detto? Fatto! Parte il progetto EasyGru: far trovare ogni giorno sul desktop dei dipendente comunale una specie di newsletter con le comunicazioni di servizio e gli avvisi che amministratori e dirigenti vogliono che arrivino a tutti e in fretta. Cosa c'entrano la motivazione e le bizzarrie degli amministratori con questa lodevole iniziativa che, però, non fa certo parlare i giornali e motiva davvero poco i dipendenti a superare se stessi? C'entrano.

Perché, non contenti, decidono di strafare per mezzo del curatore del servizio: non solo comunicazioni di servizio, ma frasi ad effetto, citazioni stile fb, inviti autorevoli a dare, dare, dare. Così il dipendente, oltre all'oroscopo e alla propria posta personale, al mattino ha anche occasione di riflettere sul senso della vita, sull'amore, sull'impegno, insomma sui temi portanti della nostra esistenza. Basta così? No, i prodi e valenti amministratori, forse ingannati dalla rassegnata apatia dei dipendenti che subiscono ben altro che questo, si eccitano oltremodo e decidono di rilanciare: oltre alle frasette dei cioccolatini, nella paginetta quotidiana i dipendenti trovano anche spezzoni di film famosi.
Forse è una leggenda, ma si racconta che, eccitati dal discorso di Russel Crowe alle truppe imperiali in Gallia (Il Gladiatore), da motivare adeguatamente perché si facessero massacrare dagli indigeni, numerosi dipendenti del comune si siano conficcati penne e matite nelle carni per imparare a sopportare il dolore, fissando senza paura e senza gridare per il male il ritratto del sindaco e dell'assessore di riferimento.
Sicché ogni mattina i dipendenti vanno al cine: immagino che si facciano quattro risate alla faccia di quei fresconi che pensano, così facendo, di motivarli al lavoro. Non sanno, i fresconi, che parecchi di loro la motivazione a dare il meglio già ce l'hanno, solo che i fresconi stessi non mettono a loro disposizione gli strumenti per sfogarla a favore dei cittadini. Ma questa è un'altra storia.
Quello che comincia a preoccupare i dipendenti più accorti è la mancanza di tempo da dedicare al lavoro: se la mattina accendi il pc e ti si apre il programma EasyGru, perdi una quantità di tempo a meditare sulla frase del giorno, a guardarti il film bellicoso che deve caricarti... così dopo sei già spompo. Soprattutto, però, in parecchi cominciano a chiedersi come continuerà questa escalation, si teme l'esplorazione del porno, naturalmente quello motivante. Su qualche giornale da spiaggia potrebbero aver letto che un po' di porno aiuta il dipendente a migliorare la sua prestazione, dunque c'è da aspettarsi che prima o poi...
Suggeriamo per questo qualche titoletto di soft porno, per cominciare: "Anche i maschi di Grugliasco certe volte fanno fiasco", "Il bel membro della Commissione comunale", "La pratica edilizia". Poi si potrà passare all'hard e i titoli non serviranno più. Si sa di dipendenti che non aprono più la pagina, di altri che approfittano per mettere in ordine le carte, ma come fare a fermare questo trionfo della follia?

Mariano

PS Non c'è il link a Easy Gru, perché i lettori possano vederlo di persona, dato che funzione solo nella intranet del Comune. Forse si vergognano.