Lo “sciopero del panino” organizzato dalle famiglie degli allievi della scuole della mia città è il segno della qualità dei suoi amministratori: solo pochi anni fa le mense di Grugliasco erano un modello per tutta Italia…
Il pranzo dei cretini
In questi giorni Grugliasco è tornata agli onori delle cronache per via dello “sciopero del panino”, una forma di protesta messa in atto dai genitori degli alunni per protestare contro i costi eccessivi della mensa scolastica. Ciò che li ha fatti arrabbiare è il trattamento che, da quest’anno, l’amministrazione comunale riserva ai non residenti che vengono a scuola a Grugliasco e alle fasce di reddito individuate come scaglioni per determinare la percentuale di contribuzione al costo totale del pasto, oltre 7 euro. Troppi quelli che pagano quasi l’intero importo, già caro di suo e dunque ancora di più penalizzante per famiglie che hanno un reddito medio e magari due o tre figli a scuola.
Il fatto è che hanno ragione loro… i genitori. Che fosse così abbiamo invano provato a dirlo alla Giunta e ai suoi supporter prima in Commissione, poi in Consiglio comunale, quando i provvedimenti di rincaro delle tariffe sono stati adottati senza colpo ferire. Naturalmente accompagnati dalle roboanti dichiarazioni dei consiglieri PD, IdV Moderati e UDC, secondo i quali questa amministrazione ci fa vivere in una specie di Eden, governati non già da assessori poco capaci, ma da santi infallibili e onniscienti. Proprio come il loro sindaco: quello che vive di politica e non ha mai lavorato un giorno nella sua vita.
Sentenza della Corte dei Conti, tutti assolti con tante scuse?
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Una fiammata sui giornali, qualche pettegolezzo in paese e sembra che tutto
sia passato in campana. Erano bravi e innocenti amministratori di
Grugliasco,...