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Quando un computer si inchioda o semplicemente va a rilento, un bel reset rimette le cose a posto… quasi sempre. Le elezioni di ieri sono un bel reset: ripartirà la macchina?
In attesa del prossimo…
I giornalisti più accorti hanno capito già da lunedì che avrebbero dovuto inventarsi un linguaggio nuovo per raccontare l’Italia uscita dalle urne: ci stanno provando, con qualche invitabile scivolone all’indietro, ma si capisce che stanno facendo tutti gli sforzi possibili.
La gran parte dei loro colleghi no: continuano a parlare di “populismo”, “protesta” e altre cavolate del genere, attribuendo ai Cinquestelle la loro (di giornalisti allineati e assuefatti) visione della politica, le loro  comode categorie di interpretazione della realtà. Non hanno fatto alcuno sforzo per capire chi erano e da dove venivano costoro, per ascoltare che cosa volevano e adesso… continuano con le stesse sciocchezze che hanno scritto e detto in tutti questi mesi. Molti politici anche.
Vedere le facce stravolte degli arroganti “vincitori annunciati” trasformarsi in ghigni ammuffiti a mano a mano che scoprivano la voce del paese che usciva dalle urne, ascoltare i loro commenti imbarazzati prima e poi allarmati sono vere grandi soddisfazioni che si vivono una volta sola nella vita, anche se vorresti ripeterle spesso.

LA POLITICA TOSSICA

L'Università torinese decreta la fine del progetto "Grugliasco città universitaria", il sindaco cade dal pero. Era scritto che sarebbe finita così, vista l’insipienza dell’amministrazione PD (e satelliti) della città.  Un grave danno della cattiva politica, premiata dagli elettori nemmeno nove mesi fa...
Bye Bye polo scientifico…
Veterinaria-Grugliasco Su “La Stampa” di ieri, sabato 23 febbraio, un articolo a tutta pagina che si occupa delle elezioni per il rettore dell’Università di Torino evidenzia che nessuno dei quattro candidati intende proseguire il progetto di insediamento a Grugliasco delle Facoltà scientifiche: mancano i soldi e altre sono le priorità. Domenica (oggi) il neosindaco strepita e protesta pateticamente, sa che cosa lo aspetta: ha vinto le elezioni nove mesi fa promettendo una città universitaria e adesso offre un pugno di mosche, che vanno ad accompagnarsi alle tossine che ha sparpagliato in giro e che adesso gli si rivoltano contro (leggi).
Siccome non si tratta di cosa di poco conto (e di stratta di un tema che conosco bene per averlo trattato, perfino con un qualche successo) e siccome ci tengo tanto alla trasformazione di Grugliasco in città universitaria, voglio rifare la storia. Prima di tutto, giusto per sapere di cosa si parla, ecco un video di meno di un anno fa: inquadra il tema e spiega a che punto siamo e a che punto dovremmo essere da anni.

CORSA AL CENTRO

Scorrendo le liste dei candidati, un sorriso viene naturale. Vi racconto la storia di Flo, così vi divertite un po' anche voi...
A galla
voltagabbanaSolo gli asini non cambiano mai idea”, questa è una delle tante frasi che ricorrono con una certa frequenza quando si debbono spiegare certe giravolte che, diversamente, qualificherebbero in modo troppo negativo le persone che ne sono protagoniste.
Essendo il nostro un paese ad alta densità di opportunisti e di voltagabbana, anche gli equilibrismi e i cambi di casacca hanno bisogno di qualche celebrazione che li nobiliti un po’.
Giusto qualche giorno fa un mio allievo mi chiedeva cosa si intendesse in politica con “corsa al centro”, l’aveva letta su un quotidiano e faticava a coglierne il senso. Ho provato a spiegargliela con il politichese, poi accortomi che non capiva, gli ho fatto un esempio concreto, quello di Flo.

TANGENTOPOLI RETURNS

Da qualche giorno i principali quotidiani nazionali, i cui giornalisti sembra che vivano su Marte, scopre che le retate in corso e gli arresti eccellenti indicano l’esistenza di un sistema mafioso organizzato. Ma guarda…
Le anime belle
soldi Ora anche Napolitano si è accorto che nella Repubblica di cui è presidente i fatti stanno superando le fantasie più malate e perverse: neanche quei forcaioli de “Il Fatto” si erano spinti ad immaginare uno schifo di queste proporzioni.
E così abbiamo manager di stato che non solo pagano mazzette per promuovere le imprese che governano, ma addirittura che fanno rientrare parte delle tangenti destinate ad acquirenti esteri per incassarsele loro o destinarle e chissà chi: la mazzetta sulla mazzetta. Per adesso non si conoscono ancora i nomi dei destinatari della politica, ma già si sussurrano le prime indiscrezioni. Si aspetta domenica prossima, poi l’apocalisse.
Abbiamo anche banchieri nominati dal PD che non avevano (naturalmente!) alcun contatto con i notabili di quel partito, che erano perciò all’oscuro di tutto.

LE DIMENTICANZE di F. Maletti

Franco è già proiettato nel futuro post-voto, ma ha anche lui paura che – passate le elezioni – i vincitori dimentichino le vere priorità per costruire le radici salde dell’Italia futura… 
Cose da fare presto
07-pivovarov- 1975- for eye candy In questo fine campagna elettorale turbolento e caotico come non mai, ritengo non inutile fare alcune brevi sottolineature affinché i futuri vincitori non rischino, nell’ubriacatura della vittoria, di perdere il controllo delle priorità sulle cose da fare.
EUROPA. Basta con gli egoismi di ciascuno Stato e forme di dumping sociale e finanziario. Occorre lavorare perché ogni Stato rinunci ad una parte della propria sovranità nazionale (meno sovranità e più solidarietà) rendendo progressivamente omogenei per tutti i cittadini d’Europa il sistema fiscale, il sistema pensionistico, il welfare, la sicurezza, l’assistenza sanitaria, la difesa, i contratti di lavoro di categoria e minimi retributivi relativi. Eliminando sprechi e doppioni causati da un antistorico senso di difesa della identità nazionale di ciascuno.

IL COLTELLO DEL SINDACATO

Quest’anno ai tesserati CGIL/Scuola un coltello multiuso in omaggio: finalmente gli strumenti della professione a disposizione degli iscritti!
Senza limite
image Venerdì scorso il rappresentante sindacale della scuola dove lavoro mi ha chiamato per consegnarmi la tessera 2013 del mio sindacato, la CGIL-FLC (Federazione Lavoratori della Conoscenza, che esagerasiun!), in passato più modestamente CGIL-Scuola. Insieme, con un certo imbarazzo, mi ha regalato il gadget che il mio sindacato ha deciso di dare quest'anno ai suoi iscritti: un coltello multiuso.
Pensavo che scherzasse, invece era proprio vero: non un’agenda, un portachiavi, un fogliettino in cui mi si diceva che al posto del gadget la CGIL aveva speso i soldi per aiutare la FIOM, per mandare nostalgici in gita a Mosca, per l’internazionalismo proletario sindacalizzando le fabbriche cinesi con infiltrati riciclati fra gli esodati di Monti… Niente di tutto questo: un coltello con limetta per le unghie (sala insegnanti nelle ore di morta), cavatappi (e Cota vuole farci il test alcoolico!), punteruoli e lame varie che ho subito avuto la tentazione di provare in classe, anche solo per minacciare i più riottosi fra i lazzaroni delle quarta ora. Ma come diavolo hanno potuto pensare a una cosa del genere?

PAURA

Ogni giorni di questa campagne elettorale è contrassegnato da una puntata di un dramma in larga parte già visto
Prima la spocchia…, poi la disperazione!
Paura In tempi non sospetti mi ero permesso di mettere in discussione la strategia di Bersani verso il resto del centrosinistra criticandone gli aspetti che più richiamavano alla spocchia comunista e post, quella che ha fatto perdere elezioni già vinte e costruire coalizioni già morte prima di mettersi al lavoro: sempre a opera loro, dei post comunisti (leggi). Eh già, se Berlusconi ha regnato pressoché incontrastato per 18 anni ed è tuttora alla ribalta, qualche responsabilità ce l’avranno pure loro dirigenti e personaggi di punta del principale partito del centrosinistra. O no?
Sostenevo che chiunque voglia candidarsi a guidare il paese deve innanzitutto essere capace di negoziare con tutti i possibili alleati le condizioni migliori per realizzare il programma voluto: se non bastassero gli “alleati naturali”, il leader capace dovrebbe allargare la coalizione fino a comprenderne altri così da raggiungere la maggioranza per vincere le elezioni e, finalmente, governare.

SCANDALI SINISTRI

Vent’anni fa un’indagine della Magistratura torinese scoperchiava una “cupola” ante litteram nella quale si sperimentavano gli schemi della gestione del potere e della corruzione che ancora oggi segnano la storia italiana
Lo scandalo Le Gru vent’anni dopo
corruption Mi ha fatto un certo effetto leggere le due paginate che Nord Ovest del 30 gennaio ha dedicato al ventennale della Tangentopoli torinese, commentando le analogie e le differenze con gli scandali che oggi toccano parti del centrosinistra italiano. E' effetto di un protagonista (non ancora reduce), il rammarico di quello che avrebbe potuto essere e che non è stato, ma soprattutto alla mancata profonda riflessione intorno ai meccanismi della corruzione in politica, quella riflessione che avrebbe potuto “vaccinarla” dagli scandali che ne contrassegnano il cammino (leggi articolo)
Gli errori e le degenerazioni si ripetono sempre uguali, qualche volta perfino con gli stessi protagonisti, fotografia di un paese che non impara mai dai suoi errori e dove i maestri sono scambiati per agitatori e questi ultimi per eroi. Salvo Anzaldi, autore dell’articolo principale, tutte queste cose le mette in luce con la maestria e l’obiettività che gli sono caratteristiche.