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VELENI DI FINE ANNO

L’impazzimento del paese procede a gonfie vele. Oramai è tutto un correggere e cambiare provvedimenti e decisioni… come i topi che scappano dalla stiva della nave che affonda
La bussola
Siamo arrivati alla fine dell’anno e ancora non sappiamo quali esatti contorni avrà la nuova tassa sulla casa, l’IMU cambiata di nome e di importo. Sappiamo solo che la fregatura sarà dolorosa e che in questo clima di incertezza saranno così tanti gli errori che pagheremo quasi certamente qualcuna delle multe che l’erario applica ai fessi che ancora ci provano a pagare le tasse.
Napolitano guarda sconsolato questo suo governo, incapace di fare quello per cui l’ha creato e sempre pronto a ingannare il Parlamento con commi ed emendamenti che favoriscono questo o quello, così spudoratamente da farci ringraziare tutti i giorni che ci siano i M5S che, almeno, impediscono le nefandezze più macroscopiche.
Il “presidente fattosi re” ha davvero il serio problema di defilarsi da disastro che ha, non da solo, combinato senza fare altri gravi danni al paese. Sembra che non sappia come fare, che aspetti anche lui il tracollo con una specie di fatalistica rassegnazione.
Il giovane Letta continua imperterrito a chiamare le cose con nomi diversi, sperando così di continuare a ingannare la gente come bene hanno insegnato Berlusconi e i suoi contrapposti ex comunisti: un piano di tasse e balzelli lo chiama “piano per la crescita” e tutti sono convinti che cresceremo, la solita leggina per tagliare stipendi già tagliati la chiami “job act” e ti illudi che tuo figlio disoccupato troverà lavoro grazie ai tuoi sacrifici. Chiami “spending review” un piano per tagliare la spesa pubblica, ma non fai neanche quello, meglio moltiplicare tasse e gabelle mentre l’apparato dello Stato ingoia risorse che ingrassano parassiti che operano affinché nulla cambi.
Intanto il Governo produce e smentisce provvedimenti nella stessa giornata, alimentando con questo suo fare ondivago una incertezza che allarma  e che allontana l’idea che per questo paese ci possa essere un futuro. Ma perché non licenziano quei dirigenti che hanno messo il Governo nella condizione di assumere provvedimenti sbagliati, imperfetti nella forma e incompatibili nel contenuto? Quella sarebbe una buona spending review! Credo che non posano perché i veri padroni dello stato italiano sono loro, altro prodotto di una politica debole e codarda dove ciascuno pensa solo al suo tornaconto, di destra come di sinistra. Per questo comandano i generali e, quando si tratta di tagliare, meglio disboscare nella scuola che nella difesa; comandano i presidenti delle grandi imprese pubbliche, nominati dai politici, ma da cui i politici dipendono per le loro clientele e per i finanziamenti alle fondazioni e alle campagne elettorali.
I grandi commis dello stato sanno che possono fare tutto quello che vogliono, con questi politici il gioco è davvero da ragazzi: dilettanti allo sbaraglio, ricattabili e ricattatori, convinti che la politica e compromesso fra interessi privati, sicuri che rappresentare l’interesse comune sia una cosa da estremisti e che il rispetto delle leggi e delle regole sia per i coglioni.
E così, in un paese dove c’è chi si cuce le labbra per rivendicare un trattamento umano, dove un deputato si chiude in un Centro di accoglienza per ottenere ciò che sarebbe dovuto, dove ci si guarda intorno per registrare ogni giorno l’avanzata del processo di desertificazione della società, non ci resta che aspettare…
A proposito: il 23 l’inceneritore vicino a casa mia ha sforato (e di parecchio) nelle emissioni in atmosfera. Invece di spiegare quello che è successo e  metterci al corrente delle precauzioni da adottare, i suoi amministratori (pubblici e  del PD) minimizzano, lo stesso la presidente abusiva del Comitato di Controllo.
Qualcuno si ricorda che il governo (i governi locali quasi tutti) è presieduto da un esponente del PD, che è anche il partito che ne sostiene le decisioni e ha la responsabilità di quello che accade?

Mariano 
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