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SAPERE

Ogni tanto la scuola torna di moda… magari solo per considerarne negativamente le prestazioni o per puntare l’indice accusatorio sulle numerose disfunzioni. Ma poi…
Ignoranza, il collante di una nazione
In Parlamento approvano un emendamento che penalizza i comuni che lottano contro il gioco d’azzardo, militanti ed elettori si ribellano e assicurano che si è trattato di un errore a cui rimedieranno. Con errori simili passano provvedimenti che assicurano a quella o quella lobby rendite di posizione, prebende e vantaggi che gridano vendetta per la sfacciataggine con cui vengono concessi e per lo stridente contrasto con il salasso continuo a cui vengono sottoposti gli Italiani senza santi in paradiso. Ma si fa finta di nulla… tutto passa, dagli F35 all’aumento degli stanziamenti per la Difesa.
Più in piccolo le cose funzionano con lo stesso meccanismo, con la stessa sfacciata dipendenza della politica dal mondo degli affari: dalle varianti urbanistiche, ai piani di interventi di realizzazione di residenze e servizi, fino alla compulsiva creazione di società pubbliche con le quali sindaci e piccoli amministratori dilettanti giocano alla finanza coi soldi nostri.
Così le città e i paesi si popolano di opere inutili, impossibili da gestire e pensate senza alcuna programmazione. Chi le inaugura non sarà chi ne risponderà qualche anno dopo, quando le opere stesse cominceranno a mostrare visibili problemi di malcostruzione o di cattiva manutenzione, trasformandosi in un salasso per le casse dell’ente pubblico che la ha fatte. Il cittadino non se ne occupa, non si ricorderà e continuerà a votare quegli stessi che hanno prodotto il disastro. In questo sta la loro impunità, è questa amnesia continua e di massa che permette loro di continuare a presentarsi con la stessa faccia di tolla, per dare la colpa di quello che non va sempre a qualcun altro. L’ignoranza funge da collante e da cancellino, perché è bene che il popolino resti in questa condizione il più a lungo possibile.
E’ così nella politica, così nell’economia, nella finanza, nell’associazionismo e nella società tutta. E’ il prodotto più tossico dell’ignoranza che pervade questa Italia d’oggi, quella grassa ignoranza di cui una bella fetta di paese va fiera ostentandone gli effetti e le conseguenze. Dai programmi pomeridiani della tivù, alla “scuola facile” dove gli insegnanti rincorrono gli studenti per acchiapparli fra una assenza e l’altra; all’imprenditoria che non tiene in alcun conto il valore aggiunto del dipendente e poi si lamenta della perdita di competitività; alla politica fatta da gente che non studia gli atti, non si documenta perché “si fida” del capobranco; alla cafonaggine diffusa che ci fa odiare i suv invece di quelli/e che ci stanno sopra per salire sui marciapiedi; all’idea che, per fare l’idraulico o il fornaio, non serva la cultura, non serva essere cittadini consapevoli; al mondo del pubblico impiego che giustifica troppo spesso se stesso e i fannulloni, perfino quando danneggiano i poveretti che ci debbono avere a che fare; al dirigenti che dirigono se stessi verso privilegi sempre nuovi, incuranti dei risultati, ma molto attenti a compiacere padroni e padrini; a tutti i profittatori che, oramai da troppo tempo, vincono sempre. E la società di sfilaccia, si frantuma.
Ci vuole scuola, ci vuole serietà, ci vuole competenza, ci va cultura, ci vanno gli strumenti per costruire cittadini e cittadinanza. Ci vanno esempi che testimonino la possibilità di costruire modi diversi di essere società e, quando ci sono, bisogna valorizzarli, non denigrarli per paura che segnino strade nuove pericolose per i cultori dello status quo.
Non so perché, ma continuo a considerare che un idraulico diplomato è meglio che uno che ha lasciato al scuola a favore di un “breve corso di formazione professionale”. Non è detto che il primo lavori meglio del secondo, ma spero che abbia qualche strumento in più per essere anche maggiormente consapevole dei suoi diritti e dei suoi doveri, del suo ruolo nella professione e nella società. A noi manca questo… e non da oggi.
Mariano
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