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PD: TUTTI CONTRO RENZI? di F. Maletti

Franco - militante PD non più iscritto, ma ancora non domo – prova a offrire un punto di vista importante sul travaglio d’oggi 
Ma qual è il progetto?
alemarenziA mio avviso Renzi è, indubbiamente, un ambiziosissimo personaggio alla ricerca continua di utili idioti che lo aiutino nel raggiungere un consenso plebiscitario che renda inutili gli stessi riti congressuali che qualunque struttura democratica pone come garanzia di correttezza e di trasparenza davanti ai propri iscritti e simpatizzanti. Pronto ad atteggiarsi a vittima quando gli conviene, non disdegna ambigue frequentazioni (Briatore valga per tutte…). Ma è altrettanto pronto a salire in cattedra per denigrare anche gli aspiranti (della sua parte politica!) alla presidenza della Repubblica.
E nei confronti dei quali, almeno per l’età e per la loro storia politica e personale, sarebbe necessario un minimo di rispetto.
Renzi è sicuramente un personaggio prezioso per i mezzi d’informazione: per il modo con il quale sa “tenere la scena”, per i suoi colpi di teatro, per i suoi commenti irriguardosi nei confronti di chiunque osi intralciare la sua cavalcata trionfale. Renzi è sicuramente un uomo di spettacolo. E quando la luce dei riflettori viene puntata su di lui va in delirio di onnipotenza. Un pericoloso delirio (che preoccupa e fa riflettere), privo di una seria proposta progettuale e tutto incentrato sul personalismo. Ma che non inganna chi conosce un minimo della politica. E allora, nei confronti di chi osa fargli notare tutte queste contraddizioni, lui si atteggia a vittima: tentando di dimostrare che gli ostacoli da abbattere sono quelli di chi non la pensa come lui, e di chi non è pronto a servirlo.

Renzi è dunque un “pericolo” per la democrazia, e può essere battuto soltanto se il PD è in grado di presentare un Progetto da seguire. Un Progetto in alternativa a tutti quei leaders pseudo carismatici e assai vaniloquenti (dentro e fuori il PD, ed a tutti i livelli delle strutture) che hanno infestato a maggioranza la nostra politica degli ultimi venti anni. Renzi incluso. Ovviamente.
Il grosso errore, a mio avviso, sta nel fatto che il PD, nonostante qualche suo dirigente pensi il contrario, non è un “partito di disciplina”. Per cui, iscritti e simpatizzanti seguono il PD soltanto se c’è un Progetto da seguire. E soltanto se, democraticamente, il PD sottopone questo Progetto alle strutture partendo dalla sua base elettorale. Perché quelle sono le uniche condizioni per fare sì che, tutti insieme, si lavori per la realizzazione condivisa di questo Progetto. Dove il “LEADER” che viene scelto per ULTIMO. E con il compito di realizzare questo Progetto. A questo punto, non ci possono essere “leader” che vengono eletti “prima” del Progetto ed a prescindere da questo! Come anche Renzi vorrebbe. Seguendo un trend tutt’altro che innovativo rispetto agli ultimi venti anni di politica italiana.

Il Progetto, ovviamente, deve essere soprattutto CREDIBILE E REALIZZABILE. Altrimenti finisce come quel qualcuno che, recentemente, sicuro di non vincere, ha fatto promesse elettorali impossibili (“sputtanandosi” al punto che oggi deve fare di corsa un nuovo partito per ricrearsi un minimo di attendibilità…).
Ma il Progetto deve anche collocarsi, e a pieno titolo, nel contesto europeo. Invitando gli altri Stati a confrontarsi e a condividere il tentativo di renderlo omogeneo per tutti attraverso gli opportuni aggiustamenti che si renderanno necessari nel corso della sua applicazione.
Se tutto questo accadesse, chissà, forse, un domani, potrei anche valutare di iscrivermi nuovamente al PD.

Luglio 2013 F. Maletti
(franco.maletti@libero.it)









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