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L’ASPIRANTE DVCE di F. Maletti

Franco – militante PD, sempre più in crisi – disegna un ritratto del probabile prossimo segretario del suo partito non proprio lusinghiero. E' sconcertato dai tanti voltagabbana che, nella migliore tradizione nostrana, saltano sul carro del vincitore annunciato. E’ il conformismo, bellezza!
Il cinismo del potere

Il novello Duce del 2000 si sta preparando al potere da anni. Con l’appoggio spesso involontario dei mezzi d’informazione (sempre alla ricerca di notizie che facciano aumentare le tirature), la sua cavalcata trionfale continua.
Matteo Renzi, sotto la luce dei riflettori, bisogna riconoscere che sa fare bella figura.
Infatti si esalta sempre al punto di superare qualunque aspettativa.
Ha una immaginazione che non delude. Ha una risposta sempre pronta, efficace e risolutiva: proprio quella risposta che spesso manca nelle chiacchiere da bar. E che lo fa invidiare tanto da chi di politica non capisce nulla, ma grazie a lui si sente un genio.
Una vera fortuna. Al punto che tanti politicucci si improvvisano capitani di ventura reclutando nei Circoli del PD detentori di tessere piccoli e grandi disposti a vendersi al migliore offerente pur di avere per sé e per i propri sodali l’agognato “posto al sole”. E che, per il momento, si accontentano anche di poco.
In una situazione come quella odierna, con il PD in difficoltà per la rissosità crescente delle fazioni che lo compongono, e un Pdl in declino perché per il suo incontrastato proprietario è arrivata l’ora della resa dei conti finale (con quella giustizia che ha sempre evitato, insultato e deriso), quale occasione migliore per il Matteo nazionale?
Eccolo dunque andare dalla Merkel, e poi da Blair, e poi volare in America, e poi da chiunque altro potente della Terra al fianco del quale Lui possa accreditarsi davanti al Popolo Italiano come l’Uomo del Destino.
Questo perché, rotto ogni indugio, a Lui non importa se il potere riuscirà ad ottenerlo grazie alla rissosità interne tra le fazioni del PD, oppure attraverso la sua designazione come erede naturale del Pdl da Berlusconi in persona che ne è il proprietario.
Quindi, poiché in politica le ambizioni di una persona non si sa mai dove vanno a finire, d’ora in poi, per sicurezza, chiamiamolo (e chiamatelo) Mattilvio Renzusconi.


Luglio 2013 Franco Maletti
(franco.maletti@libero.it)
















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