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PIU’ OBAMA PER TUTTI

In questa giornata di commenti degli esiti delle elezioni presidenziali degli USA non c’è nessuno in Italia che si dichiari pro-Romney, manifestando il dispiacere per la sua trombatura. Come mai?
Il carro del vincitore
Ve la ricordate la scena del Berlusca che, in perfetto stile cafonal, strillava eccitato “Mr Obama, Mr Obama!!!”, solcando la sala fra due ali di persone interdette? Era, il Berlusca, la stessa persona che lo aveva definito “abbronzato” e che, a poca distanza da quella gaffe, si comportava come se nulla fosse, ostentando una famigliarità con Obama che si spingeva fino al punto di lamentarsi con lui, a mezzo interprete, delle persecuzioni di cui era vittima ad opera della magistratura comunista e del complotto dei mass media italiani.
Ancora una volta il Nostro rappresentava bene il nostro popolo e le sue attitudini più dure  a morire: il conformismo, la cafonaggine, la superficialità, l’irresponsabilità e quella grande attitudine e essere banderuole, sempre pronti a salire sul carro del vincitore. Perfino quando non importa a nessuno se lo fai o no.
Oramai lo slancio è tale che in automatico si cambiano posizioni e opinioni senza nemmeno che ci venga richiesto dalle circostanze o in base a qualche valutazione di opportunità. Si fa e basta.

Forse è per questo che da ieri sera tardi non c’è nessuno che non sia contento per l’elezione di Obama. Dunque: o gli Italiani sono tutti progressisti e amici degli abbronzati, oppure Romney e la Destra americana sono oltre ogni possibile capacità di comprensione perfino delle Santanché nostrane.
Per la verità uno che sperava che Romney ce la facesse potrebbe esserci: Giuliano Ferrara, almeno così mi è parso mentre bisticciava in tv con quella simpaticona della Annunziata con Mentana che se la rideva. Non mi sembra che se la sia presa troppo per la sconfitta della destra americana, sembrava più preoccupato per i fulmini dell’Annunziata, anche lei sempre più insopportabile.

Comunque Obama ha vinto, per noi Europei è certamente un bene. Lo è anche per Marchionne e per gli statunitensi messi peggio. Speriamo che in questo secondo mandato riesca a imporre con decisione ed energia le cose che aveva promesso di fare nel primo e che non è riuscito a mettere in atto.
A casa nostra, suggerisco ai politici di guardarsi i siti web dei candidati alla Camera e al Senato: in tutti sono chiaramente indicate le loro posizioni in ordine ai temi principali del dibattito politico (dalla pena di morte alla libera scelta in materia di aborto, dal sistema sanitario all’istruzione pubblica…). Che sia una chimera sperare nella stessa cosa? Come farebbero a cambiare idea una volta al giorno?

Infine: una piccola campagna di rottamazione soft per i giornalisti da troppo tempo sulla piazza…

Mariano
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