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CRISI ECONOMICA E DIRITTI CIVILI

Le preoccupazioni di un paese e il dibattito politico del centrosinistra segnano il baratro che si allarga ogni giorno fra il mondo della politica e la società reale.
Italia oscura
Image converted using ifftoanyInfuria in Europa una delle più terribili crisi economiche, in Italia i suoi effetti sono amplificati dalle ben note follie dell’ultimo ventennio e da una tale rete di privilegi e sprechi che segnano ulteriormente diseguaglianze e ingiustizie acclarate. Si taglia su tutto, meno che sulle cose davvero tagliabili, e si accredita ogni giorno di più l’idea che quella dei sacrifici sia ancora una volta una logica a senso unico e solo per qualche fesso che ci rimane preso dentro.
La gente non ce la fa più, ma il centrosinistra non se ne occupa, preferisce bisticciare su diritti civili, peraltro riconosciuti con leggi ormai dovunque tranne che qui.
Capite l’abisso che c’è fra una società dove convivere è una condizione normale anche per coppie di credenti, dove è difficile che il matrimonio sfarzoso con l’abito bianco e le carrozze finto-americano segni l’inizio di una unione indissolubile e senza tradimenti, dove il diritto alla sessualità e l’accettazione di stili di vita i più diversi sono messi in discussione solo da una minoranza fastidiosa della società; capite l'abisso che c'è fra tutto questo e i proclami di Casini (nomen omen), della destra puttaniera e dei cattolici democratici?
Capite l’abisso che c’è fra chi vorrebbe leggere sui giornali che la politica discute intorno alle ricette possibili per ridare smalto, slancio e prospettive a un paese sfibrato e invece trova la Bindi che si difende sui DICO, piuttosto che dell’ennesima frattura fra questa o quella corrente del PD sui matrimoni gay? Il tutto condito da Di Pietro che gioca di rimessa, sposando ogni giorno la posizione che maggiormente irrita i demos, trasformandoci da suoi critici implacabili in supporters acritici, solo perché dice cose “normali”?

Forse perché quest’estate non c’è il delitto spettacolare – quello che riempie le pagine dei giornali, altrimenti povere di notizie perché i giornalisti si sono impigriti anche loro e non hanno più voglia di cercarle –, forse perché il mondo della politica non ha niente da dire e da proporre per uscire in modo vero e adulto da una stagione che ha distrutto un paese e il suo tessuto sociale ed economico, forse perché si ha la paura di fare i conti con un groviglio di privilegi ed egoismi, di rigidità, di clientele e di comodi personali… davvero la diatriba sui diritti civili e sui “matrimoni gay” sembra più adatta a un gruppo di comari che passano il tempo ai giardini pubblici, che di un paese di 60 milioni di abitanti e con un giovane su due precario o disoccupato.

Bisogna proprio mandarli via tutti: alcuni sono inutili, i più sono diventati dannosi.

Mariano
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