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BUFFO BUFFON & BUFFONI A GO GO

Sono più indegne le dichiarazioni dell’uomo simbolo della Juve o le trovate dei tanti che non riescono proprio a coglierne la gravità?
Scommettiamo?
calcioscommesse Che il mondo del calcio - e non solo quello di questo sport/spettacolo - fosse marcio e corrotto non lo impariamo certo dalle ultime indagini sulle partite combinate. Si sa… e basta, ma si spera anche sempre che l’operato delle società, degli sponsor, delle televisioni, di tutti quelli che hanno interessi economici rilevanti, sia tale da impedire che il marcio diventi un cancro che divora l’organismo.
Perché, se così fosse, vorrebbe dire che, insieme alla decenza e all’etica, hanno smarrito anche il senso della convenienza, contribuendo in modo ottuso alla morte della fonte delle loro ricchezze. Invece sembra proprio che le cose stiano così: il calcio finisce la sua parabola storica fra scandali e ignominie che ne minano la credibilità alle fondamenta, fino al crollo finale che sembra oramai prossimo.
In questo quadro – che non è solo italiano anche se nel nostro paese la drammatizzazione è d’obbligo – si inseriscono le vicende delle star e dei tifosi, vero termometro dello stato della nazione.
Mentre i calciatori indagati cominciano ad aprire le bocche milionarie per raccontare episodi e combines, abboccamenti, seduzioni, ricatti e pesanti implicazioni delle loro a altrui società, un illustre portiere (forse il più illustre di tutti) se ne esce con parole che farebbero vergognare chiunque. Invece di condannare i corrotti, se la prende con i magistrati e le forze dell’ordine che indagano, arrestano, interrogano… insomma fanno il loro lavoro.

Un po’ di imbarazzo si avverte, ma sono pochi ad avere il coraggio di mandare a quel paese il Gianluigi nazionale, lo stesso che – già sfiorato da una vicenda di scommesse nel 2006 – aveva ammesso di essere uno scommettitore compulsivo, precisando poi di non aver mai scommesso sulla Juve.
Passano due giorni e si viene a sapere di sue scommesse per un milione e mezzo di euro, effettuate in una ricevitoria di Parma che tratta prevalentemente sport minori. Mah! Trattasi di piccolo uomo, indegno forse di tutta l’ammirazione di cui gode, fin qui è una storia di ordinaria mediocrità italica. Come lui ce ne sono tanti di falsi eroi pompati dal media e osannati da tifosi acritici.

Quello che davvero risulta incomprensibile sono le reazioni dei tanti, tifosi e non, che ammirano il Buffon. Basta andare su Facebook o leggere le lettere sui giornali: il popolo italico è dalla parte del Gianluigi nel condannare i cattivoni che indagano sul mondo del calcio. Lo sono ancora di più adesso che il loro eroe sembra anche lui un po’ malconcio. Per giustificarlo, ancora una volta, si tirano in ballo complotti, toghe rosse (granata), la solita malevolenza verso la Juve e tutto l’armamentario di fregnacce che accompagnano queste discussioni.
Magari i “complottisti” sono gli stessi che ce l’hanno coi politici corrotti e fannulloni, con gli Scilipoti, con “è tutto un magna magna”. Guai a toccare il calcio.!

E così, fra società sportive che alimentano la corruzione invece che combatterla, giocatori senza più nerbo, partite che si giocano per finta, campionati senza più valore e nazionale materasso, il calcio è ancora una volta lo specchio di un paese triste, il nostro. Dove il ricambio, se va bene, lo fanno i magistrati, e le istituzioni mettono la convenienza davanti alla legge. Sempre, comunque e con quella sfacciataggine che caratterizza gli impuniti prima della loro fine.

Mariano
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