Non le politiche, non i tagli alle pensioni, non la pioggia di tasse e balzelli... è che neanche nella cultura politica è cambiato qualcosa
La delusione del governo Monti
Che Monti non sarebbe stato una specie di "giustiziere dei poveri" o il "moralizzatore d'Italia" si sapeva e, forse nemmeno lo si sperava . Ci bastava che ci liberasse da Berlusconi, da qual troiaio che era diventato il governo del paese, dall'incubo di un fascismo morbido capace di avviluppare tutti i nodi del potere, dell'informazione e dell'economia. Ci bastava che facesse ciò che serve per ripartire... magari facendo tesoro degli errori passati.
Si sapeva che Monti avrebbe fatto le stesse politiche che l'UE chiedeva a Berlusconi e che lui non era in grado di mettere in pratica, si sapeva che il ruolo dei partiti e dei parlamentari sarebbe stato ancora più decorativo di prima... e non ne eravamo nemmeno troppo scontenti, viste le performances di questi anni. Insomma, il credito che tutti abbiamo attribuito al professore non era una manifestazione di ingenuità - da parte di fresconi che si aspettavano dal professore ciò che lui non avrebbe voluto e potuto fare - o di adesione a un programma politico liberista, quello che prevedibilmente Monti avrebbe attuato. Semplicemente ci sembrava la giusta purga per un ritorno alla realtà .
Poi il disinganno.
Finita la prima manovra, la Fornero ricomincia la litania dell'articolo 18, come un Sacconi qualunque: ma davvero questo è il problema del lavoro in Italia? Ecco che i fregati - come me - dall'innalzamento dell'età della pensione hanno cominciato a porsi il problema della coerenza: la Fornero è ideologica come i suoi predecessori e ha interpretato la debolezza delle reazioni alle sue misure come un assenso allo smantellamento di ciò che resta della tutela del lavoro. Adesso la manfrina degli incontri separati con i sindacati, come un Sacconi qualunque... ma allora non è cambiato nulla!
Patrimoniale niente, liberalizzazioni solo a favore dei centri commerciali, niente su quelle che davvero meriterebbero interventi duri, evasione fiscale alle stelle con tante chiacchiere e misure risibili che mortificano i pensionati e premiano le banche.
La lista potrebbe continuare ancora a lungo, ma il senso di delusione è forte e mi pare che vada diffondendosi anche fra coloro che più entusiasticamente hanno salutato questo governo come l'uscita da un tunnel, io fra questi.
Interessante il ruolo delle forze politiche e dei gruppi parlamentari: dichiarano e votano, stigmatizzano e si accodano. Possibile che il PD - il più grosso - non riesca nemmeno a mettere la questione dei privilegi della casta al suo giusto posto e portare a casa qualche provvedimento che dia il senso di un cambiamento anche nei partiti? Anche qui, chiacchiere tante, iniziativa e risultati nessuno. Mamma mia!
Mariano
CIDIU: tra rimborsi e concussioni le vendette fra correnti dei PD. Il conto
lo paghiamo noi.
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Proviamo a riassumere la faccenda: ieri, 19 aprile 2024 su La Stampa
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CIDIU, Mar...