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CAMBIA IL VENTO A TOPOLINIA?

Manovre di basso cabotaggio fra topi in panne

logo-topolini2L’assessore al Niente appena licenziata da Sua Nullità è ancora lì che si chiede come sia successo e che cosa le manchi oltre allo stipendio, ma già una nuova vicenda scuote gli animi dei topolini tremebondi: è partita la corsa alle alleanze per dare a Topolinia un degno successore a Sua Nullità.
I candidati si stanno sgomitando fra loro, si promettono tutto e il suo contrario, fanno patti e li disattendono, evocano scenari apocalittici se non saranno loro a vincere, proprio come loro ben più illustri epigoni.
I topolini guardano ai cambiamenti che stanno avvenendo in giro e si domandano se non sia possibile fare la stessa cosa nelle loro città, vuoi vedere? I Topoloni allora si preoccupano sempre più e vanno in giro senza costrutto, così, solo per fare del movimento, per farsi vedere.
Minnie non ha ancora finito di blandire i commercianti che già arriva Topolò, con il suo bel fare e la seduttività a mille, a sbaciucchiarli moderatamente con piccoli languori e profumi di formaggi.

ASPETTANDO I BALLOTTAGGI

Un mantra percorre l’Italia: che lunedì diventi un urlo di gioia!
De Magistris e Pisapia, ‘sti mariuoli li portan via

Tutti qui ad aspettare l’esito dei ballottaggi di Milano e Napoli, oltre a quelli di città più piccole, ma altrettanto importanti. Aspettiamo con trepidazione che si compia quello che in troppi speriamo e che non oso qui richiamare per scaramanzia.
Eh già, perché bisogna avere cura di tutto e temere ogni possibile intoppo a un evento che potrebbe restituirci la speranza perduta e la voglia di dare quella spallata che i nostri amici sfibrati e “castati” non sono riusciti finora a dare.
Pensa se vince Pisapia”, bisbiglia la signora ottantenne che credeva di aver già visto tutto e che si è improvvisamente rianimata alla nipote militante.

CIAO, OBAMA

I giornali nelle mani dei comunisti distorcono le dichiarazioni del nostro Presidente
Ecco le vere parole di Berlusconi a Barak Obama

Caro Oba,
scusa se ti disturbo, ma volevo proprio dirti che hai una moglie che è un gran pezzo di gnocca, tutte le curve al posto giusto e quel paio di tette che farebbero impallidire chiunque. Ne parlavo giusto qualche giorno fa con la nipote di Mubarak che, come saprai, mi frequenta per affetto filiale. Suo zio non se la sta passando bene, ma lei è in forma perfetta. Con noi anche Emilio Fede, il più grande giornalista politico italiano, un vero fenomeno. Nemmeno Minzolini ce la fa a diventare un grande come lui, eppure si esercita tutti i giorni.
Vedi, caro Oba, adorabile negretto dalla faccia blues, sono un po' preoccupato per la Moratti che a Milano sta facendo una brutta figura e la fa fare anche a me.

IL CODAZZO

Le lezioni si avviano al termine: odore di mattanza
Gli insegnanti con la coda

schoolSiamo alle ultime batture dell’anno scolastico, mancano solo più una ventina di giorni…. e si vede!
Gli insegnanti, infatti, hanno messo la coda. Hanno passato tutto l’anno scolastico a farsi evitare dagli studenti che, quando li incontravano nei corridoi, a stento di voltavano a bofonchiare un saluto di circostanza.
Si sono chiesti che cos’avessero che non andava bene, come mai questi ragazzi smutandati li evitassero come la peste, si sono perfino ripromessi di non fare più prediche pensando che fosse per questo che nessuno li calcolava in giro per l’istituto.

TOPOLINIA: LE ELEZIONI ALLE PORTE

Al via la campagna elettorale dei topoloni.
Caccia all’ultimo voto: cittadini terrorizzati

Topolino stecchitoA quasi un anno dalle prossime elezioni è caccia grossa a Topolinia. Dopo il licenziamento dell’assessore al Nulla, trema quello al Niente. Di freddo, per via del gelo che circonda Faccia da Bambi e Steve Omnibus, ai ferri corti più che mai e impegnati in una singolare gara di sgomitamento a cui il loro mentore Topolin assiste impotente. Sono arrivati a premiare bambini andandoci in due, facendosi scudo delle loro prerogative nobiliari, proprio come quei detenuti che – incatenati insieme per i piedi – sono costretti a muoversi in sincrono e a non separarsi mai.

SAPESSI COME E' STRANO…

...di nuovo innamorati, di Milano

300px-Berlusconi_1984Sinceramente questi “Milanesi da bere” mi avevano proprio rotto! Quella supponenza, quella boria, quell’essere bauscia e orgogliosi di esserlo, esaltandone gli aspetti più deleteri fino a sfociare nella belusconite politica. Mi ero dimenticato dei Milanesi “normali”, quelli che ho conosciuto e frequentato per buona parte della mia vita e che mi sembravano oramai un relitto dei bei tempi andati.
Avete presente i Milanesi con un po’ di umiltà? Quelli che fanno lavori normali. che possono essere detti con una parola italiana e che non richiedono troppe spiegazioni e giustificazioni? Quelli che sono andati a scuola fin che hanno potuto, che si sentono internazionali solo più allo stadio perché Morattii e Formigoni hanno trasformato la loro città in una dependance di berlusconia?

ELEZIONI AMMINISTRATIVE

La faccia della Moratti

moratti_letiziaL’avete vista la faccia della Moratti ieri sera? Parlava da sola, ogni sua smorfia, ogni piega del volto esprimeva il disagio di una nobildonna che all’improvviso e inaspettatamente cade dal trono su cui sedeva da troppo tempo.
Milioni spesi per la campagna elettorale, una rete fittissima di interessi e di clan nel mondo dell’economia, della finanza e della cultura, cinque anni di governo della città, un figlio con la bat caverna, una famiglia facoltosa, l’appoggio di berlusconi…. insomma, aveva tutto e la sua faccia incredula ci diceva che non aveva ancora realizzato la profondità del tonfo.

SALONE DEL LIBRO: PRESENTAZIONE

L'Amministrazione della Giustizia nel Distretto di Torino
Presentazione del libro al Salone di Torino


Affollata presentazione del libro, con considerazioni e ragionamenti sulla giustizia, sulla corruzione e sulle vicende che strappano in profondità il tessuto democratico dell'Italia.
Aspettando il responso delle urne e le relative conseguenze...

Mariano

TORINO: ELEZIONI CON SBADIGLIO

A tre giorni dal voto non c’è traccia di idee nuove
Oltre la continuità, il nulla

Mancano oramai tre giorni al voto e la campagna elettorale torinese - ammesso che ci sia stata una campagna elettorale – volge soporiferamente al termine, senza che neppur ei torinesi più attenti abbiano potuto appassionarsi al dibattito politico sul domani della città o su come rientrare dal deficit di bilancio o ancora su come programmare la gestione del patrimonio edilizio e urbanistico. Per non parlare delle aree industriali dismesse, della distribuzione del commercio, degli investimenti in innovazione tecnologia e lavoro.
Su tutti questi temi – e su parecchie altre questioni che amareggiano la vita di tanti torinesi – nulla, se non le solite formulette che, cambiando qualche attributo, vanno bene per destra sinistra centro. Le associazioni corteggiate come serbatoi di voti e non di idee, delle quali è meglio fare a meno, il mondo del no-profit come un fastidio da tenere a bada, un po’ di populismo e di simpatia da cartolina e poi…. tanto tanto antiberlusconismo. Quello serve a fidelizzare e cementare lo zoccolo duro, quello che basta agitare il drappo del colore giusto.

ALLE RADICI DEL MALESSERE DI OGGI

Franco non cessa di sorprendere. In questo suo pezzo una lettura dal di dentro di una stagione non risolta della storia del nostro paese. Un'analisi lucida di eventi che in tanti non conoscono e che in troppi fanno finta di non conoscere.
La mia esperienza nella D. C. di Franco Maletti
Fino al 1990 non mi sono mai occupato di politica di partito in modo diretto. Dopo avere fatto un corso di formazione della durata di un anno presso il Centro Studi della Cisl a Firenze, lavoravo a tempo pieno nel sindacato Cisl da venti anni. Credevo nella autonomia del sindacato dai partiti come strumento per rappresentare al meglio gli interessi dei lavoratori. Negli ultimi quindici anni mi occupavo quasi esclusivamente di vertenze di lavoro. Questa attività mi metteva in contatto con avvocati, consulenti, datori di lavoro e loro associazioni, giudici del lavoro. Il mio compito, in rappresentanza dei lavoratori e del sindacato, consisteva nel rilevare tutte le anomalie derivanti da una errata applicazione dei contratti e delle leggi e promuovere il tentativo di conciliazione mediando, ove necessario, tra gli interessi divergenti.

A FONDO


Quando la realtà supera l’immaginazione

I rifiuti di Napoli e l’ecologia della politica

Mentre alcuni quartieri della città sono nuovamente invasi dalla spazzatura, con l’aggravante del clima estivo che non aiuta certo a sopportarne i miasmi, si apre l’ennesimo scandalo politico-malavitoso locale che stavolta cambia in parte protagonisti.
Nell’hinterland napoletano c’è un comune, Quarto, nel quale diciassette consiglieri su trenta si sono dimessi. Il comune è stato commissariato e sono state indette nuove elezioni, che si terranno fra dieci giorni. Tutto nella norma, se non fosse che le forze dell’ordine si sono messe al lavoro.

Ecco come racconta l’accaduto Il Fatto di oggi:
Ieri sono finiti in manette un candidato della lista ‘Noi Sud’, Salvatore Camerlingo, cugino di un camorrista di spicco, e un candidato dei berlusconiani, Armando Chiaro, coordinatore cittadino del Pdl. Secondo le carte dell’inchiesta, Chiaro intratteneva rapporti stretti col capoclan Giuseppe Polverino e volava in Spagna per chiedergli il permesso di fare affari su una discarica. Il Pdl ha reagito nominato un ‘Garante per la Legalità’ a Quarto, il senatore Carlo Sarro, componente della commissione Antimafia. Nei giorni scorsi ha fatto discutere l’annunciata presenza del commissario campano dei Verdi,Francesco Emilio Borrelli, a un’iniziativa elettorale in sostegno del candidato sindaco di centrodestra di Quarto Massimo Carandente Giarrusso, insieme al senatore del Pdl Vincenzo Nespoli, per il quale pende un’ordinanza di arresto per bancarotta fraudolenta respinta dal Parlamento. Borrelli, Nespoli e Giarrusso comparivano sullo stesso manifesto, corredato dai simboli dei partiti dell’anomala alleanza.”

Se si potesse essere certi dell’altrui moralità, sarebbe tutto più facile, ma un’alleanza PdL- Verdi in zone dove non sono da scoprire i rapporti organici fra il centrodestra e la camorra, perché si sa già quasi tutto…. Forse un po’ di attenzione, di cautela non guasterebbero.

Non sarà che la fregola a cercare sempre e comunque qualche posto, presentando liste improvvisate e sposando qualunque opzione, finisce per essere un danno per il paese e boomerang per le idee e le proposte degli ecologisti?

Mariano

TOPOLINIA: PIU' POSTI PER TUTTI!

Ricompaiono in città i topominchia, è contagio?
La promessa di un posto non si nega a nessuno

topolino_bA Topolinia le elezioni si avvicinano e comincia a serpeggiare il nervosismo. Comprensibile, visti i disastri fin qui combinati, le prebende distribuite, le difficoltà di percorso nel varo delle varianti, sacre e profane. I topoloni hanno voglia di esserci ancora a vanno a caccia dei padrini che meglio possono garantire loro questa possibilità. Esserci per fare cosa? Servire la collettività? Fare qualcosa di utile per Topolinia? Ma dai!
Dato che è cominciata la corsa a piazzarsi, ecco che si alza il livello delle ostilità da parte dei topoloni, che si giocano il tutto per tutto. Rispuntano i topominchia, grandi topi (quasi tutti di sesso maschile) dalla forma affusolata, col collo pronunciato, l’aspetto di chi sta fiutando l’aria e una testolina che ricorda altri attributi. Ma non è l’aspetto fisico a distinguere il topominchia dagli altri suoi simili, è la splendida attitudine a farsi promettere di tutto e di più da chi aspira a essere da loro sostenuto al prossimo giro di elezioni.

ANTIFASCISMO DI REGIME

66 anni dopo l'eccidio di Grugliasco e quelli di Collegno, si aprono squarci di verità.
Il film-documentario sui fatti del 30 Aprile e I° Maggio 1945
di Giovanni Lava

Ci sono voluti 13 anni, ma alla fine, seppure con una operazione di regime, i fatti del I° Maggio 1945 sono stati raccontati nella loro crudezza e la parola vendetta è stata pronunciata pubblicamente davanti ad autorità, familiari delle vittime della strage nazista, Anpi, ecc.
Era il 30 Aprile 1998, quando il Corriere-Rivoli 15, il settimanale di Collegno, Grugliasco e Rivoli diretto dal sottoscritto, pubblicò a tutta pagina l'articolo dal titolo "Dopo la strage ci fu una vendetta" che ebbe l'effetto di una deflagrazione sulle due città. Quel giorno molti dei presenti ieri alla proiezione del documentario nel negare pervicacemente che l'eccidio del I° Maggio fosse mai esistito mi diedero del fascista, del provocatore, del diffamatore e minacciarono di farmela pagare, cosa poi regolarmente avvenuta con la chiusura del Corriere appena due anni dopo...[continua qui]