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IL PIAZZISTA DELLA DISPERAZIONE

Non c’è davvero più limite e questo è preoccupante

Ieri sera, alla fine della trasmissione della Gruber sulla sette, è andato in onda una intervista a berlusconi andata in onda ad agosto sulla televisione tunisina di cui è coproprietario insieme a Tarak Ben Ammar (che siede anche nel consiglio di amministrazione di Mediaset), miliardario tunisino e sostenitore del governo appena cacciato a furor di popolo. (Vedi il video)
In questa intervista berlusconi, pittato come una zoccola stagionata e con bocca piena di sussiego, spiega ai tunisini in un buon francese che il nostro paese è accogliente, che sa come aprire i suoi ospedali agli stranieri che arrivano in cerca di qualcosa di buono, che garantisce lavoro, abitazione, assistenza… perché questa è la civiltà dell’Italia. Non di tutti, racconta, ma certamente del suo governo e delle forze politiche che lo sostengono. Insomma, uno spot ben fatto per incoraggiare la traversata del Mediterraneo con qualunque mezzo.

I MANIFESTANTI PRO B: CHE PENA


Una riflessione sulla manifestazione dei pro b davanti al Tribunale di Milano
Se siamo convinti delle nostre ragioni, non dobbiamo arrenderci! 
di Franco Maletti

Tiranno è colui che assume su di sé ogni forma di potere civile e militare, per cui lo Stato dipende direttamente dalle sue decisioni personali. Democrazia è invece quando lo Stato esercita la sua sovranità attraverso un potere coattivo, che trae la sua origine e la sua legittimazione nei limiti stabiliti dalla Costituzione.
La Costituzione è il testo legislativo fondamentale dello Stato, che ne delinea gli organi più importanti, indicandone le competenze, e fissa i princìpi ai quali tutta l’attività dello Stato deve riferirsi.
Sperando di interpretare correttamente il pensiero espresso in una intervista da Nadia Urbinati a proposito della Costituzione, credo di avere capito che la Costituzione, in ogni Paese democratico, esiste a tutela delle parti più deboli della società. Le parti più forti, infatti, non hanno bisogno della Costituzione per imporre il loro potere agli altri. Anzi, è la Costituzione che, al contrario, stabilisce i limiti al potere dei “forti”. I quali, altrimenti, sarebbero liberi di esercitare il potere nelle forme e nei modi a loro più convenienti.

FUKUSHIMA, MASSIMA ALLERTA

Dalla centrale se ne va anche il plutonio, la trasparenza non c'è mai stata

Ogni giorno una nuova notizia, di quella fornite con il contagocce da oramai diciotto giorni. Ieri abbiamo imparato che il plutonio "è uscito" dal reattore n. 2 cominciando a contaminare le aree circostanti e contribuendo in modo determinante all'innalzamento dei livelli di radioattività nell'area.
Intanto il mare è radioattivo, la nube è arrivata anche da noi e si promettono nuovi sviluppi non del tutto prevedibili. Tutte le sere vediamo il premier o qualcuno del governo del Giappone inchinarsi alla bandiera e dire cose che non comprendiamo, ma che hanno sempre un sapore rassicurante.

GERMANIA: PERO’, I VERDI!

Qualcosa di buono accade in Europa.

Il successo dei Verdi nelle due elezioni regionali di ieri è qualcosa di più dell’avanzata di un partito ai danni degli altri, fenomeno abbastanza consueto nelle democrazie mature.
In entrambi i Land raddoppiano i voti e nel Baden-Wutteberg scavalcano anche i socialdemocratici: è il riconoscimento di idee, politiche e personale politico oramai adatto a governare le dinamiche complesse delle complicate società occidentali.

Fior di commentatori si scervellano per scrivere qualcosa di interessante sul tramonto della Merkel, sul suo ondeggiare fra posizioni opposte che ha suscitato la voglia di rivalsa da parte degli elettori, sul nucleare tornato prepotentemente all’attenzione mondiale. Certamente nell’affermazione straordinaria dei Verdi ci saranno anche questi fattori, ma andrebbe ricordato che in Germania e nel resto d’Europa i Verdi hanno cominciato a vincere anche prima di Fukushima.

Oramai guardano ai Verdi e agli ecologisti anche settori moderati delle società opulente, parte del mondo civico e soprattutto gli autonomisti, cioè quelli che pensano che la globalizzazione debba essere contemperata con una decisa valorizzazione del “particolare”, del locale, del radicato. Guardano ai Verdi gruppi e associazioni che hanno al centro della loro esistenza l’idea del limite allo sviluppo, della ricerca dell’armonia al posto del conflitto continuo, dell’economia che produce lavoro pulito e non sfruttamento bieco. Soprattutto guardano ai Verdi persone che reclamano un ceto politico migliore, colto, disinteressato per quanto possibile, attento al rispetto delle regole, disposto a mettersi in gioco per un’idea compatibile di futuro.

E noi, in Italia? Bisognerebbe provarci, ma è davvero dura, presi come siamo fra ignoranza, integralismo e massimalismo comico.

Mariano

LA FIAT SE NE VA?

Il tira e molla di Marchionne, le prospettive americane del gruppo. E il Piemonte?

modelli-fiat-chryslerLe voci ricorrenti di uno spostamento della sede centrale negli USA, il feeling con Obama, la prossima acquisizione di ulteriori quote della Chrysler… sono tutti indizi che fano quasi una prova: la FIAT (Fabbrica Automobili Torino) se ne vuole proprio andare.

A nulla valgono le lusinghe e le prebende che ancora oggi gli enti pubblici elargiscono sebbene non più con la generosità di prima. A nulla valgono le concessioni che i sindacati “responsabili” elargiscono a piene mani e la libertà di spadroneggiare nel mondo dell’indotto di cui ancora gode la FIAT. Non basta, se ne vogliono proprio andare e usano oramai tutte le scuse per mascherare ancora per un po’ la situazione di ritirata, d’altra parte sono un gruppo privato e fanno quello che vogliono. Stupisce l’incapacità dei pubblici amministratori e dei vertici della politica, che dovrebbero fronteggiare con maggiore energia atteggiamenti e prese di posizione che in nessun altro posto Marchionne e gli Elkann potrebbero permettersi di assumere.

NUBE RADIOATTIVA

E' arrivata la nube... e non ho niente da mettermi!

Questo è il tono - fra il divertito e l'incredulo - con cui larga parte del mondo dei mass media nostrani tratta il tema dell'arrivo della nube radioattiva rilasciata dalla centrale di Fukushima oramai 13 giorni fa.
La notizia viene messa insieme a quelle che riguardano i "disagi" che patiscono i Giapponesi costretti alla cura dello iodio o a sottoporre tutto al contatore Geiger solo per scoprire che la loro vita è diventata radioattiva, per qualcuno è tornata ad esserlo.

TOPOLINIA: NIENTE CARNEVALE, NON CI SONO SOLDI!

La lunga quaresima di Topolinia

Niente carnevale a Topolinia quest'anno: non ci sono soldi, sostengono il minitopo e i suoi compari, e quindi si taglia sulla festa. In fondo si tratta delle reminiscenze di feste pagane e i capi di Topolinia sono molto devoti, come si evince dai loro stili di vita e dalle varianti al piano regolatore della città.

I piccoli topolini vogliosi di vestirsi da zorro? Stiano a casa o vadano a far carnevale da altra parte, a Topolinia non ci stanno mica per divertirsi!

I pacchi di coriandoli e di stelle filanti già comprate, le mamme desiderose di accompagnare i pargoli alla sfilata per trascorrere qualche ora in compagnia dei papà e dei frugoletti bardati come mai più, fotografando persino i passeri e i topolini neri che vendono roba taroccata? Il prossimo anno, quando Faccia da Bambi sarà in campagna elettorale per dimostrare che il nulla può succedere al nulla.

REFERENDUM SULLA CACCIA: A VOLTE RITORNANO

Fanno finta di nulla, ma il referendum s'ha da fare!

Nei giorni scorsi ho scritto una lettera ai consiglieri regionali e ai presidenti di Giunta (Cota) e Consiglio (Cattaneo) della Regione Piemonte per segnalare loro che in Piemonte si deve tenere finalmente questo benedetto referendum sulla caccia.
Dell'iniziativa e di questa incredibile vicenda da conto un articolo su "Lo Spiffero" (leggi) e i numerosi interventi in merito. Voglio solo ricordare che le firme sono state raccolte 25 anni fa e che la Regione e le associazioni venatorie hanno attuato una tecnica dilatoria attraverso cause infinite per evitare che i cittadini piemontesi potessero pronunciarsi su una drastica riduzione delle specie cacciabili e dei tempi utili a sparare.
Venticinque anni fa, le associazioni ambientaliste raccolsero oltre 60 mila firme per richiedere il referendum. Loro, i cittadini firmatari e anche gli animali, aspettano che finalmente il referendum si faccia. Accorpato agli altri, così non c'è l'alibi dei costi.
Perché stanno tutti facendo finta che il problema non ci sia? Aspetto la vendetta della tipica fauna alpina!
Nei prossimi giorni pubblicherò i documenti e i materiali.

IN ATTESA DEL PEGGIO...

Un amico ci scrive e volentieri pubblichiamo
Una notizia clamorosa: b vuole divertirsi davanti ai giudici! di Franco Maletti 

Ha fatto sorridere di compassione la dichiarazione di Berlusconi che, in riferimento ai processi che lo riguardano, ed in particolare quello dello “scandalo Ruby”, non vede l’ora di presentarsi davanti ai giudici, perché vuole “divertirsi”.
E se invece avesse ragione proprio lui? Ho provato a fare una ricostruzione (prenda nota l’avvocato Ghedini: ma forse anche lui in privato se la ride perchè sa già tutto) di come può essere andata realmente.
E, di conseguenza, non è assolutamente un caso che i parlamentari berluschisti, che  oggi appoggiano Berlusconi con una fedeltà incrollabile, siano in numero crescente.

GIAPPONE: SEMPRE PEGGIO

Catastrofe nucleare in seconda pagina, il rischio dell'oblio

Un po' come è successo al pozzo petrolifero della BP e al disastro ecologico che ha prodotto, le vicende della centrale di Fukushima rischiano di entrare nella cronaca "usuale", quella che finisce sulle pagine interne dei giornali e di cui ci si occupa quando non succede niente di più eclatante. Solo che la tragedia giapponese è tragedia mondiale, solo che i pericoli sono ancora tutti lì e i nuclearisti di ieri pensano di cavarsela cospargendosi il capo di cenere e dicendosi che "c'è bisogno di una pausa di riflessione", come se i rischi del nucleare non fossero tutti già conosciuti prima che il Giappone ce li rappresentasse in tutta la loro drammaticità.
Penso che nei prossimi giorni sarà la Libia a tenere banco, insieme con l'Italietta di sempre: berlusconi fischiato, i processi rinviati, i suoi avvocati, l'inconsistenza dell' opposizione, la paura che tutto crolli, le elezioni amministrative, il dato politico dei referendum e così via.

LE MONDE: EDITORIALE DI OGGI

Riflettere sul nucleare, senza tabù né settarismi 

Ecco come la pensano i nuclearisti d'oltralpe.
Non ci sono più dubbi: Fukushima è davvero un disastro nucleare il cui nome appare ora sulla scala di gravità - e nella storia industriale - vicino a quello di Chernobyl.
Probabilmente è prematuro per seppellire l'atomo civile, soprattutto in un paese così "nuclearizzato" come la Francia, ma il settore sta di nuovo per entrare in una crisi acuta nella quale il suo rigore e la sua trasparenza saranno sottoposti a dura prova.
Giustamente messo in discussione, iI piccolo mondo del nucleare civile è infatti afflitto due mali: una forma di arroganza e di poca trasparenza nei confronti dell'opinione pubblica.

TERREMOTO, TSUNAMI E NUCLEARE

La nave dei folli e i limiti dell'umanità

Il terremoto in Giappone e lo tsunami in diretta televisiva hanno portato nelle nostre case il dramma quasi senza filtri, mostrandoci la fragilità dell'umanità. Perfino di quella parte dell'umanità che, essendo abituata alla catastrofi, ha fatto della cultura della sicurezza il suo credo e il tema portante della vita collettiva a dei singoli individui.
Il fatto è che ci sono dei limiti -  queste spaventose catastrofi ce lo ricordano - solo che in troppi fanno finta di non saperlo: non si può costruire dove non si dovrebbe, può sempre capitare la scossa più forte delle altre, anche quando va tutto bene da un moneto all'altro potrebbe andare tutto male, anche gli impianti più sicuri lo sono solo in condizioni ordinarie. L'uomo non è dio e, se si illude di esserlo, rende solo più dolorosa la sua caduta, atroce il confronto fra la pretesa di infallibilità e la fallacia delle sue azioni.
Non c'è bisogno di essere credenti per sentire come pericolosa l'attitudine a darsi obiettivi sempre più proiettati nel futuro, senza che si sappia come si potrebbe fare a tornare indietro, se si rivelassero fallimentari.

Non possiamo immaginare che lo sviluppo proceda ininterrotto e senza danni, come se fosse una religione contenente già tutte le risposte alle domande fondamentali dell'uomo. Anche se non interviene la natura a darceli, è un fatto di civiltà porsi dei limiti e farlo prima che sia la contingenza o una catastrofe a farlo.

Questo è il nucleare: al di là di tutte le discussioni, non va bene consegnare al nostro futuro macchine infernali che nessuno sa come spegnere e rendere innocue.

Bisogna darsi dei limiti, perché ci sono nella natura e nelle nostre possibilità. Bisogna darsi dei limiti anche per stimolare le nostre capacità di risolvere problemi complessi con l'aiuto dell'ingegno e la modestia di chi sa che un terremoto può spazzare via tutto in un momento, perfino oscurare quella faccia da schiaffi di Chicco Testa e di tutti quelli che - convertiti al nucleare dopo anni di professionismo sul versante opposto - se ne vanno in televisione a spiegarci perché hanno ragione loro, con dalemiana prosopopea e nessuna vergogna.

Mariano

FARSI DEL MALE

Chiampa scopre l'acqua calda e prevede la fine del PD!

Stamattina le pagine dei giornali sono piene delle esternazioni di Chiamparino (e dei commenti conseguenti) intorno al suo partito, i PD.
In sostanza il sindaco di Torino sostiene che il PD, così com'è, non ha futuro e che non vede grandi possibilità di riformarlo per renderlo più adatto a costruire una moderna alternativa al centrodestra. Ciò che è più drammatico è che il PD gli appare culturalmente incapace di assumere la scommessa di modernizzare l'Italia e di costruire un futuro decente a questo nostro paese sfibrato.Questa sintesi è un po' arbitraria, ma mi sembra che dia conto del pensiero del Chiampa.
Trattasi della scoperta dell'acqua calda, è da tempo che il suo partito è così. Lo è nel modo in cui è stato fondato (fusione per incorporazione di due forze politiche in crisi e non nuovo partito con regole, tessere e dirigenza eletti ex novo, idee confuse dove il tutto si confonde col suo contrario, capi e capetti a organizzare correnti e conventicole), lo è per come ha continuato il suo percorso.

BURLONI

La riforma della giustizia secondo il centrodestra

Dopo anni di leggi ad personam, trucchi e trucchetti per eludere i processi a carico del capo, adesso non sanno proprio più cosa inventarsi per gettare un po' di polvere negli occhi già infiammati di un popolo su cui si sta abbattendo tutto quel che si merita.
Facile immaginare che da domani l'interesse dei media e degli opinionisti si sposterà su temi fondamentali per l'emergenza che viviamo: separazione della carriere, intercettazioni sì o no, responsabilità civile dei magistrati, giusto processo, prescrizione, proscrizione e chissà cos'altro ancora.
I magistrati scenderanno sul piede di guerra e proclameranno l'agitazione, le sacerdotesse della sacrosanta indipendenza della Magistratura torneranno ad animare le piazze e i convegni in un'eterna storia che sembra ripresentarsi come un ciclo maledetto e senza fine.
Tavole rotonde, destra contro sinistra, forse il centro è disponibile al dialogo, anche qualche democratico troverà il modo di pavoneggiarsi spiegandoci dalemianamente che "è ora di mettere un bavaglio a certe esagerazioni dei giudici" e che "non bisogna essere pregiudizialmente contro le proposte di Berlusconi, solo perché è lui".

IMPUNITI E BASTA

Il bat-figlio della Moratti e l'antro di Robin

La notizia del maxi abuso edilizio del figlio della Moratti potrebbe far sorridere in un paese dove se ne fanno di tutti i colori: da affittopoli a puttanopoli, tutto sembra oramai esser permesso e chi più ne fa più merita considerazione e consenso.
Il rampollo ha comprato cinque capannoni industriali, se li è ristrutturati per farci un mega-loft, dotato di tutti i comforts e delle innovazioni più tecnologiche che ci sono in giro. Così come altri milanesi illustri realizzano il loro personale sogno erotico - modellato sui film porno soft degli anni '70, come "La poliziotta", "Infermiera di notte", o anche "Fiorina la vacca", o ancora "Quel gran pezzo dell'Ubalda, tutta nuda tutta calda" - il giovane rampollo morattiano, con troppi soldi in tasca e poca cognizione, ha pensato bene di realizzare il suo sogno di degno emulo di Bat-Man.
Il rampollo non è del tutto scemo e, resosi conto che per trasformare la destinazione d'uso di un locale bisogna pagare gli oneri (lo fanno tutti i bravi cittadini), ha mascherato il tutto al tecnico comunale in visita, spacciando i suoi capannoni per commerciali e nascondendo con muri di cartongesso le opere che non potevano andare bene per l'onesto funzionario. Dunque sapeva di frodare il Comune.

IL CULO DI LUCIFERO...

... i traditori dei benefattori

Sarà Benigni, saranno le esigenze professionali, sarà la vecchiaia... non so. Ma certamente una rilettura meno frettolosa della Divina Commedia sollecita riflessioni e stimola sentimenti in modo sorprendente, come se la rappresentazione della condizione umana fosse davvero sempre la stessa, immutabile nella sostanza, mutevole solo nella forma attraverso cui si manifesta. Ancora una volta mi è accaduto - raccontando di tutto questo e di altro ancora a creature simpatiche e intelligenti, ma vogliose d'altro - di sentirmi scosso e coinvolto in ragionamenti e bilanci personali senza neppure volerlo.
Questa volta si tratta dei traditori dei benefattori che Dante colloca nell'ultimo girone dell' Inferno, a stretto contatto col culo di Lucifero che ogni tanto emette una scorreggia tossica.  Questa forma di tradimento per Dante è il peggiore dei peccati di cui un essere umano possa macchiarsi.
Penso che abbia ragione, anche se non sempre è facile separare la lealtà dalla fedeltà.

DEI CATTOLICI E DELLE GERARCHIE DELLA CHIESA

Da questo blog a "Tempi di Fraternità"

Sul numero 2 di febbraio 2011 della rivista è pubblicato un pezzo edito su questo blog. L'ho scritto allora con parecchia sofferenza e un po' di speranza. Mi sembra di averci preso, ne sono orgoglioso e contento.
Soprattutto sono contento del talent scout che segue il mio blog e ha colto nel profondo il disagio di uno poco credente, ma molto trepidante.
Convinto - come sono - che la fede sia una risorsa impagabile, tanto più apprezzata da chi non ce l'ha, e che il conflitto fra ciò che pensiamo e vorremmo essere e la cruda realtà delle compatibilità di questo mondo sia spesso il vero ostacolo da superare ogni giorno. (leggi sul blog)


SCUOLA PUBBLICA E VIZI PRIVATI

Finalmente un po' di verità: ignoranti è bello!

Le esternazioni dello sporcaccione di Arcore e il sostegno della sua ministra all'Istruzione, già nota per altri esercizi, soprattutto orali, danno finalmente conto di cosa pensa il governo (e una fetta del paese) della scuola pubblica, statale e paritaria: un posto dove si insegnano cose diverse da quelle che vogliono le famiglie italiane.
Infatti le famiglie italiane - rincretinite dall'ignoranza e da un ventennio della peggiore tivù - vogliono i corsi di zoccolaggine, di velineria, di calcio, di portamento televisivo, di trucco e di massaggio, di tuffo in piscina con idromassaggio, di tronismo, di leccaggio e di riconoscimento marche.
Mica vogliono per i loro figli un'istruzione e un'educazione che li aiutino a crescere bene e a farsi strada nella vita, secondo b e g queste sono fisime da insegnanti deviati, che non assecondano la brave famiglie italiane.