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MA CHE BELLA IKEA


Franco Maletti, ex sindacalista CISL, interviene sulla vicenda IKEA 
Varianti urbanistiche e politiche sindacali di F. Maletti


Leggo su Repubblica delle apprensioni espresse dal rappresentante del sindacato del Commercio della Cisl Bruno Cordiano a seguito della decisione del Presidente della Provincia Antonio Saitta di non concedere l’autorizzazione a costruire in quel di La Loggia su terreni agricoli “considerate le tante aree industriali dismesse nella stessa zona e che potrebbero essere utilizzate senza manovre speculative che oltretutto sottraggono al territorio aree coltivabili”. 
Così perdiamo 300 nuovi posti di lavoro!” dichiara Cordiano. “Chiederemo un incontro per discutere!” aggiunge.
Caro Bruno, per discutere cosa? Che in cambio di 300 posti di lavoro si possa chiudere un occhio sulle speculazioni dell’Ikea?

E poi, visto che “perdiamo 300 nuovi posti di lavoro” e considerato che, per quanto mi risulta, sei ininterrottamente nel sindacato del Commercio della Cisl dal novembre del 1973, quanti altri anni ti occorrono per sapere che per ogni nuovo posto di lavoro nella grande Distribuzione se ne perdono da cinque a sette nel Commercio al dettaglio? 

Ma forse, in tutto questo, dimentico una cosa: avere 300 lavoratori in una sola unità produttiva rende molto più agevole per il sindacato fare nuovi iscritti. Magari con la complicità dell’Ikea stessa: che non vede l’ora di avere un “ interlocutore valido”. 

E chi si occupa allora di tutti quelli che per colpa dell’Ikea perderebbero il posto di lavoro? 
E’ da maligni pensare che la risposta è (come sempre): “machissenefrega”? 

Franco Maletti
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