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FUKUSHIMA, MASSIMA ALLERTA

Dalla centrale se ne va anche il plutonio, la trasparenza non c'è mai stata

Ogni giorno una nuova notizia, di quella fornite con il contagocce da oramai diciotto giorni. Ieri abbiamo imparato che il plutonio "è uscito" dal reattore n. 2 cominciando a contaminare le aree circostanti e contribuendo in modo determinante all'innalzamento dei livelli di radioattività nell'area.
Intanto il mare è radioattivo, la nube è arrivata anche da noi e si promettono nuovi sviluppi non del tutto prevedibili. Tutte le sere vediamo il premier o qualcuno del governo del Giappone inchinarsi alla bandiera e dire cose che non comprendiamo, ma che hanno sempre un sapore rassicurante.


Come si fa con i bambini, sciorinano le loro notiziole, dicendo e non dicendo, ci spiegano chi è il colpevole (ovviamente cambia a seconda dell'emergenza del giorno) e non ci dicono mai che cosa faranno. La propaganda mostra il ripristino delle strutture civili danneggiate dal terremoto facendoci esclamare "Però! I Giapponesi!", mentre pensiamo ai secoli che ci mettiamo in Italia per costruire qualunque opera pubblica: strade più belle di prima, palazzi puntellati e resi di nuovo agibili, persone che soffrono ordinatamente e senza scomporsi troppo per non doversi vergognare di fronte agli altri.

Tutti a lodare la compostezza, la rassegnazione, ma anche l'operosità, il decoro, l'ordine e la disciplina con cui la popolazione sta reagendo a tutto ciò che accade.
Vedendo il modo in cui il loro governo si sta comportando sulla crisi nucleare e l'assenza di reazioni, almeno all'apparenza, un sospetto sorge: ma non saranno anche un po' passivi o, peggio, rincoglioniti, questi Giapponesi?

Va bene essere rassegnati e positivi, ma almeno non essere trattati come deficienti!

Mariano
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