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PORTI E BARCHE: L'INVISIBILITA' FISCALE

Impressioni d'agosto in un Italia alla deriva

In questi giorni di vacanza capita a tutti quelli che hanno qualche giorno di ferie e qualche soldo da spendere di tentare di raggiungere il mare. Non importa dove, una località qualunque, tanto oramai si somigliano tutte. Oltre alle solite rapine mascherate da compravendita, a una certa arroganza e a una trascuratezza che ci ricordano che siamo in Italia, si cominciano a notare le profonde modificazioni che sono state operate al paesaggio marino dall'irresponsabilità degli amministratori pubblici "del fare".
Non mi riferisco solo alle case - che specie in Liguria oramai sorgono perfino nei luoghi più improbabili e vantano prezzi proibitivi - segnalo i porticcioli turistici.
Oramai ogni comunello della Liguria (ho osservato particolarmente questa regione, ma immagino che sia così dappertutto) ha il suo porticcio con centinaia - a volte migliaia - di posti barca in vendita al prezzo di due box nel centro di una metropoli... e tutti vendutiL Qualche volta già occupati da barche e barchette che anche ad agosto, nel mezzo della giornata e col sole splendente nel cielo, erano ormeggiate lì a dondolare sull'acqua. Di porticcioli pieni di barche ce c'è davvero dappertutto, mi sembra tra l'altro che si siano moltiplicati a ritmo vertiginoso in questi ultimi anni.
"Va bene Scajola - mi sono detto - e il suo corredo di amministratori cementificatori che i Liguri si votano oramai ad ogni elezioni, ma possibile che a nessuno venga in mente di censire le barche e fare una bella indagine fiscale sui proprietari?". E' davvero semplicissimo, non c'è neanche bisogno di scomodare la ditta privata dell'amico dell'amico perché faccia questo lavoro, basta l'anagrafe comunale... eppure sembra proprio che nessuno se ne occupi,. forse perché troppo impegnato a lamentarsi dell'evasione fiscale.

Poi vai in fondo alla regione, verso il confine con la Francia. Hai attraversato comuni dove non si taglia l'erba in periferia, dove il marciapiede è un optional, le barriere architettoniche una simpatica invenzione comunista da irridere, la spiaggia libera curata e pulita una cosa imbarazzante da non far sapere. Arrivi a Ventimiglia e guardi la città vecchia, crudamente bellissima. E' così, un insieme di ruderi, da almeno cinquant'anni: non una ristrutturazione, un piano del colore, una rimessa in sesto con qualche urbanizzazione o qualche incentivo ai proprietari perché sistemino le case. La viabilità caotica e irrazionale, erba alta e cespugli fuori controllo, vigili latitanti, auto dappertutto, prezzi alle stelle e gentilezza svaporata. Che siano le infiltrazioni mafiose? Che sia il confine? Che la gente non paghi le tasse?

Non lo so, ma appena svolti sul promontorio e arrivi a Mentone non trovi il paradiso, ma un posto curato, denso di traffico, con prezzi ragionevoli, cortesia carente anche lì, strade pulite, spiagge pubbliche con doccia e cestino per i rifiuti svuotato ogni giorno, lungomare con scivoli per disabili.... insomma, quello che ci vuole.
Perché ti viene il magone e pensi che vivi in un paese di merda?

Mariano
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