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PIEMONTE IN RIDARELLA

Di Pietro commissaria l'IdV, i grillini rivendicano l'auto di servizio 

Questo fine anno non manca di riservarci qualche notizia curiosa, di quelle che i giornalisti scrivono nelle vacanze, quando le redazioni sono vuote e la voglia di uscire a caccia di notizie vere cede il passo al piacere delle veline.
Ieri sui giornali ce n'erano due davvero simpatiche.
La prima raccontava di un emendamento presentato dei consiglieri regionali grillini per ottenere l'auto di servizio che porti qui e là anche i consiglieri regionali che abitano lontano. Siamo alla maratona per l'approvazione del bilancio, i consiglieri stanno in aula molte ore, e qualche colpo di sonno e di pazzia è ampiamente giustificabile, ma davvero mai nessuno della casta aveva osato pensare a una cosa del genere.

NATALE A TOPOLINIA

I topolini fanno festa, arriva la banda bassotti!

E' Natale anche a Topolinia e si sente: c'è un clima nuovo, tutti si vogliono più bene. Perfino il topolone che qualche mese fa affermava "I dipendenti del Comune sono pezzi di merda. Gliela farò pagare" adesso li guarda tutti con amore e tenerezza. E' Natale suvvia! Dobbiamo essere tutti più buoni, specialmente perché le elezioni si avvicinano e - viste le performances non proprio eccelse del passato - anche lui si pone il problema di dove recuperare i voti che gli servono per diventare il capo dei topolini.
In questo clima di santità nell'aria ha fatto la sua comparsa anche la banda Bassotti (nomen omen!). L'ha fatto a bordo di un camion rubato in giro. Talmente furbi da cercare di farlo passare per una strada che era più stretta del mezzo che ci volevano infilare. Risultato: camion incastrato e i ladri di corsa a piedi al mercato, inseguiti dalle forze dell'ordine che, però, nulla hanno potuto, vista la folla fitta come in una scatola di sardine. Circola già la diceria che a Topolinia anche i ladri siano un po' limitati, qualcuno sostiene che non è vero, si tratta di mancanza di lungimiranza, non sanno guardare avanti e prevedere le conseguenze delle azioni che compiono. In questo sono in buona compagnia.

LETTERA A GESU' BAMBINO

Caro Gesù bambino,

anche quest'anno sotto l'albero ci sono dei pacchi che potrò aprire solo la mattina di Natale. Fremo dall'impazienza, ma cerco di controllarmi, bisogna saper gestire i propri istinti. Non bisogna mica fare come quelli che in televisione sbraitano e insultano per impedirci di ascoltare cosa dicono gli altri... e fanno tutto questo mentre i presentatoti gongolano perché fanno audience!
Di pacchi ne abbiamo ricevuti tanti nel corso di quest'anno, dunque non ho particolari paure per il contenuto di quelli che tu mi hai lasciato sotto l'albero e per quelli che ancora mi porterai domani sera tardi.

APPELLO AI CREDENTI: MENO CHIESA, PIU' RELIGIONE!

Lo strabismo dei cattolici in politica e lo strapotere delle gerarchie

Tutti i leaders politici che vanno per la maggiore si definiscono "credenti": propongono idee e comportamenti che rappresentano la declinazione personale di convinzioni politiche pubbliche ed etica privata.
Lì dentro ci stanno anche le opinioni religiose e credo che sia un bene che vengano messe in evidenza, non fosse altro che per sottolineare come anche il leader debba e possa essere testimone della fragilità umana e del suo bisogno di spiritualità, di orientamento etico, di una visione della vita che trascenda l'oggi e il materiale.
Perfino Vendola parla della sua fede come di una componente insostituibile del suo essere di sinistra e di esserlo nel modo che propone, perfino lui dunque ricorda ai suoi sostenitori come alcuni valori fondanti la politica (e non solo quella) siano davvero comuni a tante culture e fedi religiose. Anzi, le sostanziano e le rafforzano, offrendo ai credenti spunti di riflessione e incitamento all'azione per anticipare qui sulla Terra quegli elementi di compassione e compartecipazione che sono proprie del regno dei cieli.

D'INVERNO NEVICA, MAREMMA MAIALA!

Renzi: ecco la dimostrazione che berlusconi porta sfiga

Da quando è andato a cena ad Arcore il bel rottamatore non ne imbrocca più una! Lo conoscevamo come un giovane baldanzoso, molta teoria veemente e poca pratica nei fatti, certamente di belle speranze e di roseo futuro. I fini conoscitori lo definivano - al pari di altri illustri rottamatori, non tutti! - un bravo esecutore e un pollo di batteria dei partiti post-ideologici, ma in tutti noi illusi aveva acceso  la speranza che il PD si cambiasse dall'interno attraverso una resa dei conti traumatica che avrebbe portato a un ricambio generazione e culturale.

TOPOLINIA: MA COME LI FANNO I CONTI?

I topi ballano sulla tolda della nave che affonda

Strani topolini, quelli che governano la ridente città di Topolinia! Non contenti di distribuire incarichi professionali e terreni per edilizia pubblica senza gara, adesso si occupano anche di organizzare operazioni molto costose per i topolini. 
Ma i topolini sono occupati a cercare di sopravvivere alla crisi e non riescono ad occuparsene; se poi qualcuno di loro lo fa, allora scattano gli avvertimenti mafioseggianti, le ripicche, le vendette e le intimidazioni. Oppure il topolino può adeguarsi, diventare cliente e mettersi sotto la protezione del boss di turno; in parecchi lo fanno e solo alcuni di loro provano un leggero fastidio alla lingua dovuto al troppo leccare, del sapore parleremo un'altra volta.
Primeggia in queste pratiche Faccia da Bambi, oramai il più vecchio fra i capi di Topolinia. Non solo partecipa alla follia collettiva del comune nel Parco, ma ha anche smantellato alcuni servizi interni al comune in nome dell'economicità e del risparmio: poco importa se i topolini pagano di più per gli stessi servizi, i piccolini delle scuole non vanno più in gita e il trasporto in piscina costa più caro.
Fra un convegno e un bel discorso, fra una sparata sulla legalità e un aperitivo con trasparenza, non si fa mancare proprio nulla, neanche una bella chiacchierata sul tema del conflitto di interessi con il suo collega Steve Omnibus. Davvero non gli manca proprio nulla...

LA FIDUCIA DEL PALAZZO, LA SFIDUCIA DELLA GENTE

La distanza siderale fra il palazzo, la piazza e la case degli Italiani

Berlusconi ha ottenuto la fiducia e ha vinto la gara con Fini. Nessun rimpianto per lui, stagionato fascista e poi ministro picchiatore nella Genova del G8. Mi piaceva pensare che questo pronunciamento antiberlusconiano fosse il tentativo di redimersi dai peccati passati, quasi una riscossa della parte nobile che c'è in ognuno di noi. Non credo che quella di Berlusconi sia una vittoria di cui andrà fiero a lungo, spero che anche lui faccia la fine del domatore che sta nella gabbia un minuto di troppo confidando nella sua potenza e nella sua sicumera.
Il problema è che il paese sta davvero andando a puttane e non solo sul piano dell'economia. E' la società - sfibrata da troppi strappi, da contrapposizioni continue, da un clima di odio e di urli che rimpiazzano la civiltà della relazioni fra le persone - che non sta più insieme, che non riesce più a darsi strumenti per garantire un po' di pace e di tranquillità a persone preoccupate di arrivare alla fine del mese e di salvaguardare quel poco o tento benessere costruito negli anni. Tutti ce l'hanno con tutti, tutti danno la colpa agli altri dei loro fallimenti e delle inadeguatezze che emergono con drammaticità nei momenti più difficili, tutti sono convinti che bisogna fregare gli altri per stare a galla e che la serenità si conquista schiacciando gli avversari. Tutti pensano di meritare molto di più di quello che hanno e danno la colpa al  destino cinico e baro oppure ai raccomandati (dagli altri), nessuno si chiede se merita o no, ma la domanda se la pone ogni giorno per quanto riguarda gli altri.

CANCUN, UNA BELLA SORPRESA

Impegni concreti per frenare il riscaldamento globale.

I giornali italiani in questi giorni sono impegnati a deliziarci sulle infinite conte dei parlamentari sul voto di fiducia di domani; non hanno avuto tempo e spazio per dare conto dei lavori della Conferenza sul Cambiamento Climatico dell'ONU di Cancun e dei suoi esiti, forse ritenendo il tema troppo elevato per la grettezza provinciale dei loro italici lettori.
Credo che ancora una volta abbiano perso un'occasione d'oro per spiegare ai loro lettori, cittadini italiani di media e buona cultura e forse anche un po' interessati alle cose del mondo, che sul nostro pianeta ci sono tante forze - politiche, umane, sociali, economiche - che hanno preso atto del riscaldamento del pianeta per effetto dell'abuso di combustibili fossili, per l'espansione degli spazi agricoli destinati all'allevamento animale, eccetera. Che, dunque, una sensibilità planetaria esiste e tocca anche i vertici politici, quegli stessi che dopo Kyoto non erano più riusciti a produrre iniziative comuni importanti per cercare di intervenire in modo drastico e rigoroso, adesso che forse è già tardi.

LE BANCHE E L'ECONOMIA REALE

Il ruolo delle banche nella crisi economica dell'Italia. 
Qualche osservazione empirica.

Come molti di voi sapranno, da sei anni mi occupo di un consorzio di 29 piccole imprese (in tutto circa 5/600 dipendenti) di cui mi onoro di essere presidente tuttofare. In tanti, quando lo vengono a sapere, mi guardano strano, considerando questa mia attività del tutto anomala rispetto alla sfera dei miei interessi, delle mie conoscenze e delle mie caratteristiche.
Hanno ragione i miei amici quando sostengono che dedico troppo tempo ed energie a tenere all'onore del mondo il consorzio, mentre dovrei invece dedicarmi di più e meglio alle cose che mi sono proprie... ma hanno anche torto. Infatti il consorzio - oltre che fonte di soddisfazioni e mal di pancia - mi permette di godere di un punto di osservazione privilegiato su un mondo, quello dell'attività economica privata, con il quale i miei amichetti di sinistra sovente ci azzeccano davvero poco.
Il modus operandi delle banche è un bel saggio di come va questo strano paese e di come non si dovrebbe fare....

UN PAESE A PUTTANE: IL MERCATO DELLE VACCHE

La compravendita dei parlamentari e il ruolo dei giornali

Il nostro paese deve essere davvero a puttane se oramai l'unica forma di economia che sembra eccitare i mass media è quella delle zoccole a casa di b prima, poi del mercimonio che si sta consumando in questi giorni e che porta alla ribalta comportamenti umilianti e peones imbarazzanti perfino da leggere nelle loro prodezze e giustificazioni.
I comportamenti umilianti sono noti e non è nemmeno il caso di commentarli più di tanto: in un paese dove si comprano e si vendono il corpo, le idee, le aspirazioni e i sentimenti come se fossero prosciutti, dove in tanti vorrebbero per le proprie figlie un futuro da veline, dove la prestazioni sessuali di maschi e femmine costituiscono il "servizio" più gettonato da chi comanda e fa tendenza... perché meravigliarsi? E' normale che anche alcuni parlamentari vendano ciò che hanno conseguito leccando culi a destra e a manca e che potrebbero perdere se non faranno la scelta giusta. Fa parte anche questo della degenerazione di un paese che il trasformismo l'ha sempre coltivato e premiato, fin dai primi anni della sua storia e poi per tutte le fasi che hanno accompagnato l'ascesa e il crollo di regimi e governi.

RENZI? DA ROTTAMARE!

Il rispetto delle istituzioni e la superbia del berluschini

Matteo Renzi - sindaco di Firenze e rottamatore democratico - non sa che differenza c'è fra l'andare a perorare la causa della sua città nelle sedi delle istituzioni e andare a cena a casa di Berlusconi. Insomma, Renzi pensa, esattamente come lui, che le istituzioni se le prende chi vince le elezioni, le gestisce come se fossero cosa sua e tratta come si fa fra boss.
Bisognerebbe che qualcuno dei giornalisti che lo osannano da mesi gli spiegasse che si va a casa degli amici, non delle controparti politiche,  che queste vengono visitate nelle sedi pubbliche che la struttura del nostro paese ha assegnato loro. Bisognerebbe anche che qualcuno spiegasse ai giornalisti che questo modo di fare un po' guascone - certamente simpatico e tanto piacioso, ma tanto più pericoloso quanto più sfalda ciò che resta del rispetto reciproco in questo paese - sottintende pratiche politiche esattamente identiche al tanto vituperato miscuglio di affari personali, politica e istituzioni di b e della sua corte.

CASELLI PRESENTA IL LIBR0 ALLA TIVU'

"L'amministrazione della giustizia nel distretto di Torino" presentato da Gian Carlo Caselli
Ecco il video.


UN APPUNTAMENTO DA NON MANCARE!

Mi piacerebbe incontrarvi lì e approfittare dell'occasione anche per qualche augurio di buone feste.

Domani un video di presentazione del libro curato da Gian Carlo Caselli, intervistato da Paola Caramella

ASSANGE E LA GLOBALIZZAZIONE DELL'INFORMAZIONE

Wikileaks, internet, i giornali e la globalizzazione

I libri di storia del futuro segneranno da data del primo rilascio dei files, carpiti dalla diplomazia americana, come evento destinato a segnare una svolta nella storia del pianeta, delle relazioni fra i governi e fra questi e i poteri economici e sociali di tutto il pianeta. Il nostro ministro fantasma frattini ha parlato di "11 settembre della diplomazia", forse ha esagerato, ma non siamo molto lontani da lì.
Fino a ieri il web era sostanzialmente pensato e adoperato come una rete per trasmettere e ricevere dati di ogni genere, in qualche caso con l'illusione dell'anonimato o, comunque, dell'invisibilità. Da qui l'invasione del porno che ha praticamente traslocato tutte le sue attività sul web, ma anche della musica e dei video, supportati in questo dalle tecnologie di digitalizzazione e compressione. Poi il commercio elettronico, il social-web... fino al così detto web 2.0, vale a dire quello davvero interattivo, nel quale sono gli utenti ad alimentare la rete, a produrne i contenuti, ad utilizzarla per trovare sempre nuove forme di comunicazione interpersonale e fra gruppi. Non so se sia un luogo comune quello secondo cui Obama ha vinto le sue elezioni anche grazie all'uso sapiente del web 2.0, certamente deve aver influito parecchio anche solo nella raccolta di fondi per finanziare la sua costosa campagna elettorale.

BERLUSCONI: LA SAGGEZZA DEI VECCHI?

Aiuto! Ci stanno fregando perfino i luoghi comuni

Quando avevo quindici ani pensavo che a quaranta si fosse vecchi e a sessanta oramai inutili, pronti per la tomba. Poi - come sarà certamente accaduto a tutti voi e ancora accadrà ai ragazzi di oggi - l'età della rottamazione si è progressivamente alzata e oggi  (56 anni) penso di avere ancora parecchio da fare, dare e dire. E' così la vita.

Lo sconquasso sociale del trionfo dell'individualismo ha però prodotto un cambiamento epocale nel rapporto fra le generazioni e nel modo in cui ciascuno di noi sente e vive lo scorrere delle stagioni della vita. Mi dispiace dirlo, ma anche in questo caso berlusconi è un precursore e un'icona insuperabile.

LA RESURREZIONE DEI GIOVANI

Meno tette da show, più tetti per protestare


Appena uscito da cinque ore di autogestione -  un po' caotiche, non sempre coerenti e molto faticose - vedo il futuro meno nero.
Non sono persona dai facili entusiasmi, sono però allenato a vedere nel presente segni di futuro, cercando di non mischiarli con le speranze. Non sono nemmeno un nostalgico, mi dispiace che i ragazzi di oggi non abbiano le opportunità che abbiamo avuto noi ultracinquantenni e che non abbiano nemmeno la consapevolezza di quello che è venuto a mancare loro.
Sono anche convinto che potranno trovare la loro strada ed essere felici di ciò che hanno e di come sono riusciti a procurarselo, spero che impareranno che insieme è meglio che da soli, ma penso davvero che debbano trovare in autonomia la loro strada, senza sempre dover fare i conti con i nostri ricordi e rimpianti. oltre che le nostre lagne.

TOPOLINIA FEVER

Molta agitazione fra i topolini che contano

C'è del nervosismo a Topolinia e non se ne comprendono bene la ragioni. Qualcuno sostiene che ci sia una anticipazione delle fibrillazioni elettorali perché gli aspiranti sono più di uno e tutti di qualità così elevata da generare il panico nella popolazione che deve scegliere. Si parla di primarie e Faccia da Bambi non è contento perché teme di perderle, anche perché il capo di Topolinia ancora in carica sembra non sostenerlo più con la stessa intensità del passato. Nell'ombra altri candidati stanno tramando per fargli le scarpe e la faccenda non è ancora neppure cominciata...

LA SCIATTERIA

Cura, rispetto, attenzione e considerazione: cominciamo da noi.

Guardate questa immagine: mi sembra la perfetta rappresentazione della sciatteria italica: in fondo dovevano fare le strisce, mica pulire la strada!
"Non è di mia competenza", "Non è sotto la mia responsabilità", "Con i quattro soldi che mi danno", "Se l'esempio non lo danno i dirigenti, perché dovrei proprio io?", "Ma non vedi il governo, i partiti, il parlamento..."... e il paese scivola verso il fondo.
Negli enti pubblici i dirigenti pensano a produrre la carta che giustifica i loro premi a fine anno, nel mentre si parano il culo allontanando da sé le responsabilità delle decisioni e anche il piacere di contrapporsi a quei politici che reclamano prebende e incarichi per i loro protetti. Se il lavoro non è fatto bene, non importa, non è di loro competenza, basta che tutta la carta sia a posto.

SCUOLA: UN APPELLO


Cosa ne pensate? Cos'altro bisognerebbe dire oggi della scuola?
A voi la parola.
Mariano

PUNTO DI VISTA: IN DISTRIBUZIONE IL NUOVO NUMERO

Pubblicato il nuovo numero di PUNTO DI VISTA con articoli interessanti e divertenti. Dopo che avevano tentato di chiuderlo eravamo in pochi a sperare di farcela, per questo e per la democrazia siamo particolarmente soddisfatti del risultato.
E' stata dura e difficile, ma ce l'abbiamo fatta! Grazie  a Giovanni  e grazie a tutti quelli che ci hanno scritto su e a quelli che lo stanno distribuendo.
Scarica il giornale
Fateci sapere le vostre opinioni e  commenti.

UN ALTRO MODO DI VEDERE LE COSE

Oltre gli schemi di oggi, un'idea utile per domani

Oggi il governo è finito sotto due volte nella sola mattina, a riprova del perdurare di un'agonia che si preannuncia dura e dolorosa. Ma non di questo ci occupiamo qui: di Berlusconi si parla già al passato e lo fanno perfino i suoi amici... Ben più importante e interessante è occuparci di quello che succederà dopo, non solo nella contingenza del crollo della sedicente II repubblica, ma anche degli scenari politici che il nostro paese è in grado di costruire per uscire dal tunnel e darsi un futuro.
Amo le predizioni, ma non ci azzecco mai molto quando le faccio. In questo sono in buona compagnia: ricorderete cosa dicevano dell'Irlanda qualche mese fa autorevoli economisti che spronavano l'Italia a fare altrettanto; ricorderete anche cosa si diceva della crisi, che sarebbe finita a inizio 2010; o dei grandi benefici delle privatizzazioni o ancora della libertà di assumere e licenziare che avrebbe rigenerato l'economia e molte altre cose ancora. Ma voglio provarci anche io a prevedere il futuro, a costo di darvi lo strumento per sfottermi a lungo e con intensità.

IL VERMINAIO DELLE LIBERTA' , I GIORNALI E LE TIVU'

Se anche la Carfagna lascia la casa...

Vuol proprio dire che siamo alla frutta, anzi oltre. Ogni giorno la politichetta nazionale ci riserva sorprese che lasciano esterrefatti e ci fanno dimenticare quella del giorno prima, travolti come siamo un un vorticare di avvenimenti che testimoniano uno sfacelo senza precedenti.
Il boss non ha ancora finito di dire che tutto va bene da Lisbona che, come se fosse tutto programmato, la Carfagna si fa intervistare per annunciare il suo abbandono a tutto. Il capo sta ancora spiegando che governerà fino al 2013 e anche coltre e le motivazioni della sentenza su Dell'Utri ci confermano ciò che già sapevamo dei suoi legami con la Mafia siciliana. Chissà cos'altro ci riserveranno i prossimi giorni.

LA SCUOLA SI MUOVE?

Fermenti e proteste in una scuola sotto assalto

Mercoledì un bel corteo festoso ha sfilato a Torino lungo il solito percorso, riunendo insieme studenti e insegnanti e personale della scuola. Lo stesso è successo in gran parte d'Italia, ma è presto per dire se si tratta di un vero risveglio oppure degli ultimi sussulti di un organismo già quasi cadavere.
Parole d'ordine tutte incentrate condannare l'operato del governo e della gelmini (la maiuscola non riesco proprio a mettercela), con una determinazione e una competenza che da tempo non trovavo. Si avvertiva che gli studenti avevano discusso della partecipazione al corteo, che essere lì non era per divertimento, ma il frutto di una scelta precisa che c'era anche la voglia e la sorpresa di trovarsi a sostenere gioiosamente le buone ragioni di una generazione che non ha davvero più nessuna speranza e pochissima fiducia nel mondo degli adulti.

TORMENTI DEMOCRATICI

"Prima perdevamo le elezioni, adesso anche le primarie", dice Veltroni

Effettivamente l'esito delle primarie di Milano ha sorpreso e  sorprende. A fronte di un' affluenza non entusiasmante, dunque presumibilmente composta nella sua maggior parte da persone schierate, il candidato principale del PD subisce una sonora sconfitta da parte di un personaggio sulla carta assai meno forte.
I giornalisti hanno attribuito il successo di Pisapia all'appoggio di Vendola; credo invece che non abbia influito per nulla dato che ha contato la notorietà del personaggio, le sue idee chiare e comprensibili, la serietà con cui ha fatto il parlamentare in passato e la sua scelta di campo in quanto a programma politico ed elettorale.

ASSAGGI DI RIBELLIONE

Rivolta: istruzioni per l'uso?

Il post di venerdì ha stimolato parecchi commenti su fb. Il filo conduttore di tutti era la richiesta di maggiori delucidazioni su come si fa a ribellarsi a questo stato di cose, il tutto come se io fossi quello che certamente sa rispondere a una domanda così impegnativa e complessa. Grazie per la considerazione ma.... confesso che non so rispondere!
Diverse volte ho provato a ribellarmi - ancora lo faccio com'è certamente noto a chi legge questo post, così com' è certamente chiaro quanto l'abbia pagata cara -, in qualche caso i risultati della mia ribellione sono stati positivi, in altri casi disastrosi.
Una cosa l'ho imparata: la ribellione da soli è un esercizio votato quasi sempre all'insuccesso, ribellarsi insieme ad altri produce gioia e qualche risultato in più.

GIOVANI GENERAZIONI E VECCHIE CONTRADDIZIONI

Prof, come si fa a ribellarsi?

Me ne stavo tutto tranquillo a spiegare la crisi demografica, economica e politica del 1300 a 25 sedicenni catalettici abbastanza silenziosi e dall'occhio vitreo straordinariamente fisso e... mi sono cacciato nei guai senza che ce ne fosse bisogno.
Uno di loro - si vede particolarmente vivace, forse perché va a letto presto la sera, oppure perché ha un ciclo biologico normale - mi interrompe nel bel mezzo della spiegazione sulle conseguenze del calo demografico e mi fa una domanda a tradimento sulla durata della vita - oggi e allora - spingendomi a parlare di previdenza pensionistica, assistenza sanitaria e quant'altro connesso alle mie preoccupazioni di quasi vecchio nel mondo d'oggi.
Senza quasi accorgermene, ho pesantemente provocato l'aula intera sogghignando nell'affermare: "Cerco di trattarvi bene perché vi toccherà lavorare da precari tutta la vita per pagarmi la pensione il più a lungo possibile", e poi ho anche aggiunto: "... e cercate anche di non ribellarvi troppo che fate casino e mi impedite di godermela" con tono da gradasso che ha avuto tutto dalla vita e che ancora ne aspetta tanto. Un vero provocatore.

IL VENETO NEL FANGO, L'ITALIA SOTTO

Rischi, vantaggi e disastri dell'Italietta del "ghe pensi mi"

Il Veneto è sott'acqua e la catastrofe continua a non "bucare" le prime pagine dei giornali e le aperture dei tiggì. Non è una questione di antipatia o di semplice sottovalutazione di quello che sta accadendo, è che sembra proprio impossibile che una cosa del genere possa capitare nella locomotiva veneta.
Sono almeno dieci anni che sentiamo parlare del Veneto come luogo felice, sede di un nuovo miracolo economico, basato sulla piccola e piccolissima industria, disseminata in migliaia di capannoni costruiti in ogni dove e sovente vuoti a causa delle delocalizzazione a est. Da altrettanto tempo sotto valutiamo il consumo di territorio, ma anche la progressiva desertificazione culturale, a partire dal bassissimo tasso di scolarità.

I ROTTAMATORI DEL PD IN CONGRESSO

La rivolta dei gregari genera il giusto ricambio? 

Sono riuniti a Firenze, alla corte di Rienzi, i cosiddetti "rottamatori" della vecchia dirigenza democratica. Proclami bellicosi e pagine sui giornali in quantità, tutto per segnare una rivendicazione di ex-giovani che aspirano a succedere ai brontosauri delle nomenclature che governano tutti i partiti, il PD in testa.
Molti di quelli che oggi si propongono di rottamare i vertici del PD sono figli delle segreterie particolari, nutriti fin da giovani da incarichi professional-politici che li hanno tenuti al calduccio dagli spifferi gelati di cui hanno patito i loro coetanei: lavoro evanescente, merito zero e familismo esasperato, sempre ben ricoverati in qualche ufficio pubblico a occupare ruoli ottenuti mediante l'uso sapiente dell'appartenenza politica e dell'essere anagraficamente gggiovani.

TOPOLINIA CHIAMA ROMANIA

Non si butta via niente: utili sinergie fra pubblico e privato

La notizia fa in fretta il giro della città: Topolinia ha una nuova cittadina amica. Non è ancora proprio gemellata, ma si sta lavorando a questo, per adesso i topolini e i romanici (si chiamo così i nuovi amichetti) hanno cominciato a volersi bene, insomma hanno fatto amicizia. D'altra parte risale alla notte dei tempi la vocazione internazionalista di Topolinia, mica se la sono inventata oggi. Cominciò con Squirrel, ridente cittadina dell'hinterland di Oisonopole. Continuò con Nebiolò e poi ancora con con il resto del mondo.

ITALIA SOTT'ACQUA E DISASTRI ANNUNCIATI



Quattro giorni di pioggia mettono in rilievo la fragilità dell'Italia e l'imprevidenza di un popolo che ama l'emergenza e piange sul latte versato, ma non ha alcuna voglia vera di prevenire le disgrazie.
Il Veneto  é disastrato in alcune delle zone più importanti e centrali della regione, frane dovunque (qualcuno le ha chiamate "assassine" come se gli assassini non fossero i politici che redigono piani regolatori con case dovunque, anche nelle zone pericolose) nell'Italia centrale e settentrionale, la Liguria ha ripreso a piangere, ma già arriva l'eco dal sud, visto che le piogge stanno arrivando anche lì.
Eppure è normale che piova, specialmente in autunno, guai se non accadesse.

Stupisce l'intensità e la quantità di acqua che cade in poco tempo, come se fossimo ai tropici e non nella zona temperata.
Meno normali sono le temperature di questi giorni grigi, tutte superiori alla media, così che le nevi cadute da poco si sciolgono e vanno a ingrossare fiumi già gonfi di acqua. E' la manifestazione evidente dell'effetto serra, quello che per vent'anni si è continuato a mettere in discussione, trattando il tema del riscaldamento del pianeta come una follia di pochi ambientalisti a caccia di farfalle.
Il clima è già cambiato, solo un folle non se ne accorge. E' cambiato qui come in tutto il resto del mondo. Fingere che tutto sia come prima non aiuta ad evitare frane, dissesti, morti e danni che impiegano risorse che potrebbero essere usate per dare lavoro nella manutenzione del territorio. Stupisce che di questo non se ne accorgano le forze politiche e sociali di massa, quelle che hanno la responsabilità di costruire il futuro, prossimo e remoto, delle nostre città, dei paesi, delle coste, delle pianure e delle montagne.
Non serve la stizza e la spocchia dell'ambientalismo intellettualoide, forse serve una sana cultura scientifica e un po' di attenzione al modo con cui le giovani generazioni affrontano i problemi della vita di domani. Le vecchie generazioni hanno già dimostrato che cosa sanno fare in materia e finora non hanno dato un buon esempio.

Mariano

TRASPARENZA E CORRETTEZZA

Lo strano caso di un concorso per dirigenti pubblici.

Sentite questa. Capita a Grugliasco, cittadina ridente del nord ovest, governata da una amministrazione di centrosinistra "ortodossa", una cittadina in prima linea nella difesa dei valori della legalità, della trasparenza e con amministratori sempre pronti a fregiarsi dei bollini blu del settore.
Succede che l'amministrazione comunale decide di bandire concorsi pubblici per reclutare ben 4 dirigenti per ricoprire posizioni che attualmente sono occupate da altri soggetti con contratti a termine.
Interessante osservare che il comune sta esternalizzando buona parte dei servizi mediante una privatizzazione selvaggia; nonostante ciò, invece di ridurre i dirigenti li moltiplica. Infatti il rapporto dirigenti/dipendenti è oramai di 1 a 25/30 e tutte le attività utili alla città delegate ad altre società.

I KILLER DEL PASSEGGINO

Crescono le vittime di uno strano modo per farsi strada.

Oramai è costume universale, qui da noi, dedicare un supplemento di attenzione a mamme, papà nonni e nonne che vanno in giro col passeggino. Normalmente scelgono i luoghi più affollati - mercati al sabato, centri commerciali nei giorni festivi, strade pedonali piene di gente nelle occasioni particolari - per farsi avanti spingendo l'attrezzo, incuranti di chi viene loro incontro, come se il solo possesso del passeggino li autorizzasse a sbattersene del contesto. "Alle vostre caviglia pensateci voi, sembrano dire con gli occhi fiammeggianti, e provate a cadere sull'attrezzo, che vi sbanchiamo in tribunale."
Sono gli altri che si debbono adeguare, che debbono prestare attenzione e che devono mantenere alta la vigilanza perché i guidatori di passeggino tagliano la strada senza preavviso, cambiano direzione guardandoti con quell'aria di superiorità, si bloccano sul più bello davanti a una vetrina, leccano voluttuosamente il gelato guardando altrove, insomma se ne sbattono altamente del prossimo: loro hanno il bebè.

IL TRAMONTO DEL PREMIER

Tra un bunga bunga, un lodo alfano e i cortigiani in fuga...

...si consuma il declino del premier, con un percorso che assomiglia straordinariamente a quello dell'Italia.
Solo pochi giorni fa era in corso un pressing asfissiante sui parlamentari di Fini per comprarli al capo, oggi corrono tutti ad accreditarsi dal presidente della Camera per non finire a fondo col capo. Due mesi fa l'armata mediatica del premier sbaragliava ancora una volta i cattivi che avevano osato ribellarsi a lui, l'opposizione strepitava senza audience e senza speranza, la resa dei conti si allontanava, le sala stampa dei ministeri sformavano cifre ottimistiche sul meraviglioso futuro del paese.
Gli industriali se ne stavano buoni al loro posto e si scusavano per le intemperanze che di alcuni di loro verso premier, allineati e coperti a sostegno del governo e delle sue incapacità.

L'ORDINE PUBBLICO SECONDO B

L'escort minorenne, Lele Mora ed Emilio Fede.
Davvero edificante la storia che sta venendo a galla in queste ore, protagonista ancora una volta il premier commesso viaggiatore e la sua corte oramai sterminata.
Una aspirante zoccola ancora minorenne - poco importa la sua nazionalità - della scuderia di Lele Mora (ma nella scuderia non ci stanno i cavalli? vuole forse dire che sono equiparati ai nullafacenti che si occupa di piazzare qua e là con la sua agenzia di ricattatori?) viene beccata mentre ruba e arrestata.

ELEZIONI REGIONALI

Quando la realtà supera l'immaginazione: il baldo Giovine.

Sembrava che tutta la storia dei ricorsi fosse finita a favore di Cota, che infatti ha festeggiato e inviato comunicati stampa perfino su Marte per stigmatizzare l'azione della Bresso e pavoneggiarsi il giusto e invece... siamo daccapo! A buttare tutto per aria sembra che ci stia pensando il baldo Giovine, consigliere della lista dei Pensionati che ha preferito candidare persone inesistenti, firmarsi i documenti al posto loro e presentarsi la lista in solitudine,  visto che l'unico candidato vero sembrerebbe essere stato lui.
Il 15 dicembre comincia il processo per le falsificazioni e pare che Giovine voglia dichiararsi colpevole per poter così patteggiare. Se così fosse verrebbero meno ben 28 mila voti allo schieramento di centrodestra e ricomincerebbe la sarabanda appena conclusa dal Consiglio di Stato con una strana sentenza. Ne da conto con un bel pezzo il giornale on line Lo Spiffero.

MHHH, MARCHIONNE!

Il supermanager canadese incanta l'Italia

La performance di Marchionne da Fazio resterà negli annali della televisione, ma ancora di più nei manuali di psicologia dei prossimi anni. Un capolavoro di comunicazione, una capacità immensa di piegare la realtà all'ideologia, la propria, un fascino carismatico ipnotico incredibile.
Parte da un assunto anche condivisibile - quello per cui certi costumi rendono ingovernabile un'azienza di grandi dimensioni - per arrivare a teorizzare un modello di sindacato come piace a lui, sennò ciccia!

LA SCUOLA A PICCO, I SINDACATI ANCHE

Uno stillicidio di proteste inefficaci accompagna la decadenza della scuola statale.

Mai la Gelmini avrebbe immaginato di trovare nei sindacati l'alleato prezioso che le mancava per affossare definitivamente la scuola pubblica statale. Mai avremmo pensato che la voglia di reazione del mondo della scuola a lustri di incuria e approssimazione sarebbe stata stroncata dall'azione congiunta di governo e sindacati, nel silenzio assordante di partiti e movimenti che sembrano parlare a un paese diverso da quello dei nostri allievi e delle loro famiglie.
Non parlo dei sindacati autonomi, e neanche di quelli di destra, parlo di CGIL, CISL e UIL. Possibile che non riescano a trovare una piattaforma comune? Visto che sul tema scuola sostengono fondamentalmente le stesse cose, possibile che non riescano a mettersi d'accordo su azioni comuni incisive e capaci di dare un segno a lavoratori e paese? Sì, è possibile.

lLA DIFFERENZA FRA IMMUNITA' E IMPUNITA'

I pericoli del lodo Alfano, la posizione equivoca di Fini e il pronunciamento di Napolitano
 di Luca Ricolfi su LA STAMPA di oggi, 23 ottobre 2010

Un bell'articolo di Ricolfi chiarisce quali sono le ragioni della sollevazione contro il lodo Alfano così come licenziato in commissione, le preoccupazioni di Napolitano e le ragioni che spngono anche molti amici di Fini a prendere le  distanze dall'atteggiamento scelto dai suoi parlamentari.

In tutta Europa si parla di cose serie, di come gestire la crisi economica e possibilmente uscirne. Anche in Italia se ne parla molto, e con grande preoccupazione, sulla grande stampa non meno che fra la gente. Non così nei palazzi della politica, dove quotidianamente va in scena il conflitto fra Pdl e Fli, ovvero la disfida fra Berlusconi e Fini.

LA FOLLIA DELL'IMMONDIZIA

Le donne di Terzigno, i giornali e le TV e... Angelo.

Facile ricordare le promesse di b, i rifiuti spariti all'improvviso, i bertolasi e le zoccole (maschi e femmine) di regime, facilissimo ricordare l'esito delle elezioni regionali e di quelle comunali nelle zone interessate dal problema, il discredito internazionale, il protagonismo meneghino calato in Campania.
Adesso che  nodi vengono al pettine, riesplode la rivolta, più cruenta di prima e densa di disperazione per la presa in giro crudele, sulla pelle di chi sopporta disagi e ha creduto che il meneghino davvero avrebbe risolto il problema. Ovviamente la discarica se la beccano non le zone che meglio potrebbero ospitarla, ma i luoghi dove è stimata minore la resistenza. Oppure dove votano sbagliato, oppure ancora dove i politici locali non hanno un radicamento elettorale a rischio.

ELEZIONI REGIONALI: EPILOGO OSCURO

I tanti dubbi di una decisione "oscura".

Alla fine del mese di luglio gli avvocati di Cota presentarono al Consiglio di Stato un'istanza volta a sospendere il riconteggio. Allora le operazioni non erano nemmeno partite, c'erano le resistenze della Regione leghista e le difficoltà di risorse e personale riscontrate nei tribunali del Piemonte.
All'istanza di sospensiva il Consiglio di Stato risposte rigettandola e - preso atto dei ritardi presumibili nelle operazioni - spostando i termini della decisione a ieri. Dunque il CdS attendeva l'esito del riconteggio per emettere sentenza, il riconteggio poteva partire e andare avanti. Come è poi andata la storia.
Intanto i legali del centrodestra facevano di tutto per ritardare le operazioni, ma questa andavano avanti lo stesso. Sembrerebbe, alla luce di quello che è successo ieri, che sapessero cosa serebbe accaduto e che il ritardare le operazioni di riconteggio fosse qualcosa di più che semplice ostruzionismo.

RICORSI, ELEZIONI, FANTASIE

In attesa di un epilogo, il ceto politico in delirio.

Il TAR rinvia di 25 giorni per permettere le fine del riconteggio, il Consiglio di Stato dovrebbe decidere oggi, ma si attende un rinvio anche lì.
I riconteggi mostrano una realtà ormai chiara a tutti: se si accetta per buono il criterio stabilito dalla sentenza del TAR Piemonte, Bresso vince e Cota perde. L'unico luogo dove questa sentenza può essere ribaltata è il Consiglio di Stato e vedremo che cosa accadrà. Se anche il Consiglio dovesse ribaltare la sentenza e annullare gli effetti del riconteggio, resta pur sempre la vicenda Giovine, quello della lista dei Pensionati.

Fuori dal Comune

ECOLOGISTI: IN CAMMINO

Di ritorno dal I Meeting della Costituente Ecologista

Sabato sono andato a Bologna, per partecipare al Metting della Costituente Ecologista, con Marco Riva e Dario Roasio. Si trattava del primo appuntamento che alcuni fra i promotori dell'appello "IO CAMBIO" avevano organizzato per cominciare a dare gambe all'idea che ci accomuna: provare a costruire anche in Italia un'organizzazione (partito o movimento) ecologista che raggruppi e sostenga le tante esperienze di partecipazione, governo del territorio, promozione di nuovi stili di vita, più compatibili con le emergenze del pianeta, la voglia di giustizia e libertà, il desiderio di vivere in un mondo pulito.
Una giornata interessante, con tanti contributi, interventi e sollecitazioni. Forse è la volta buona che qualcosa di importante si mette in movimento. Sarà la constatazione di quello che succede nel resto del mondo - oramai dovunque i partiti ecologisti sono una realtà importante nelle geografia politica - o anche solo lo sfascio del sistema politico italiano... sarà tutto questo e anche altro, ma in tutti era chiara la voglia di costruire davvero qualcosa di nuovo e importante.
Non si tratta di una riedizione dei Verdi - che pure partecipano e sostengono con forza questo progetto - o di un'exploit buono a costruire una lista per le prossime elezioni. Si tratta di mettere in piedi un luogo e un tempo dove le esigenze di partecipazione alla politica trovino aria pulita, regole chiare, gente di cui non vergognarsi e con cui cercare collaborazioni e spunti per crescere e far crescere il nostro paese.
Se vi va, potete seguire l'iniziative, partecipare agli incontri e dire la vostra sul sito.
Vi chiedo incoraggiamento e un po' di credito.
Mariano

AVVISO DI GARANZIA A B

Non so perché, ma mi viene quella voglia forcaiola...

Debbo dire che la notizia di berlusconi convocato dalla Procura di Roma, sempre per la faccenda dei diritti taroccati e delle fatture false per produrre un po' di nero, mi fa piacere.
Sapere che c'è in giro qualcuno che ancora ci prova a far funzionare la legge - che se ne sbatte di tutte le minacce e le intimidazioni a cui il barzellettiere e i suoi camerieri lo sottopongono, che non ha paura di fare il suo lavoro, quello per cui è pagato dai contribuenti e per il quale dovrebbero essergli tributati rispetto e considerazione - mi rassicura.
Mi fa capire che il paese non è tutto quella rappresentazione scandalosa che emerge dai giornali e dai telegiornali. Mi fa sperare che l'Italia sommersa dalla merda sollevi il capo per respirare e reagire, non in nome della contrapposizione politica, ma semplicemente agitando quel senso dello stato, delle regole, che ci fa più cittadini e meno sudditi.

FULVIO SE NE E' ANDATO

Una brutta caduta in montagna,  ora un vuoto enorme.

"Chiamami subito per favore", così recitava un messaggio di Piero, nostro comune amico, spazientito perché non rispondevo al telefono. Era lunedì 10 nel tardo pomeriggio.
L'ho chiamato appena ho potuto, lui era già in viaggio verso Exilles con sua moglie. Andavano a casa di Fulvio, avevano appena sentito la notizia dell'incidente in montagna e della sua morte. Increduli e basiti, proprio come me. Fulvio è precipitato in una scarpata domenica nella tarda mattinata, mentre stava tornando a casa da una gita lungo un percorso che avrà fatto mille volte e descritto nei suoi resoconti sui sentieri della Val di Susa. Cosa sia successo non si sa, forse una banale distrazione, un malore, un incidente... speriamo di saperlo presto.

LA LIGURIA IN ARCHIVIO

Il dissesto e le ondate di fango dimenticate dopo soli tre giorni!

Tanti ne sono passati, infatti, fra la notizia delle ondate di fango che si sono rovesciate un po' in tutta la regione, soprattutto a Varazze, e l'oblio totale. Adesso i giornalisti hanno la Marcegaglia, Fini e la cronaca nera. Le piogge torrenziali, ma limitate a un periodo abbastanza breve, hanno messo in luce un'altra volta l'estrema fragilità della costa ligure, devastata dalla speculazione edilizia e dall'incuria delle pubbliche amministrazioni, più attente alle sagre che al ripristino del territorio.

Non c'è bisogno di essere degli ingegneri per rendersi conto di come sia tutto precario: fogne che strabordano alla più piccola intemperie, cemento e asfalto fin negli anfratti più remoti, stradine tracciate sulle colline per raggiungere case e poderi senza alcuna protezione e consolidamento, disboscamenti da incendi non riparati con piantumazioni che rinforzino la tenuta delle ripe.

E poi ancora: piani regolatori che prevedono lo sviluppo inarrestabile dell'edilizia delle seconde case, porticcioli e grandi porti per le barche dei nullatenenti, ottenuti rubando spazio al mare e aspettando la prossima mareggiata per chiedere i danni al governo.
Si dice che la Ligura sia una delle regioni che, in modo massiccio e da parecchio tempo, subiscono l'assalto della malavita organizzata che trova terreno fertile per riciclare i suoi soldi sporchi. Forse non vanno cercate lì la ragioni del disastro di oggi, probabilmente basterebbe ascoltare le parole degli operatori commerciali, entrare in qualche locale e parlare con la gente del posto, andare nei municipi e intervistare gli amministratori.
Non è giusto generalizzare e non è nemmeno una bella cosa, ma qualcosa nella cultura ligure, italica, non va, c'è poco da fare.
Tre giorni sono bastati, anche questa volta, per far cadere nel dimenticatoio la colata di fango di tre giorni fa. Così il sindaco di Varazze, che in televisione spiegava che sono senza soldi, che lo Stato, che questo e che quello, potrà dimenticarsi di piantate alberi, pulire i ruscelli, sgomberare i detriti e fermare un po' l'espansione del cemento fino alla prossima alluvione.  Allora tornerà a snocciolare giaculatorie autoassolutorie.
Per ora avanti  fra una festa e un'altra: il turista prima di tutto!

Mariano

QUEGLI EQUIVOCI SULL'ACQUA

La gestione dell'acqua, la produzione del servizio e le pericolose semplificazioni a fin di bene

Un importante articolo di   di Marco Ponti su www.lavoce.info
La socialità di un servizio pubblico non ha molto a che vedere con la sua produzione. Ma a parità di risorse e di tariffe, meno la produzione è efficiente, meno servizi si possono fornire ai cittadini. Il referendum per l'acqua è un esempio della confusione tra i due concetti. La produzione in condizioni di monopolio, pubblico o privato, tende a essere inefficiente, mentre le gare periodiche di affidamento sono perfettamente compatibili con il massimo di socialità e favoriscono l'efficienza. Quello che davvero manca nella riforma è una Authority indipendente per il settore. Leggi l'articolo.

IL BEL DANUBIO BLU

I fanghi tossici arrivano al fiume: una lezione all'Europa.

Dopo due giorni di rassicurazioni e di attacchi agli "allarmisti" che temevano l'allargamento della catastrofe ecologica, le peggiori previsioni sono confermate: i fanghi tossici all'alluminio sono arrivati al Danubio. Già circolano le prime fotografie di pesci morti, di carcasse di ucceli animali fluviali, già si comincia a reclamare decisi interventi da parte della cominità internazionale, questa volta anche per scongiurare il peggio. Solo che siamo già nel peggio. Tutto questo a breve distanza da altre catastrofi del genere, tutte con un unico denominatore, il profitto dei privati, la sconsideratezza degli stati che controllano poco ciò che fanno, il perpetuo ricatto dell'economia vecchia e tossica sull'ecologia.
Ogni volta che qualcuno cerca di suggerire prima e lottare poi per un modello di economia più rispettoso delle persone, delle cose e dell'ambiente, finisce per ritrovarsi clasificato fra gli inveterati estremisti; quelli che - se solo si desse loro retta - porterebbero il pianeta alla fame.

REGGIO CALABRIA: ARRIVA L'ESERCITO

Dalle zone di guerra direttamente a Reggio: la guerra continua.

Dunque l'ordine pubblico a Reggio - città da tempo sfuggita al controllo dello Stato per collocarsi nella sfera di influenza dlela malavita organizzata - adesso lo garantirà l'esercito, chiamato a presidiare i centri sensibili della città minacciati dalle cosche e dalla camarille.
Non è incredibile? Nella sedicente sesta potenza del mondo, terra di ingegni arte spettacolo, ma anche di escort parlamentari e di pregiudicati  e bestemmiatori santificati, intere zone del paese sono stabilmente in mano alla malavita organizzata.
La stessa che rastrella il denaro necessario a effettuare ingenti investimenti nel nord del paese o addirittura all'estero. D'altra parte non vorrete mica che la 'ndrangheta investa in Calabria: troppa poca sicurezza, malavita diffusa... loro sono attenti agli investimenti che fanno, alla redditività, alla sicurezza. Così la malavita ha già inquinato il resto d'Italia, infilandosi in ogni meandro dell'economia legale, fino a entrare nelle cordate che realizzeranno l'Expo milanese. Ma ancora: nelle imprese di pulizie che lavorano al ribasso per gli enti pubblici, nelle imprese edilizie, insomma in ogni occasione utile a far fruttare danaro sporco, ripulendolo con la complicità di chi finge che l'evasione fiscale non sia anche un modo per agevolare la malavita organizzata.

QUIRINALE

La faccia di Napolitano

A chi ha guardato ieri i telegionali quando hanno dato la notizia della nomina del Ministro dello Svilupo Economico, attesa da più di cinque mesi, non sarà sfuggita l'espressione cupa del volto del presidente Napolitano.
Invece che alla nomina di un nuovo ministro sembrava di assistere alla liquidazione di un'impresa o anche alla certificazione di una rottura. Sembrava che il Presidente stesse lì perché obbligato, con la testa altrove per non partecipare più del necessario a un rito sgradito.
Potremmo pensare che l'espressione luttuosa di Napolitano sia causata dall'essere di diverso orientamento politico, ma non credo che sia per questo che aveva il volto tirato. Anche gli accompagnatori del neo-ministro Romani avevano il volto scuro.

TOPOLINIA: LA STORIA DELLA DOMENICA

Prima la famiglia: dove metto mia sorella?

A Topolinia, l'abbiamo già detto, le cose vanno un po' così. Noi che ne parliamo ci prendiamo gli insulti di quelli che amerebbero che anche a Topolina regnasse l'omertà e tutti stessero zitti ad ascoltare la favole del topo capo e dei Faccia di bambi suoi camerlenghi. E' che te le tirano proprio...
Oggi sono in vena e - in tempi di familismi, di case a Montecarlo, di chiacchiere sul merito e di  duri attacchi alla politica che non fa più il suo mestiere e allontana la gggente - vi racconto a storia della sorella eccellente fattasi amministratrice di Topolinia.
Era qualche anno fa e le promesse elettorali ai topolini erano così dense che davvero non si sapeva più cosa dire: verbali annullati agli amici, varianti urbanistiche e ai prezzi delle opere pubbliche che facevano impazzire di lussuria i faccendieri e i costruttori, un sorriso a testa a tutti i topolini creduloni e già berlusconzzati per bene da molto tempo. Solo che i protagonisti erano di altra parte politica e dovevi sentirli come si arricciavano se qualcuno segnalava che i loro metodi erano gli stessi del ben più illustre commesso viaggiatore.

SCUOLA: CHE PASTICCIO!

Si cominciano a vedere i guasti della Gelmini

Ieri il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso presentato da sindacati e comuni cittadini contro alcune parti del Decreto Gelmni che riorganizzava i tagli pesanti agli organici della scuola pubblica.
La decisione arriva a scuola cominciata, quando tutti si sono ingegnati a fare fronte lo stesso ai tagli decisi e alle inspiegabili decisioni in merito alla riorganizzazione delle cattedre e dei curricola degli studi.
Per chi non è del ramo, voglio fare un esempio che chiarisce bene l'insensatezza del governo: negli istituti tecnici - dove l'aspetto professionalizzante, specie nei tre anni finali, dovrebbe essere prevalente - diminuiscono le ore di laboratorio e delle discipline scientifiche.
La ragione? Boh!

IL GATTO E IL TOPO

Fini vince, berlusca perde, buon compleanno!

Deve esserci rimasto male ieri pomeriggio il berlusca. Forse è la prima volta che l'operazione compravendita non gli riesce completamente e, per uno con un io così smisurato, la ferita deve essere dolorosa.Oltretutto deve anche aver capito che cosa lo aspetta, un regalo di compleanno lungo almeno un trimestre: patimenti, incertezze sui suoi processi, rischi di mine sul percorso, inattività del suo governo, logoramento quotidiano e tanti tanti mal di pancia.
Lui e i suoi fedeli avevano concepito la giornata di ieri come una esibizione muscolare per mostrare a tutti - ma prima di tutto a Fini e ai suoi, oltre che ai deputati di centrodestra un po' dubbiosi - che conveniva allinearsi dietro al capo, pena la fine politica. Un boomerang, ne è venuta fuori la rappresentazione plastica dell'inesistenza della maggioranza che solo due anni fa aveva sbaragliato il centrosinistra. Berlusca è in mutande e, avendo lavorato per costruire un partito di plastica, oggi non può più neppure fare ricorso alla politica, visto che essa è scomparsa dalla scena anche per merito suo.