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UNA BRUTTA PAGINA

Una brutta pagina nella storia della nostra Regione è quella scritta giovedì scorso dal Consiglio regionale. Ho aspettato qualche giorno per scriverne, attendevo che sbollisse l'ira.
Cosa è successo di così grave?
Ricorderete l'ostruzionismo dei magnifici quattro: facevano di tutto perché non venissero approvate le modifiche al regolamento necessarie ad impedire - appunto -che i lavori del Consiglio venissero paralizzati per mesi e mesi e avvenissero sempre sotto ricatto di qualcuno, per ragioni nobili o meno.
Ebbene, l'ostruzionismo dei quattro è terminato perché hanno ottenuto ciò che volevano: una legge apposta per loro che permette ai consiglieri regionali uscenti di presentare le liste elettorali senza raccogliere le firme degli elettori presentatori.

Forse vale la pena di spiegare un po' meglio la questione: per presentare liste elettorali, i promotori debbono raccogliere un numero variabile di firme autenticate di elettori che accettano così di "presentare" la lista. Tutte le liste debbono raccoglierle, sia quelle dei partiti grandi, sia quelle dei piccoli e accedono alle elezioni quelli che ce la fanno.
L'anno prossimo non sarà più così: ci saranno liste che avranno bisogno delle firme sennò non saranno accettate, ce ne saranno altre che invece potranno essere presentate da un consigliere regionale uscente, senza alcun controllo e legttimazione.

Tutti hanno votato a favore, era la condizione perché il Consiglio potesse finalmente votare il nuovo regolamento.
Non ce l'ho proprio fatta, non voglio essere responsabile delle picconate che si assestano alle regole del vivere civile e della democrazia.
E, solo, ho votato contro.

Mariano Turigliatto

Social network e tutela della privacy

MILANO - La privacy delle persone va difesa sempre e comunque, anche all'interno delle reti di social network che non sono dunque da considerare un mondo a parte. Lo stabilisce l'Autorità garante per la protezione dei dati personali che ha recepito un parere adottato dal Gruppo dei Garanti europei. E che lo ha diffuso parallelamente ad un invito ai giornalisti e ai media in genere ad una più rigorosa verifica delle fonti, soprattutto per notizie e informazioni tratte proprio dalle reti di social network.

I DOVERI DEI GESTORI - I Garanti chiedono, in particolare, che i gestori dei social network rispettino una serie di obblighi: avvertire gli utenti sulla necessità di ottenere il consenso informato prima di permettere a terzi di accedere ai dati contenuti nel suo profilo; e cancellare i dati personali contenuti nei profili-utente che siano disattivati, fatta salva la loro conservazione, in casi specifici, per contrastare comportamenti illeciti. Inoltre chiedono ai gestori dei social network di mettere a disposizione strumenti facili e immediati per consentire agli utenti l'esercizio dei diritti previsti dalla normativa (accesso, rettifica, cancellazione), come ad esempio un unico «sportello reclami» raggiungibile da tutti i Paesi; di dare la possibilità agli utenti di navigare e utilizzare i servizi anche attraverso pseudonimi; di adottare idonee misure di sicurezza (tecniche ed organizzative), anche con riguardo ai rischi di spam.

FILTRI AI MOTORI DI RICERCA - È necessario, inoltre, fa sapere il Garante per la privacy italiano, che i gestori di social network forniscano, per default, una configurazione in grado di escludere la possibilità che motori di ricerca esterni indicizzino le informazioni contenute nel profilo-utente. Va fornita, infine, un'informativa completa sulla natura del servizio e sui possibili rischi. Quello di una informazione facilmente comprensibile dagli utenti è uno degli aspetti cruciali sui quali sensibilizzare gestori di social network.

LE RESPONSABILITA' DEGLI UTENTI - I Garanti europei si sono comunque preoccupati di mettere in luce anche le specifiche responsabilità che sono in capo agli utenti di social network, prima fra tutte quella di chiedere il consenso delle persone i cui dati siano fatti circolare, soprattutto se il numero di contatti e «amici» è particolarmente elevato. Un capitolo a sè è dedicato ai minori: il recente parere dei Garanti europei ricorda l'obbligo di adottare particolari cautele in questo ambito, soprattutto per i problemi connessi alla verifica del consenso prestato da soggetti minorenni. Occorre una strategia multi-livello che comprenda educazione all'uso, sviluppo di tecnologie di protezione, promozione dell'autoregolamentazione da parte dei gestori di social network, interventi normativi per scoraggiare e sanzionare le violazioni di legge.

CAUTELE SUI MINORI - Un capitolo a sè è dedicato ai minori: il recente parere dei Garanti europei ricorda l'obbligo di adottare particolari cautele in questo ambito, soprattutto per i problemi connessi alla verifica del consenso prestato da soggetti minorenni. Occorre una strategia multi-livello che comprenda educazione all'uso, sviluppo di tecnologie di protezione, promozione dell'autoregolamentazione da parte dei gestori di social network, interventi normativi per scoraggiare e sanzionare le violazioni di legge.

(fonte: www.corriere.it)

“Nessuna calunnia al sindaco”

In un articolo a firma di Mario Grieco, pubblicato venerdì 17 luglio, “Il Corriere di Chieri” dà ampio risalto all’archiviazione del processo per calunnia contro Mariano Turigliatto e l’ex consigliere comunale di Poirino, Beppe Stuardi.
La sentenza del tribunale di Alba non lascia spazio a dubbi: “Stuardi e Turigliatto non offesero affatto la reputazione di Tamagnone (sindaco di Poirino, ndr), perché affermarono assolutamente il vero.
Ecco l’articolo completo de “Il Corriere di Chieri” (Clicca sull'immagine per ingrandirla).

Guida Blu 2009 all'insegna dell'ambiente


Tirreno DOC, Sardegna e Toscana le regioni più blu.
Isola del Giglio, Cinque Terre, Domus de Maria, Pollica, Capalbio, Castiglion della Pescaia, Nardò, Baunei, Ostuni, Salina, Noto, San Vito lo Capo e Posada: le località dove sventolano le 5 vele

Alla sua nona edizione la Guida Blu è diventato uno strumento indispensabile per trascorrere l'estate all'insegna della natura e dell'ambiente, frutto del sodalizio consolidato fra Legambiente e Touring Club Italiano.

Quest'anno la guida è ancora più ricca d'informazioni. E' aumentato il numero di località passate in rassegna, con diverse nuove spiagge segnalate e "raccontate". Abbiamo poi arricchito le sezioni dedicate alle grotte marine, vere e proprie perle sparse lungo le nostre coste. La sezione contiene la sintesi di un grande lavoro di censimento realizzato lungo i nostri litorali dal Ministero dell'Ambiente: Legambiente ha scelto per voi le grotte più accessibili e più suggestive, con le indicazioni per raggiungerle e visitarle in totale sicurezza. E ancora una sezione dedicata alle località costiere dei laghi, siti di straordinaria importanza storico-culturale, naturalistica e paesaggistica.

Anche quest’anno Guida Blu non dimentica gli amanti dell’acqua dolce e dedica una sezione ancora più dettagliata alle località sui laghi. Sono tre quelle che conquistano le 5 vele: Appiano sulla strada del vino (BZ) in Trentino Alto Adige sul Lago di Monticolo, Fiè allo Sciliar (BZ) sempre in Trentino Alto Adige sul Lago di Fiè e Massa Marittima (GR) in Toscana sul Lago dell’Accesa.

La Guida Blu è frutto del lavoro di indagine svolto dalla Goletta Verde di Legambiente durante i suoi anni di navigazione, ma anche del patrimonio di conoscenza delle centinaia di gruppi locali di Legambiente. Le valutazioni non riguardano solo la qualità delle acque di balneazione ma tengono conto di molte altre variabili, a cominciare dalla qualità delle strutture ricettive, dalla presenza di un centro storico ben conservato, da un'offerta enogastronomica di pregio, dalla vicinanza a luoghi di interesse storico artistico o naturalistico, e così via.

Le valutazioni di Legambiente sono state infine integrate con i dati ufficiali raccolti attraverso la banca dati dei Comuni italiani (Ancitel), e sintetizzate in un giudizio espresso con le vele (da un massimo di 5 vele a un minimo di una vela). Anche quest'anno l'elaborazione dei dati è curata dal prestigioso Istituto di Ricerca Ambiente Italia.

E insieme alle vele, c'è la segnalazione delle spiagge più belle: spesso sono angoli conosciuti e frequentati solo dai residenti, magari raggiungibili dopo faticosi trekking o seguendo itinerari nascosti. Un "segreto" che sveliamo nella convinzione che i lettori della Guida Blu sapranno godere di questi tesori in maniera responsabile. Buone vacanze!

(fonte: Legambiente)

NOTTI IN REGIONE 3: diario di uno spreco

Sabato 18, sera.
Scrivo questa nota da casa. Il Consiglio Regionale si è riunito solamente ieri mattina e pomeriggio (per poco), poi è riconvocato per lunedì mattina alle 10. Dunque niente seduta serale e notturna: oltre a noi avranno tirato un bel sospiro di sollievo i dipendenti comandati a seguire i lavori.
La sospensione l'hanno decisa i presidenti dei gruppi, per continuare al meglio i "lavori" e cercare di vincere l'ostruzionismo dei quattro.

Discussioni furenti ieri mattina e qualche attrito di troppo anche fra gli altri consiglieri. E' forte la sensazione che il comportamento inspiegabile dei 4 sia anche dovuto a qualche promessa di appoggio occulta. A volte sembrano eccessivamente baldanzosi e anche un po' inconsapevoli di cosa stanno producendo, ma abbiamo provveduto tutti a ricordarglielo (a loro e agli eventuali mandanti).

Interventi di fuoco: persino io ho perso la pazienza e ho forse trasceso nel rinfacciare loro un comportamento che svilisce il Consiglio Regionale e i suoi membri. Il fatto è che non si capisce davvero che cosa abbiano in testa e come intendano concludere questa loro presa di posizione. Così un risultato l'hanno ottenuto: dimostrare anche ai più recalcitranti che questo regolamento bisogna proprio cambiarlo.

Lunedì vediamo se il week end li avrà ricondotti a più miti consigli. Vediamo soprattutto se la domenica servirà a stemperare toni e pretese.

A lunedì.

Mariano Turigliatto

NOTTI IN REGIONE 2: diario di uno spreco

Ore 23 e 30 del 16 luglio: siamo alla seconda puntata.
In realtà le notti sono oramai quattro e la stanchezza si fa sentire, anche perchè durante la giornata si sta lo stesso qui sotto, cercando di conciliare il continuo votare sulle più svariate questioni con gli impegni e il lavoro che comunque bisogna fare. Segni di nervosismo, qualcuno da del pagliaccio a un altro e il presidente dell'aula li sgrida entrambi. Altri consiglieri ostentano occhi spalancati come fanali e un'aria vagamente allucinata: smorfie fra la disperazione e la tristezza per il tempo che fugge.

Scanderebech sta parlando della doccia che ha appena fatto ai Ronchi Verdi, un club sportivo che frequenta quasi quotidianamente. Niente di male, solo che lo fa illustrando una proposta di cambiamento dell'ordine del giorno che riguarda la realizzazione della parità uomo/donna. Anche i temi più seri e delicati utilizzati per strumentalità.
Interviene a microfono acceso, poi suona il suo telefonino e risponde, come se fosse per la strada. Oltre 28 consiglieri regionali sono suoi ostaggi e siedono al loro posto attendendo di votare contro. Finisce di parlare e si vota, poi si ricomincia per i 5 minuti successivi, sostanzialmente con le stesse modalità.

Si andrà avanti così fino a domattina.

Durante la giornata che sta finendo, però, si è finalmente capito che cosa vogliono i quattro consiglieri ostruzionistici. Ecco in sintesi le pretese: eliminare lo sbarramento elettorale (attualmente al 5% per le coalizioni e al 3% per le liste singole); eliminare l'obbligo di raccogliere le firme per presentare le liste, ovviamente solo per quelle sponsorizzate da consiglieri regionali uscenti; eliminare il "listino" ovvero i consiglieri della lista bloccata da cui si pescano i consiglieri "premio di maggioranza" per chi vince le elezioni. Questo è quanto.
Tutto molto tecnico e poco comprensibile per chi non tratta direttamente di elezioni e affini, ma in sostanza tutto riassumibile col principio di costruire una condizione di privilegio inaccettabile per i consiglieri uscenti e di disparità simile a quella introdotta dalle norme elettorali dal Parlamento italiano.

Mentre scrivo questa nota mi rendo conto che chi la legge potrebbe stufarsi ben prima di essere arrivato alla fine, ma qualche volta non si riesce proprio a semplificare. Sono preoccupato perché non saprei trovare parole migliori di queste per spiegare lo spreco di questi giorni a un normale cittadino, magari un mio elettore convinto che io faccia cose importanti in quest'aula. La preoccupazione si accompagna alla tristezza di uno spettacolo desolante.

Oramai è mezzanotte: ora vediamo chi degli altri tre sostituirà Scanderebech nella sceneggiata ostruzionistica. Indiscrezioni ci segnalano che potrebbero essere Giovine (Consumatori) e Nicotra (Socialisti e Liberali). Il quarto, Lupi (Ambientalista per Ghigo) sta riposando: ha intrattenuto l'aula per tutta la mattina e anche un po' del pomeriggio e si è stancato.

Quanto a noi tutti, cerchiamo di farci forza e di attrezzarci al meglio per la notte. Chi scrive post, chi legge il romanzo della Bresso, chi cura facebook, chi studia se sia il caso di prendere un altro caffè. I dipendenti regionali impegnati danno segni di nervosismo e cominciano anche loro a non poterne più. Continuano ad essere gentili e disponibili, ma chi osa più chiedere loro qualcosa? Qua e là fa capolino una goliardata: non sarebbe giusto, ma come deplorare questa piccola distrazione... siamo esseri umani anche noi!

A domani.

Mariano Turigliatto

NOTTI IN REGIONE: diario di uno spreco

Scrivo questo post seduto al mio posto nell'aula del Consiglio Regionale del Piemonte. Sono qui - con la prospettiva di trascorrervi tutta la notte, dopo averci passato tre giorni - perché è in corso una battaglia ostruzionistica da parte di 4 consiglieri regionali.

Tema: le modifiche del regolamento di funzionamento del Consiglio Regionale stesso.


Sembrerebbe incredibile che il parlamento del Piemonte debba occuparsi di queste questioni in momenti davvero difficili per la nostra regione. Non solo la crisi economica, che comincia a mordere davvero, ma anche la voglia e il dovere di costruire un futuro per le generazioni che ci seguiranno. A loro - noi che siamo cresciuti pensando che domani sarebbe stato meglio di oggi... ed era davvero così - lasciamo un mondo in cui la massima aspirazione è mantenere il tenore di vita finora raggiunto, messo pesantemente in discussione e costretto ad arretramenti pressoché continui.

Noi, invece, siamo qui a parlare di nulla e a votare proposte senza senso, per il solo gusto di far perdere tempo e di tenere sotto ricatto il Consiglio Regionale. Apparentemente i quattro battagliano contro l'introduzione di norme che rendono più difficile portare all'infinito i tempi e i lavori del Consiglio, rinviando le votazioni dei provvedimenti, praticamente senza alcuna limitazione di tempo.
Sembra incredibile, ma è davvero così. In Consiglio Regionale non passa nulla che non sia stato concordato fra maggioranza e opposizione. Basta che un solo consigliere decida di mettere i bastoni fra le ruote e tutto si blocca. Questo stile, che aveva un suo senso 19 anni fa quando il regolamento venne approvato, oggi non funziona più e lo vede chiunque abbia la sventura di assistere ai lavori dell'aula.
Il cambiamento non imbavaglia assolutamente l'opposizione, non impedisce neppure che su questioni dirimenti si sviluppino battaglie aspre e ostruzionistiche. Semplicemente regola la normale attività del Consiglio, dando tempi certi e modalità definite per garantire l'azione di legiferazione e governo. E infatti anche coloro che sono più attenti alle prerogative dei parlamenti e ai diritti delle minoranze hanno appoggiato le modifiche proposte. Solo che il problema non sta lì.

I 4 consiglieri che fanno ostruzionismo voglio garanzie che venga cambiata la legge elettorale regionale. Il prossimo anno si vota e lo sbarramento al 5% (per le coalizioni) presente nella legge regionale rende più difficile presentare liste fuori dai due schieramenti classici. Tutto qua: hanno ragione? hanno torto? non lo so, ma questo tema non c'entra nulla con il regolamento del Consiglio Regionale.
Mentre succede tutto questo sono ferme in coda leggi fondamentali: finanziamenti degli ammortizzatori sociali, interventi per la ricerca, rifinanziamento della sanità.

In Consiglio Regionale ci sono donne e uomini con notevoli capacità e intelligenze. Durante queste sedute interminabili, diurne e notturne, viene fuori il nostro lato peggiore, dimostrando ancora una volta che la politica davvero rappresenta - amplificandole - le dinamiche delle relazioni interpersonali. Noi diamo il peggio di noi perché ci adattiamo a sopportare di tutto. C'è chi cerca di essere in aula il meno possibile, accampando scuse incredibili; c'è chi si porta il lavoro da fare e pigia incessante sui tasti del pc; c'è chi gioca a tetris, chi chiacchiera col vicino, chi canta, chi telefona agli amici e ai clienti politici, chi tavana, chi tallona i giornalisti perché riportino almeno una riga delle sue dichiarazioni-fiume su questo o su quell'argomento. Molto consultati i siti internet, ci si lamenta anche parecchio. Qualcuno si guarda il blog con la libidine che ci vuole, coltivandoselo e chiedendosi come migliorarlo e renderlo più frequentato.

Mentre scrivo siamo intrattenuti dal consigliere Giovine (gruppo Consumatori. Si chiama davvero così!) che discetta di lunghezza e prezzi delle zucchine per perdere tempo e portarci verso una notte di passione. Il sudoku di Repubblica fa bisticciare due miei colleghi che se lo contendono. Capannelli informali discutono dell'offerta di acquisto della Bertone da parte di FIAT. Questo di nascosto, mentre il microfono è ancora occupato dalle zucchine di Giovine.

Sarebbe bene ragionare della funzione dei parlamenti prima che qualcun altro si proponga di trasformarli in "bivacchi di manipoli", assumendo tutti quanti l'idea che il prestigio delle istituzioni non è un valore di parte, ma una garanzia perché il mondo non faccia una brutta fine.
Vediamo cosa succede nella notte...

A domani.

Mariano Turigliatto

In Italia, credito screditato

La Bce regala alle banche di Eurolandia un rifinanziamento di 442 miliardi di euro al tasso dell'1 per cento, ma i nostri istituti di credito disertano il banchetto. Per poi stringere i cordoni della borsa rischiando di strozzare imprese medie e piccole che potrebbero superare la crisi con adeguata liquidità. Dato che queste aziende si affidano a molte banche (cinque in media per quelle con meno di 500 dipendenti), ognuna delle quali non è incentivata a tenere in vita il cliente ma a rientrare dei soldi prestati, potrebbe servire un coordinamento tra istituti, evitando – sotto la vigilanza di Bankitalia - comportamenti collusivi. Nell'ecumenica relazione Consob è rimasta nell'ombra la frattura che divide il presidente Cardia dalla maggioranza dei commissari sul modo d'intendere la comunicazione finanziaria nel Ventunesimo secolo: giornali di carta nazionali o internet?
Sono almeno 700mila le badanti straniere in Italia, di cui 300mila senza permesso di soggiorno. Se non vengono regolarizzate, dopo il varo delle truci norme contro i "clandestini", un Governo già molto disattento ai problemi delle famiglie le lascerà ancora più sole.
Ha effetti peggiori del previsto la crisi globale sui paesi in via di sviluppo. Ma dal G8 dell'Aquila non sono uscite politiche incisive per combattere la povertà. I leader hanno assunto una nuova iniziativa sulla sicurezza alimentare, probabilmente insufficiente. E hanno ribadito impegni già molte volte disattesi. Speriamo funzioni il nuovo meccanismo di verifica degli impegni presi, mantenuti o mancati.

(Fonte: lavoce.info)

PD: ma quale questione morale?

Mi ero ripromesso di tacere intorno alle vicende congressuali e alle inevitabili polemiche che accompagneranno il PD in questa difficile fase della sua storia. E' troppo comodo starsene fuori a pontificare e a giudicare quello che succede nell'agone. Oltretutto non serve a nulla: i contendenti si rinchiudono a riccio perché attaccati, chi critica non riesce comunque a spostare la realtà.
Però la storia delle polemiche sul violentatore di Roma, coordinatore di uno dei circoli del PD, è davvero paradossale. Lo è soprattutto perché la polemica viene dall'interno del PD e non dai suoi avversari politici che avrebbero facilmente potuto cavalcare l'occasione, ma non l'hanno fatto.

La querelle si potrebbe sintetizzare in una affermazione più o meno come questa: "Siccome uno dei coordinatori dei circoli si è rivelato essere un violentatore, c'è una questione morale nel PD".
Ma dai! Come se bastasse far compilare accurati formulari ai candidati coordinatori per escludere quelli che violentano donne o fanno cose non ammesse dalla legge e dal comune sentire. Ahime! Può succedere che un disgraziato arrivi a ruoli politici di un qualche rilievo, ma non è certamente questo l'indice di una questione morale nel partito.
Che invece c'è, eccome se c'è!
Oltre ai numerosi inquisiti e condannati che governano sezioni e gruppi locali, ci sono anche quelli eletti in parlamento. Ma c'è soprattutto una diffusa casistica di comportamenti e stili di vita che oramai non fanno più scandalo e che perciò entrano a pieno titolo nel generale degrado del nostro paese. Segretari cittadini che sono presidenti di consorzi pubblici nella stessa città, nominati da quella stessa politica di cui determinano le sorti, miscugli e pericolose contiguità fra eletti e gruppi di pressione portatori di interessi particolari, dalle costruzioni ai servizi. Nelle segreterie degli assessori abbondano giovanotti e signorine che vivono di politica, lautamente retribuiti sovente senza merito, che ritroveremo a gestire congressi e a organizzare correnti per conto terzi.
Ecco perché è vero che c'è una questione morale, non solo nel PD, ma anche lì. Riguarda la berlusconizzazione culturale dalla quale anche parti di questo partito risultano irresistibilmente attratte, quella deriva che allontana sempre più elettori non verso altri partiti, ma fuori dalla politica perché schifati dal "tanto non tutti uguali".
Su questo aspetto non ho sentito pronunciamenti veementi, ma di rado qualche timido belato, come se bastasse andare a un'assemblea nazionale, inveire contro i dirigenti e un po' di bella presenza saldata con capacità di promozione per "fare carriera politica".
Temo che sia anche questa la questione morale, ma sembra interessare molto meno.
Altro è la tanta solidarietà e vicinanza alla donne che hanno subito le violenze di un pericoloso malato, casualmente coordinatore di un circolo del PD

Mariano Turigliatto

News dal Consiglio Regionale: arriva il Piano casa.

Oggi l'intera giornata è stata dedicata a discutere la legge n. 625 "Snellimento delle procedure in materia di edilizia e urbanistica", prima nel suo complesso, poi articolo per articolo.
Si tratta della applicazione regionale del famoso "Piano casa" deciso dal governo ad aprile. Premi di cubatura in cambio di interventi per il risparmio energetico, snellimento delle procedure, definizione di modalità più celeri e semplici per realizzare quanto previsto nel piano.
I provvedimenti dovrebbero servire a far ripartire l'edilizia perché incentivano l'ampliamento delle residenze mono e bi famigliari oltre che dei capannoni industriali. I comuni ne hanno un vantaggio perché incassano oneri di urbanizzazione e le differenze nella cubatura in aggiunta, i privati lo stesso. Purtroppo non servirà a migliorare le condizioni generali di chi lavora nell'edilizia, un mondo fatto anche di laboro nero e cottimisti. Forse contribuirà a ridurre i consumi energetici con la posa di doppi vetri, la coibentazione delle pareti esterne e l'utilizzo di fonti rinnovabili per la climatizzazione.
Il rischio è che tutto questo si traduca in una ulteriore devastazione di città e territori già abbastanza sacrificati dall'espansione urbanistica e dal forsennato consumo di territorio.
La legge varata oggi limita in parte questi danni perché introduce alcune limitazioni che rendono più difficile operare in modo speculativo, tuttavia bisognerà vedere la legge applicata per capire davvero il suo impatto ambientale.

Mariano Turigliatto

Politica ed ecologia: di là dalle Alpi un'altra storia.




I giornali nostrani si sono occupati marginalmente della clamorosa affermazione in Francia della lista Europe Ecologie. Questa lista ha eletto 14 parlamentari, quanti il Partito Socialista, dimostrando un radicamento territoriale impensabile e una buona capacità di intercettare il voto in uscita dalle formazioni della sinistra e del centro. In un momento di astensionismo spinto - anche in Francia - sono riusciti a motivare i loro elettori, che sono andati massicciamente alle urne per depositarvi un voto utile.
L'esatto contrario di quanto è avvenuto in Italia. Saranno le differenze culturali fra i due popoli? Sarà che l'ecologismo in Italia sa di Pecoraro e tiene lontani gli elettori? Sarà che gli ecolò francesi sono meglio organizzati? Sarà che hanno dichiarato la loro posizione collocandosi contro la destra e per cambiare questa sinistra? Sarà che hanno persone e idee più interessanti?
Certo è che i verdi francesi hanno partecipato a questa avventura - diventando uno dei partner di un progetto che ha messo in rete gruppi locali, liste civiche, associazioni - e non hanno dato vita a improbabili formazioni politiche, come è successo qui da noi.
Sono stato uno dei fondatori dei Verdi Arcobaleno nel 1989, consigliere verde a Grugliasco nel 1990, poi sindaco, poi ancora candidato al Parlamento Europeo nel 1999, ancora nella lista dei Verdi. Me ne sono andato nel 2000 perché eravamo diventati come gli altri: la distanza fra le idee di cambiamento e le pratiche politiche messe in campo era davvero insopportabile. Non si può dire di voler cambiare il mondo e lottare con accanimento solo quando ci sono posti da distribuire. Per non parlare delle idee, dei progetti, della democrazia interna eccetera. Me ne andai senza clamore, per rispetto di chi restava e per la considerzione che la voglia di futuro è ben più importante delle esternazioni di prime donne.
Vedere come i Francesi hanno declinato le nostre stesse passioni, con quali risultati e riconoscimenti da parte degli elettori, mi fa piacere: avremo in Europa gente che "starà sul pezzo".
Ma resta il rimpianto per tutto quello che avrebbe potuto essere e non è stato.
Mariano Turigliatto