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NOTTI IN REGIONE: diario di uno spreco

Scrivo questo post seduto al mio posto nell'aula del Consiglio Regionale del Piemonte. Sono qui - con la prospettiva di trascorrervi tutta la notte, dopo averci passato tre giorni - perché è in corso una battaglia ostruzionistica da parte di 4 consiglieri regionali.

Tema: le modifiche del regolamento di funzionamento del Consiglio Regionale stesso.


Sembrerebbe incredibile che il parlamento del Piemonte debba occuparsi di queste questioni in momenti davvero difficili per la nostra regione. Non solo la crisi economica, che comincia a mordere davvero, ma anche la voglia e il dovere di costruire un futuro per le generazioni che ci seguiranno. A loro - noi che siamo cresciuti pensando che domani sarebbe stato meglio di oggi... ed era davvero così - lasciamo un mondo in cui la massima aspirazione è mantenere il tenore di vita finora raggiunto, messo pesantemente in discussione e costretto ad arretramenti pressoché continui.

Noi, invece, siamo qui a parlare di nulla e a votare proposte senza senso, per il solo gusto di far perdere tempo e di tenere sotto ricatto il Consiglio Regionale. Apparentemente i quattro battagliano contro l'introduzione di norme che rendono più difficile portare all'infinito i tempi e i lavori del Consiglio, rinviando le votazioni dei provvedimenti, praticamente senza alcuna limitazione di tempo.
Sembra incredibile, ma è davvero così. In Consiglio Regionale non passa nulla che non sia stato concordato fra maggioranza e opposizione. Basta che un solo consigliere decida di mettere i bastoni fra le ruote e tutto si blocca. Questo stile, che aveva un suo senso 19 anni fa quando il regolamento venne approvato, oggi non funziona più e lo vede chiunque abbia la sventura di assistere ai lavori dell'aula.
Il cambiamento non imbavaglia assolutamente l'opposizione, non impedisce neppure che su questioni dirimenti si sviluppino battaglie aspre e ostruzionistiche. Semplicemente regola la normale attività del Consiglio, dando tempi certi e modalità definite per garantire l'azione di legiferazione e governo. E infatti anche coloro che sono più attenti alle prerogative dei parlamenti e ai diritti delle minoranze hanno appoggiato le modifiche proposte. Solo che il problema non sta lì.

I 4 consiglieri che fanno ostruzionismo voglio garanzie che venga cambiata la legge elettorale regionale. Il prossimo anno si vota e lo sbarramento al 5% (per le coalizioni) presente nella legge regionale rende più difficile presentare liste fuori dai due schieramenti classici. Tutto qua: hanno ragione? hanno torto? non lo so, ma questo tema non c'entra nulla con il regolamento del Consiglio Regionale.
Mentre succede tutto questo sono ferme in coda leggi fondamentali: finanziamenti degli ammortizzatori sociali, interventi per la ricerca, rifinanziamento della sanità.

In Consiglio Regionale ci sono donne e uomini con notevoli capacità e intelligenze. Durante queste sedute interminabili, diurne e notturne, viene fuori il nostro lato peggiore, dimostrando ancora una volta che la politica davvero rappresenta - amplificandole - le dinamiche delle relazioni interpersonali. Noi diamo il peggio di noi perché ci adattiamo a sopportare di tutto. C'è chi cerca di essere in aula il meno possibile, accampando scuse incredibili; c'è chi si porta il lavoro da fare e pigia incessante sui tasti del pc; c'è chi gioca a tetris, chi chiacchiera col vicino, chi canta, chi telefona agli amici e ai clienti politici, chi tavana, chi tallona i giornalisti perché riportino almeno una riga delle sue dichiarazioni-fiume su questo o su quell'argomento. Molto consultati i siti internet, ci si lamenta anche parecchio. Qualcuno si guarda il blog con la libidine che ci vuole, coltivandoselo e chiedendosi come migliorarlo e renderlo più frequentato.

Mentre scrivo siamo intrattenuti dal consigliere Giovine (gruppo Consumatori. Si chiama davvero così!) che discetta di lunghezza e prezzi delle zucchine per perdere tempo e portarci verso una notte di passione. Il sudoku di Repubblica fa bisticciare due miei colleghi che se lo contendono. Capannelli informali discutono dell'offerta di acquisto della Bertone da parte di FIAT. Questo di nascosto, mentre il microfono è ancora occupato dalle zucchine di Giovine.

Sarebbe bene ragionare della funzione dei parlamenti prima che qualcun altro si proponga di trasformarli in "bivacchi di manipoli", assumendo tutti quanti l'idea che il prestigio delle istituzioni non è un valore di parte, ma una garanzia perché il mondo non faccia una brutta fine.
Vediamo cosa succede nella notte...

A domani.

Mariano Turigliatto
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