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2009? Sì. grazie! Buon anno a tutti!.

 

Da tre mesi a questa parte l’anno che verrà viene disegnato con tinte fosche e cupe: recessione, deflazione, crisi economica, fabbriche che chiudono eccetera.
Le avvisaglie di un anno difficile ci sono tutte, non dobbiamo mai dimenticare che la situazione è resa più grigia da anni di svalutazione degli stipendi, dalla precarizzazione del lavoro e della vita di buona parte dei nostri giovani, e non solo di quelli.
Mentre la finanza impazzava avvelenando l’economia, il lavoro delle persone perdeva valore di giorno in giorno, il ceto medio si impoveriva a vista d’occhio, la politica si metteva al servizio dei poteri emergenti, dimenticandosi la sua vocazione di rappresentazione del bene collettivo. Generazioni di politici cominciavano a pensare a se stessi come a mediatori fra interessi privati contrapposti, abbandonando l’idea che la gestione del potere deve essere finalizzata a produrre cambiamento, beneficio, progresso. Tutti in competizione con Berlusca, ignorando bellamente che in quel campo è insuperabile.
Ebbene: nel 2009 si cambia! Non è questa una bella notizia o, meglio, un buon proposito?
Il lavoro tornerà ad assumere il valore che gli spetta, i lavoratori troveranno apprezzamento e considerazione. La politica tornerà ad occuparsi di futuro e a costruire condizioni importanti per distribuire redditi e benessere, senza dimenticarsi delle aree più povere del pianeta e della necessità di lasciare un mondo decente alle generazioni che verranno.
Faranno strada quelli che meritano, che si impegnano e che valgono. Gli elettori voteranno chi ha coraggio, capacità e sincerità, lungimiranza e indipendenza: faranno una brutta fine i politici politicanti e le loro promesse. Chi parlerà di diritti ricorderà a tutti e a se stesso che ci sono anche i doveri.
Impareremo tutti a costruire relazioni meno competitive e più cooperative. Lavoreremo insieme per far progredire tutti e stare bene con gli altri, aggiungendo con questo valore alle nostre imprese.  
I cafoni finiranno ad occuparsi dei danni che fanno e le loro vittime a controllare che lo facciano bene, tutti sapremo che le crisi si superano meglio se ciascuno ci mette quello che deve.
Invece che invidiare i potenti per ciò che hanno, cominceremo a indignarci per quello che sono.
Tutto questo nell’anno nuovo: siete pronti?
Auguri.

Mariano

 

Appello rifiugiati.

L'appello delle associazioni del torinese a favore dei rifugiati o titolari di protezione sussidiaria/ umanitaria.

Le nostre Associazioni/Organizzazioni del Privato sociale operano in città da molti anni con uno stile di confronto franco e di collaborazione con le Istituzioni, volto a ricercare ed individuare possibili vie di superamento per diverse situazioni problematiche che la città si trova ad affrontare. Per questa ragione sentiamo il dovere di esprimere la nostra profonda preoccupazione a riguardo delle persone profughe - provenienti per lo più da Somalia, Eritrea, Sudan – che si trovano attualmente nei locali della ex-clinica San Paolo di corso Peschiera. In queste settimane le nostre organizzazioni si sono attivate per cercare di contenere i disagi e le sofferenze di queste persone, attraverso l’approvvigionamento di generi alimentari, coperte, materassi, vestiario, materiale per la pulizia e l’igiene personale, strumenti per poter cucinare; chi ha potuto ha offerto un’accoglienza dignitosa di alcune donne e dei loro bambini. La situazione è tale che gli interventi attuati rappresentano, però, esclusivamente la classica "goccia nel mare".

Siamo preoccupati perché la convivenza di così tante persone con cultura, tradizioni, storie personali differenti è evidentemente problematica e comporta il rischio della nascita di scontri relazionali ed incidenti.

Siamo preoccupati perché la scarsità di cibo, il freddo, le precarie condizioni igieniche, lo stress psico-fisico, minano la salute delle persone che attualmente vivono all’interno dello stabile.

Sentiamo la preoccupazione di tutelare il rapporto con gli abitanti del quartiere che stanno dimostrando solidarietà nei confronti dei profughi e vorremmo evitare che le difficili condizioni in cui vivono nello stabile non generassero nel tempo tensioni sociali con i cittadini di Borgo San Paolo.

 

Siamo preoccupati perché il godimento dei diritti civili non è loro attualmente garantito: le persone presenti alla ex-Clinica San Paolo (così come quelle presenti in via Bologna) non sono stranieri irregolari o clandestini, ma si tratta di rifugiati o titolari di protezione sussidiaria e umanitaria, quindi a pieno titolo riconosciuti e garantiti dalle norme italiane vigenti e da numerose convenzioni internazionali; sono quindi persone che hanno diritto a godere di un minimo di servizi (in materia di accesso al lavoro, educazione, assistenza pubblica e sicurezza sociale, assistenza sanitaria) che ad oggi non vengono erogati o vengono erogati in maniera parziale, seppur siano indispensabili a permettere condizioni di vita dignitose.

Comprendiamo che questa situazione sia difficilmente affrontabile con gli strumenti ordinari. Confermiamo la nostra piena disponibilità e vorremmo offrire il nostro contributo fattivo per trovare soluzioni strutturali in risposta ai bisogni che vengono presentati; siamo, però, convinti che qualsiasi iniziativa debba partire dalle Istituzioni preposte secondo le proprie competenze e responsabilità. Riteniamo improcrastinabile una azione positiva e propositiva volta a superare definitivamente i disagi che i profughi di corso Peschiera stanno vivendo e che non sono compatibili con la dignità di cui ogni persona ha diritto in un paese civile come il nostro.

 

Associazioni aderenti

Emergency, Mosaico, Chiesa Valdese, Associazione Sole, Comitato Corso Peschiera, Amnesty International, Opportunanda, Gruppo Abele, CNCA, San Vincenzo, Migrantes-Caritas, ASGI, Comitato SankaraXX.
 

Risposte che non arrivano.

 

di Dida Neirotti

Dal 12 ottobre scorso più di 200 persone, per lo più profughi e/o rifugiati politici provenienti da Somalia, Darfur e Congo, occupano lo stabile della clinica San Paolo a Torino in corso Peschiera, disabitato da diversi anni.
Il proprietario si rifiuta di accendere il riscaldamento, le condizioni igieniche sono molto precarie, i vicini bagni pubblici sono chiusi, l'assistenza medica è scarsa, come pure l'alimentazione:  insomma le condizioni di vita sono durissime e, quel che più esaspera gli animi, non si vede una via d'uscita a breve.
In questa situazione le Istituzioni latitano, rimpallandosi la responsabilità di prendere decisioni e ben pochi cittadini sono al corrente di quanto sta succedendo.

Alleghiamo la lettera-appello che è stata sottoscritta da un certo numero di associazioni torinesi che si stanno muovendo insieme al comitato degli occupanti, per cercare urgentemente delle soluzioni dignitose.

LEGGI L'APPELLO INTEGRALE

 

 

Un Natale Speciale!.

Anteprima

di Patrizio Brusasco

 

Jingle bells, jingle bells…anche quest’anno giunge il Santo Natale, inesorabile, immutabile, ineludibile. Ma mai come quest’anno la coltre che abbraccia l’intero globo terracqueo non mostra il candido colore della fanciullesca nevicata, ma si ammanta di ansie e inquietudini varie, che neppure il più saggio dei capi di Stato riesce ammansire.

Il cataclisma che ha colpito l’intero mondo, con un effetto domino debordante e un riverbero sull’intero sistema globalizzato, a partire da quei famigerati sub-prime, con la crisi dei mutui e il seguente collasso di Banche e Istituti di credito internazionali e nazionali, è ben evidente a tutti, come sono sempre più evidenti a tutti le conseguenze di tale misfatto a livello dell’economia cosiddetta reale e quindi delle nostre vite di ogni giorno.

Ma non siamo qui per raccontarci una volta di più le miserie di questo nostro mondo, i suoi ondivaghi alti e bassi, i suoi vizi e magari, qualora ce ne fossero, le sue virtù. Vogliamo celebrare piuttosto il Natale che da sempre peraltro è la festa della “Povertà”, ma di una povertà affatto ricca di significati spirituali e alla fine anche materiali, poiché, come ci hanno insegnato da piccoli, nella vita si deve scegliere se costruire sulla sabbia o sulla roccia, se seminare sul terreno fertile, magari vivido di limo, oppure sulla dura roccia: a noi la scelta.

Sono in verità alcuni anni che si sta rimettendo al primo posto, o almeno ci si prova, l’aspetto primigenio della Santa ricorrenza; sono alcuni anni che si continua a dire come il Natale sia diventato la festa per e dei commercianti: nulla di male, sia chiaro, ma non può essere sempre e soltanto solo quello! Trovarci tutti più poveri, è sicuramente doloroso - tenuto conto che non tutti dispongono delle stesse forze d’animo o della necessaria apertura mentale che in questi casi si deve avere o al limite trovare in qualche remoto angolo della nostra mente o del nostro pusillanime animo -, ma  forse ci fa riscoprire sentimenti e valori troppo sopiti, e da troppo tempo, dentro di noi, poiché fondamentalmente uomini dalla “dura cervice”.

La presunta povertà natalizia inneggia in realtà alla grandezza spirituale di una figura tanto sublime ed eccezionale da aver dato un nuovo corso alla storia dell’umanità, con una finalità e una motivazione tanto rivoluzionarie da inquietare le menti degli uomini comuni nelle varie faccende affaccendati. Utopia o realtà o almeno verosimiglianza? Difficile il dirlo. Sicuramente un approccio originale e totalizzante che fa rima con espansione, apertura, dialogo, amore, come del resto sicuramente difficile da realizzarsi in tempi in cui tutto sembra avere un prezzo, un meschino prezzo.

Il Natale ha questo tipico afflato di celebrare la Famiglia per antonomasia, la Sacra Famiglia, come troneggia nella cattedrale di Barcellona, e con essa tutti i buoni sentimenti da libro Cuore. Il messaggio estremo e sintetico è che laddove ci sia “povertà” materiale esista vieppiù una ricchezza, un tesoro di sentimenti e di pensieri, che poco albergano in altri lidi. Ciò non deve divenire il pretesto per ricercare giocoforza la povertà, al punto parossistico di trasformarla in “Madonna povertà” e mitizzarla come si legge nelle lunghe agiografie dei nostri santi, dimenticando invece il valore positivo delle ricchezza, ma dovrebbe almeno indurci a riflettere un po’ di più sul significato delle nostre esistenze e sulla direzione che ha preso il nostro mondo, giunto forse sul crinale di un passo che può introdurlo in una nuova “Terra promessa” o sprofondarlo, una volta per sempre, nello stagno paludoso e melmoso della sua deriva.

Questo Natale viviamocelo dunque come una Festa sacro-profana, riconoscendone il valore storico e religioso, ma anche come momento per un giusto godere della vita, degli affetti e di tutto ciò che ci piace e ci fa stare bene. Faremo un po’ meno acquisti, mangeremo un po’ meno, ma ne guadagneremo in risparmio e in salute! E poi si sa che nei tempi di magra, la fantasia dà il meglio di sé e si scopre che alla fine si stava meglio quando si stava peggio.

Questa crisi passerà, come tutte le altre, grazie alle soluzioni che le classi dirigenti sapranno e dovranno trovare, con lo sforzo di tutti e con la giusta solidarietà, che in questi casi è d’uopo, verso coloro che ne usciranno peggio, magari perdendo il posto di lavoro o con sempre maggiori problemi per stare al passo coi rincari delle merci di prima necessità.

Di certo, il sistema si riorganizzerà e il mondo ripartirà, magari tra mille difficoltà, con nuovi orizzonti e nuove sfide, con nuovi traguardi, con metodi affatto diversi…insomma con un’altra rivoluzione storica, ma questa volta pacifica poiché riguarderà l’innovazione e la trasformazione di vecchi e obsoleti modelli socio-economici, insomma una nuova cultura.

Quanto a noi Torinesi, il Natale lo trascorreremo come sempre tra un bicchiere di vino in più e una fetta di panettone o pandoro oltre il lecito, tra le visite dei parenti e degli amici, i classici cenoni e veglioni, le visite ai musei piuttosto che le tradizionali frequentazioni cinematografiche col più classico dei film natalizi. I più fortunati si concederanno qualche regalo in più, ma bastano i  pensieri senza dover necessariamente dar fondo ai già miseri risparmi; altri voleranno oltre confine, magari in qualche località esotica e al caldo; altri passeranno il Capodanno in qualche capitale europea; altri ancora andranno in montagna per cimentarsi con lo sci invernale….

Altri passeggeranno per le stupende vie porticate del centro, altri lungo i viali; altri mireranno i turisti che sempre con maggior insistenza bussano alle porte della nostra città subalpina; altri ancora prenderanno i caffè e le cioccolate calde nei tipici bistrot torinesi… i bambini si divertiranno a giocare con la neve che si preannuncia copiosa e con i tanti o pochi giocattoli che il Babbo Natale di turno avrà portato loro...insomma a ognuno il suo, con le mille e più proposte di divertimento e di intrattenimento di ogni tipo che la nostra bella città, illuminata a festa dalle tradizionalissime Luci d’Artista,  sa offrire!

In fondo, non sarà poi tanto diverso dagli altri Natali….Buone Feste! 

 

 

 

 

Marco Travaglio a Mappano.

 
 
 
Sarà il giornalista e scrittore Marco Travglio a chiudere, lunedì 22 dicembre, l'anno di attività del Circolo culturale "Enrico Berlinguer" di Borgaro. Alle ore 21, presso la Sala delle colonne del Cim (Consorzio intercomunale Mappano) di piazza Don Amerano (Mappano), l'editorialista della trasmissione televisiva "Anno Zero" presenterà la sua ultima pubblicazione: "Per chi suona la banana", edito da Garzanti.
Travaglio esprimerà le proprie opinioni sulle vicende politiche e sociali del nostro paese. Come sempre, lo farà senza risparmiare nessuno e senza paura di dire ciò che è sotto gli occhi di tutti ma nessuno ha il coraggio di denunciare.
 
 

I rifiuti non riciclati.

Tv, frigo, pc: una produzione di 800 mila tonnelate l'anno e i consumatori pagano una tassa per lo smaltimento. Lo scrive il sito del "Corriere della Sera" in un articolo firmato da Lorenzo Salvia che mette ancora una volta in evidenza quanto l'Italia sia lontana dalla media europea.
 
 
 
Forse il problema è che non puzza. Non diventa marcia, non semina liquami, molti pensano che al massimo possa arrugginire un po'. Insomma, il guaio è che a volte non sembra nemmeno spazzatura. E invece inquina, è piena di sostanze tossiche, infilarla nel cassonetto normale è un vero e proprio delitto. Ma nasconde un tesoro: ferro, rame, plastica, alluminio da riciclare in mille modi diversi.

LEGGI L'ARTICOLO COMPLETO SUL SITO DEL CORRIERE DELLA SERA
 

La Nota sul Consiglio Regionale.

Anteprima

di Patrizio Brusasco

 

E' stata approvata da pochi minuti la LEGGE SUL LAVORO, più precisamente il Ddl n. 483 della Giunta regionale del Piemonte, che ha raccolto i voti del Consiglio regionale per trasformarlo in legge a tutti gli effetti.

Una legge che è figlia certamente dell'emergenza economico-sociale di questo ultimo periodo, tanto da essere votato con una celerità senza precedenti, e che ha raccolto il benestare di tutta la maggioranza consiliare, pur con i limiti di bilancio peraltro chiari a tutti, e qualche critica da parte della minoranza che, soprattutto per voce del suo capogruppo Angelo Burzi, ha palesato l'insoddisfazione di Confindustria per l'articolato appena licenziato.

L'assessore regionale al welfare e al lavoro, Angela Migliasso, ha dichiarato nel corso della discussione come tale legge vada a soddisfare criteri quali la sicurezza, la stabilità e la dignità dei lavoratori, rispondendo peraltro alla volontà di riforma del sistema lavoro, già in agenda all'indomani della vittoria del centrosinistra in Piemonte, e in armonia con la fonte normativa europea e nazionale. Inoltre l'assessore ha rispedito al mittente le accuse di "appesentimento procedurale" che si metterebbe in essere con tale normativa, ritenenedo al contrario che il ddl. 483/2008, mutuando la frase dal consigliere Pd Larizza, rappresenti una "luce, se pur piccola, in questo buio che ci circonda".

Più critica la posizione della cosiddetta sinistra estrema che ritiene l'articolato migliorabile e non del tutto adatto e adeguato ai tempi, ma pur nella consapevolezza generale dei limiti strutturali e di bilancio che minano qualsiasi iniziativa governativa locale.

Mariano Turigliatto ha espresso la sua positiva dichiarazione di voto parlando di una legge che "riordina e affronta in modo più attuale le problematiche legate al mondo del lavoro, con un grande senso di responsabilità da parte di tutti gli attori coinvolti in questo processo, dalla giunta regionale al consiglio, opposizione compresa; una norma articolata che ha bisogno di fondi per funzionare al meglio. Si dovrà ora - ha concluso il presidente di Insieme per Bresso - vigilare e monitorare gli effeti e gli sviluppi della legge appena prodotta, la sua reale applicazione e incidenza sul mercato del lavoro e sulla drammatica crisi di oggi, ben sapendo che si potranno e dovranno apportare delle modifiche e delle migliorie affinché ci sia una virtuosa corrispondenza tra ciò che abbiamo scritto e ciò che saremo chiamati a fare concretamente in questa situazione d'emergenza".

 

 

 

Leuropa e il pacchetto clima.

 

Sul sito www.lavoce.info è stato pubblicato oggi un articolo a firma di Marzio Galeotti (nella foto in basso), professore ordinario di Economia dell’ambiente e dell’energia presso la facoltà di Scienze politiche dell’Università degli studi di Milano, a proposito del cosiddetto "Pacchetto clima", sul quale il Consiglio europeo dovrà pronunciarsi entro domani e a proposito del quale l'Italia sta assumendo una posizione di forte chiusura.

 

 

La distruzione dell'ambiente e della natura è secondo i sondaggi una delle principali preoccupazioni degli italiani. Ma ai livelli più alti delle istituzioni e della nomenclatura economica si continua ad avversare il pacchetto clima europeo, adottando l'ottica parziale dei suoi costi, senza il minimo riferimento ai benefici attesi. Certo, non facilmente quantificabili. Anche perché si tratta di una manovra complessa, con molteplici obiettivi, dalla lotta ai cambiamenti climatici all'indipendenza energetica. Un peccato non parteciparvi.

LEGGI L'ARTICOLO COMPLETO DAL SITO WWW.LAVOCE.INFO

 

La Nota sul Consiglio Regionale.

 

Anteprima

di Patrizio Brusasco

La seduta  del Consiglio di oggi ha dato ampio spazio al cosiddetto Lodo Alfano, come qualcuno ha sottolineato il "dolo" Alfano, che garantirebbe l'immunità alle quattro più alte cariche dello Stato, il presidente della Repubblica, il presidente del Consiglio e i presidenti delle due Camere parlamentari.

Il referente dell'Idv, all'interno della maggioranza consiliare, ha presentato infatti la "Proposta di referendum abrogativo sulla Legge 124/2008, Proposta di deliberazione del Consiglio n. 410. In pratica con la presente si cerca di abrogare il suddetto Lodo Alfano perseguendo la via referendaria attraverso la deliberazione di 5 Consigli regionali (in sostituzione della più tradizionale raccolta di 500mila firme di cittadini).

Mariano Turigliatto ha accordato la sua adesione alla proposta consiliare n. 410 motivandola con le seguenti argomentazioni: in primis, ha puntato il dito contro la forzatura legislativa e istituzionale di tale provvedimento; poi ha ribadito come in Italia, purtroppo, si sia ormai abituati a riforme "spezzatino", maturate per interessi personalistici o di parte; infine, ha auspicato l'introduzione di vere riforme strutturali, che prevedano il ricorso al dialogo tra le parti e che non procedano, come spesso accade, a colpi di maggioranza, soprattutto su tematiche di rilevanza costituzionale che non attengono alla realizzazione del programma di governo presentato prima delle elezioni politiche.

Alla levata di scudi della maggioranza che ha invocato uno Stato di diritto, e dunque l'uguaglianza di tutti i cittadini nei confronti della giustizia, ha risposto l'opposizione mettendo in risalto come l'immunità delle 4 più alte cariche dello Stato riguardi esclusivamente il periodo del loro mandato elettorale, senza peraltro la sussistenza di pericoli prescrittivi dei presunti reati loro imputati, dichiarandosi altresì dispiaciuta per non aver discusso nel corso della seduta consiliare dei problemi legati all'occupazione in Piemonte, tema certamente più vicino alle istanze dei cittadini piemontesi.

 

 

 

Mozione pro risparmio energetico.

 

“L’abrogazione di un provvedimento che va contro gli interessi delle famiglie, delle industrie e delle tendenze in atto in tutta Europa”. E’ quanto richiede Mariano Turigliatto in una mozione presentata al Consiglio regionale e avente come oggetto il decreto anticrisi e il risparmio energetico.
In premessa, il consigliere regionale di Insieme per Bresso ricorda che,
come ribadito nel convegno “Uniamo le energie” dello scorso 24 maggio, la Giunta regionale ha espresso la volontà di centrare l’autonomia energetica del Piemonte entro il 2020, considerando lo sviluppo dell’utilizzo delle energie alternative come un fattore determinante sia per il rilancio produttivo della regione sia per l’avvicinamento agli obiettivi di Kyoto.
Turigliatto ricorda perciò come i bandi proposti dalla Regione Piemonte sono stati accolti con estremo favore. Quello relativo alla razionalizzazione dei consumi energetici per le industrie già insediate vede 298 domande presentate e, per ora, 130 già ammesse al finanziamento.   Il bando per industrie che operano nel settore delle energie rinnovabili e che decidono di insediarsi sul territorio piemontese  registra invece 27 domande presentate e 15 dei 40 milioni di euro stanziati già assegnati. Il terzo e ultimo bando, in via di emanazione, riguarda invece la riconversione di terreni utilizzati come discariche ed esaurite, in zone di installazione di impianti ad energia solare.
“Lo sgravio fiscale del 55 per cento a livello nazionale è stato utilizzato da 230 mila famiglie e ha messo in moto un volano di affari superiore ai 3 miliardi di euro – ricorda infine Mariano Turigliatto -. L’articolo 29 del decreto anticrisi del Governo prevede invece una drastica riduzione dei fondi a favore degli sgravi fiscali per chi intende rinnovare i propri alloggi in favore dell’efficienza energetica e della riduzione delle emissioni inquinanti. Ecco perché occorre abrogarlo”.

 

"Crescere Insieme" entra in Civica.

 

 

 

 Crescere Insieme” aderisce al movimento democratico CIVICA

 

Alessandria – La lista civica “Crescere insieme” aderisce al movimento democratico CIVICA: il sodalizio è stato ufficializzato con un incontro allestito nella sala della giunta comunale di Alessandria per illustrare le finalità della collaborazione.

“Civica è un movimento estraneo ai partiti politici creato per combattere gli sprechi della pubblica amministrazione e per promuovere la trasparenza nella classe dirigente con individui esentati dalle condanne penali: l’adesione di Crescere Insieme - dichiara Giovanni Rattazzo - stimolerà la ricerca delle risposte originali e innovative orientate alla soluzione dei problemi della società”.

Il movimento democratico CIVICA include un numero significativo di liste civiche dislocate nelle province occidentali del Piemonte.

Fonte: www.corriereal.it

PER VEDERE L'INTERVISTA A MARIANO TURIGLIATTO CLICCA QUI

 

"Perché serve un nuovo contratto".

 

 Anteprima

di Guglielmo Riccardi

erve un nuovo contratto di lavoro, valido per tutti. Lo ha ribadito a gran voce il professor Pietro Garibaldi, mattatore dell’incontro che mercoledì sera ha riunito nella sala "Pasquale Cavaliere" di via Palazzo di Città 14 un gruppo di persone curiose di saperne di più su "l’idea di riforma degli ammortizzatori sociali" che rappresentava il tema dell’incontro.



Garibaldi, fresco autore assieme a Tito Boeri del volume "Un nuovo contratto per tutti", s’è confrontato con il vicepresidente dell’associazione Professionisti di outplacement, Luigi Viacelli e con il consigliere regionale del gruppo "Insieme per Bresso", Mariano Turigliatto. Ha moderato la serata il giornalista de "La Stampa", Marco Sodano.



"Il mio è un libro di proposte che parte da un’analisi - ha premesso Garibaldi -: in Italia, negli ultimi dodici anni, si sono registrati 4 mila nuovi posti di lavoro, diversi da quelli che avevano i nostri genitori e perciò atipici". Un’atipicità che regna sovrana tra gli attuali rapporti di lavoro: "Due milioni sono i contratti a termine, mentre è di un milione 600 mila il numero dei lavoratori parasubordinati che solo sulla carta svolgono un’attività autonoma", ha aggiunto il docente torinese. Spiegando che appena il 10 per cento della prima categoria e solo il 5 per cento della seconda riesce poi a trasformare il rapporto di lavoro in un tempo indeterminato. Garibaldi ha perciò sostenuto la necessità di "cercare standard minimi da applicare a ogni contratto". Un nuovo contratto che deve essere subito a tempo indeterminato e con un’indennità fino ai sei mesi nei primi suoi tre anni. "Anche in Italia -  ha ribadito - dovrebbe esserci un salario minimo orario, così come avviene ovunque".



Luigi Viacelli ha in primis spiegato la natura dell’associazione di cui è vicepresidente. "Non creiamo nuovi posti di lavoro - ha detto -, ma troviamo lavoro". Nell’ultimo anno a Torino sono stati 370 mila i nuovi avviamenti al lavoro (interinali compresi). "Siamo i più bravi a trovare lavoro - ha insistito Viacelli - anche perché abbiamo capito una cosa fondamentale: per chi è senza lavoro, i servizi sono più importanti del sostegno economico". Il numero due di Professionisti di outplacement ha quindi sciorinato un piccolo vademecum per chi si trova di botto senza lavoro: "Prima di tutto - ha spiegato - occorre digerire quanto è accaduto, magari con l’aiuto di qualcuno che ci aiuti a ritrovare una direzione. Poi è il momento di riorganizzare la propria vita in base a obiettivi di lavoro che siano congrui e realizzabili. A quel punto si possono fare dei ragionevoli tentativi di trovare loro e occorre non smontarsi di fronte ai primi no".



Non ha nascosto le difficoltà che la politica incontra oggi quando affronta le tematiche relative al lavoro. Mariano Turigliatto è partito da una considerazione forte: "Oggi in politica quando le cose vanno male ci si affida agli slogan, quando vanno bene si rimasticano formule già adottate e perciò vecchie", ha esordito il consigliere regionale. "In ogni caso - ha proseguito - si tratta di modelli autoreferenziali che non si interfacciano con la realtà". Turigliatto ha sostenuto la necessità di riordinare il welfare, di pensare anche a formule finora mai utilizzate ("Siamo sicuri che in certi casi la formazione sia sempre meglio di un sussidio?") e di affidare alla politica la necessità di creare nuove strutture. "Noi vogliamo realizzare davvero un manifesto che provi a orientare la riforma degli ammortizzatori sociali". Perché ce n’è grande necessità: "E’ evidente l’attuale inadeguatezza del mondo politico. Lavoreremo per andare oltre e chiediamo a chi si occupa di lavoro di darci una mano a raggiungere l'obiettivo".

 

Ammortizzatori sociali a convegno.

 

 

Mercoledì 3 dicembre, alle ore 21 presso la sala "Pasquale Cavaliere" di Palazzo di Città 14 a Torino, verrà presentata "Un'idea sulla riforma degli ammortizzatori sociali". Si tratta di una serata ispirata dal libro scritto da Tito Boeri e Pietro Garibaldi e intitolato "Un nuovo contratto per tutti".
A discuterne mercoledì 3 saranno: Pietro Garibaldi, economista e autore del libro; Luigi Viacelli, vicepresidente dell'associazione Professionisti di outplacement e il consigliere regionale Mariano Turigliatto. A moderare l'incontro sarà Marco Sodano, giornalista de La "Stampa".
Il tema è di grande attualità anche in considerazione degli effetti che la crisi economica si avvia a produrre sul mondo del lavoro. La serata è organizzata da CIVICA.

 

La nota sul Consiglio regionale.

Anteprima

 

di Patrizio Brusasco

 

L'ultima seduta del Consiglio regionale del Piemonte è stata dedicata alla crisi economica relativa al comparto agricolo, al punto da richiedere una sessione straordinaria dei lavori consiliari.

Un quadro decisamente problematico, tratteggiato dall'assessore all'Agricoltura della Giunta piemontese Taricco, dovuto all'aumento vertiginoso dei costi per i produttori che, a causa della lunga filiera distributiva, arrivano al consumatore pregni di ricarichi onerosissimi per la tasche sempre più vuote dei cittadini. E' stata dunque richiesta la messa a punto di  interventi atti a sostenere le aziende agricole del territorio, in questo difficile e delicatissimo momento congiunturale internazionale.

Nel corso della pausa consiliare si è poi tenuta una non minore per importanza, anzi al contrario, riunione nella quale il vicepresidente della giunta regionale, Paolo Peveraro, in funzione anche di assessore al Bilancio dell'Ente piemontese, ha presentato il bilancio di previsione per il 2009, rispondendo alla generale e diffusa preoccupazione derivata dallo sforamento del patto di stabilità di circa 250milioni di euro. Peveraro ha ricordato come "sia vero che oggi siamo fuori dal patto di stabilità, ma accade ogni anno, perché bisogna tenere presente che il calcolo per vedere se si sta all'interno dei parametri non riguarda il bilancio preventivo, ma il consuntivo a fine anno...; basti un solo esempio - ha chiosato il vicepresidente della Giunta piemontese - , noi abbiamo messo a bilancio investimenti per circa un miliardo e 600 milioni, ma sappiamo che non li spenderemo tutti nei prossimi dodici mesi: l'analisi storica dal 2002 a oggi in Regione ci dice che non si spende più del  60-70 per cento di quella cifra. Già così, quindi, siamo ben sotto i limiti del patto di stabilità".

Mariano Turigliatto, insieme peraltro con gli altri capigruppo di maggioranza, ha chiesto una maggiore attenzione per le categorie più svantaggiate e che risentono maggiormente i contraccolpi di questa, verosimilmente, tremenda crisi, con un occhio di riguardo per le famiglie, i lavoratori in genere e quelli cassintegrati, i precari e tutti coloro che risultano sprovvisti dei cosiddetti ammmortizzatori sociali. Inoltre il presidente di Insieme per Bresso ha chiesto una maggiore sensibilità verso gli investimenti in scuola e ricerca.

 

 

Ammortizzatori sociali a convegno.

 
 
Mercoledì 3 dicembre, alle ore 21 presso la sala "Pasquale Cavaliere" di Palazzo di Città 14 a Torino, verrà presentata "Un'idea sulla riforma degli ammortizzatori sociali". Si tratta di una serata ispirata dal libro scritto da Tito Boeri e Pietro Garibaldi e intitolato "Un nuovo contratto per tutti".
A discuterne mercoledì 3 saranno: Pietro Garibaldi, economista e autore del libro; Luigi Viacelli, vicepresidente dell'associazione Professionisti di outplacement e il consigliere regionale Mariano Turigliatto. A moderare l'incontro sarà Marco Sodano, giornalista de La "Stampa".
Il tema è di grande attualità anche in considerazione degli effetti che la crisi economica si avvia a produrre sul mondo del lavoro. La serata è organizzata da CIVICA.
 

Mariano a Telesubalpina.

 

 Anteprima

 

QUESTA SERA MARIANO E' OSPITE DELLA TRASMISSIONE TELEVISIVA "LINEA D'OMBRA", IN ONDA IN DIRETTA REGIONALE SU TELESUBALPINA DALLE ORE 20.45 ALLE 23.

TEMA DELLA PUNTATA: "ENERGIA NUCLEARE: LA POSIZIONE DEL GOVERNO, QUELLA DELLA REGIONE PIEMONTE. CONVIENE IL RITORNO AL NUCLEARE? RISCHI E VANTAGGI DI UNA SIMILE SCELTA PER L'ITALIA. LA QUESTIONE SCORIE: IL CASO DI SALUGGIA E IL DEPOSITO DEFINITIVO".

OSPITI IN STUDIO: SEN. ANDREA FRUTTERO (AN-PDL); ON. STEFANO ALLASIA (LEGA NORD); ON. LUIGI BOBBA (PD); ASS. REGIONALE ALL'AMBIENTE NICOLA DE RUGGIERO; CONSIGLIERE REGIONALE "INSIEME PER BRESSO" MARIANO TURIGLIATTO; CONSIGLIERE PROVINCIALE DI TORINO CARLO GIACOMETTO (FI-PDL)

CONDUCE LA GIORNALISTA ANNA GAGLIARDI.

 

 

 

 

Ecco "Il Punto di Vista".

E' uscito il nuovo numero del "Punto di Vista", il periodico del Gruppo consiliare Insieme per Bresso che nelle sue sedici pagine riporta notizie di Alessandria, Avigliana, Borgaro, Caselle, Collegno, Cuneo, Grugliasco, Rivoli, Santena, Torino e Venaria.
L'apertura  del giornale è dedicata alla tragica vicenda che sabato 22 novembre è costata la vita al 17enne di Pianezza, Vito Scafidi. "Dietro le quinte del Darwin" è il titolo dell'articolo che contesta "lo scaricabarile delle autorità" e la parola "fatalità"
L'articolo di fondo, a firma di Mariano Turigliatto, parla di "Qualcosa di nuovo nell'aria" e si riferisce al movimento degli studenti nelle università italiane. A questo proposito, le due pagine centrali del "Punto di Vista" sono completamente autogestite e ospitano gli interessanti scritti di alcuni studenti della varie facoltà universitarie torinesi.
Spazio anche alle attività di CIVICA e, in particolare, alla nascita del Comitato promotore di Collegno. In rilievo anche il debito del Comune di Grugliasco e l'ampio risalto che l'iniziativa "Un computer per ogni studente" ha raccolto sui media nazionali e internazionali. Infine, una pagina speciale da Santena.

SCARICA IL "PUNTO DI VISTA" IN FORMATO PDF