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La scuola in retrò marcia.

 

di Eva Milano

Al post di Dida pubblicato ieri fa eco l'articolo di Tito Boeri e Fausto Panunzi comparso sul sito de La Voce, che commenta i particolari della riforma della scuola approvata in questi giorni.  Il concetto espresso, ampiamente condivisibile, è che "una società che risparmia sull'investimento nella scuola è una società che sta rinunciando al suo futuro".

Come altre iniziative del governo, anche questa sembra essere una strategia molto attenta alla forma forse più che alla sostanza, e ancora una volta le norme suggerite dal buonsenso sembrano essere disattese: voti o giudizi, è fondamentale il cambiamento? I grembiuli cambiano la qualità dell'insegnamento? Vi lasciamo alla lettura dell'articolo per qualche spunto di riflessione in più e vi segnaliamo in particolare un passaggio che analizza la tematica dei testi scolastici.

"Il diffondersi di nuove tecnologie come il computer ha arricchito gli strumenti didattici a disposizione degli insegnanti e i libri di testo si sono adattati a tali cambiamenti, inserendo supporti didattici come i cd dedicati al ripasso degli argomenti e una grafica meno spartana di quella dei libri di testo degli anni Settanta. Questo processo è avvenuto in tutti i paesi. Certo, vi sono case editrici che procedono ad aggiornamenti cosmetici pur di spiazzare il mercato dell’usato. Ma non ci si può affidare che agli insegnanti per impedire che queste scelte editoriali appesantiscano il bilancio delle famiglie. Esistono già tetti di spesa. Intervenendo d’imperio si corre il rischio di ritardare l’innovazione didattica."

A proposito! Tra pochi giorni, in alcuni istituti del territorio piemontese avrà inizio la sperimentazione basata sull'uso dei mini pc di ultima generazione nella didattica scolastica, grazie al progetto del nostro gruppo consiliare. Il forte entusiasmo che anima le scuole,  gli insegnantio e la disponibilità delle case costruttrici che ci assistono nel progetto sono segnali incoraggianti. Nei prossimi giorni vi racconteremo nel dettaglio cosa bolle in pentola.

 

 

 

Povera scuola !!!.

 


 

Da insegnante in pensione, voglio esprimere alcune considerazioni sulle esternazioni, ormai giornaliere, della ministra alla Pubblica Istruzione. Data la mia età, ho compiuto il percorso scolastico con grembiule bianco alle elementari, nero dalle medie in su, compreso l'esame di maturità, ho subito l'incubo dei voti ( non tanto di quello di condotta perchè ero "una brava bambina"!) e l'odioso confronto con il 6 meno del vicino rispetto al mio 5 e mezzo. Poi è arrivata l'Università, il '68 e la scelta di fare l'insegnante delle medie inferiori: sono quindi una di quelle persone responsabili, secondo i nostri governanti attuali, di tutti gli sfaceli in cui versa la scuola italiana. Esaminiamo solo alcuni aspetti: Libri di testo: tutti gridano al caro-libri ma forse è il caso di ricordare che ci sono stati molti insegnanti che hanno tentato di fare a meno dei libri di testo (per lo meno nella scuola dell'obbligo) e che non hanno avuto la vita molto facile: oggi, con gli strumenti informatici a disposizione, c'è una formidabile opportunità in più. Peccato che il bilancio della Pubblica Istruzione non vada in quella direzione nè come investimenti nè come formazione degli insegnanti! Ripristino dei voti dalle elementari: è vero che a volte i cosiddetti giudizi erano fumosi e contorti però permettevano, soprattutto con i bambini, di valutare percorsi e progressi. Seguito a pensare, come diceva una persona ormai scomoda e dimenticata che rispondeva al nome di Don Milani, che se un ragazzo passa da 20 errori a 10 debba essere gratificato anche se non ha ancora raggiunto la preparazione adeguata, e poi adeguata a che cosa??? Evito di commentare il ritorno di grembiuli vari, anche per i maschietti?, l'introduzione di inni e bandiere che sventolano, mi sconvolge che la ministra decida di "introdurre un'ora settimanale di educazione civica": qualcuno dovrebbe avvisarla che c'è già da decenni ma forse, nelle scuole che ha frequentato non era ritenuta importante e i risultati si vedono. La lista potrebbe continuare all'infinito, intanto si tagliano i fondi, si tagliano gli insegnanti di sostegno, i mediatori culturali, gli insegnanti in generale: l'ultima è il ritorno al maestro, anzi alla maestra, unico/a nelle elementari con buona pace delle competenze che sono diventate sempre più specifiche e determinanti e che è impossibile riassumere in un' unica figura.

Dida Neirotti

 

La violenza in tv.

  

Il post che vi proponiamo oggi è comparso pochi giorni fa su Targatocn, quotidiano online di Cuneo e ci è stato segnalato dall'autore, amico del gruppo e consigliere comunale di Cuneo Fabio Di Stefano che interviene sul tema dei rapporti tra giovani e televisione.

di Fabio Di Stefano

"Egr. Direttore, Le invio alcune mie considerazioni:
Sono allibito per le immagini(che mi hanno riferito), trasmesse dai vari telegiornali... un tir che invade la corsia opposta finendo addosso ad altre autovetture, facendo una strage.
Capisco che bisogna fare informazione, ma dov´è finito il rispetto per i familiari delle vittime, e non solo, molti credono che queste immagini servano a far sì che si vada più piano, che la gente sia prudente...Mi dispiace io non la penso così...
Queste immagini, come tante altre fanno molto male, metti in circolazione paura, e soprattutto nei bambini vengono memorizzate e mai più dimenticate!
Pensate ad un tizio che viaggia in autostrada... che per un attimo rivede le immagini trasmesse in televisione... potrebbe bloccarsi dalla paura e sbagliare manovra...
In effetti dopo qualche giorno si sono verificati incidenti stradali simili, con auto che viaggiavano in contromano.
La violenza e l'efferatezza nella televisione in genere, è diventata ormai quotidianità, e nei telegiornali pur di fare più ascolti si mandano in giro video crudeli e atroci, è diventato un rito macabro... la morte in diretta che fa spettacolo!!
C´è un limite a tutto credetemi... noi siamo adulti... ma il nostro futuro ossia i bambini non traggono benefici da queste atrocità!!!
E più circolano notizie di questa violenza, e altrettante ne saltano fuori quasi attratte!!!
Tante sono le famiglie che si riuniscono ad ora di cena, con bambini piccoli, che percepiscono qualsiasi immagine o suono... a volte ci sembrano distratti, ma i loro sensi sono superiori rispetto all´adulto!
E pensare che la televisione potrebbe essere uno strumento stimolante e di crescita, attraverso un informazione pulita, cristallina e neutrale, senza violenza... è mai possibile che la nostra società sia interessata soltanto alle scene violente... e che l´utente richieda soltanto questo?
Io non credo... il bello è, che poi ci scandalizziamo per un bacio passionale in un film romantico...
Bisogna CAMBIARE, se proprio non si può istituire un organo di controllo che verifichi la possibilità di non mandare in onda certi video, credo sia necessario, lo dico soprattutto ai genitori, alla gente comune... cambiate canale... quando propongono queste scelleratezze... gli ascolti si abbassano... e forse... chissà, si stancheranno di proporcele!!!
Se la televisione continuerà a comunicarci... violenza... i risultati saranno identici... ossia altra violenza... odio...
Non esagero quando dico che la televisione è un microchip virtuale che tutti abbiamo innestato nel nostro cervello... chi lo sa... prende precauzioni... chi non lo sa ne viene catturato... tanto da diventare spesso violento, senza rendersene conto...
Io credo in un mondo diverso... e sono certo che tanta gente come me ne è convinta... ma cominciamo a sbarazzarci di queste tossine psichiche...
Informazione si...ma decente... immagini pure... ma positive...
Televisione... si... ma come strumento educativo..."

 

TORNA LINCUBO DEI TEST UNIVERSITARI.

Anteprima
                                                                                                di Patrizio Brusasco
Riparte l'anno accademico, riaprono le scuole, tornano i famigerati test per la regolazione dell'accesso universitario e riscoppiano le giuste e inevitabili polemiche. Non ci stuferemo mai di dire che queste norme restrittive, poco di gestione dei flussi occupazionali, certamente molto fasciste, sono clamorosamente anticostituzionali, lesive della dignità e del diritto di ogni persona di provare a costruirsi qualsivoglia progettualità di vita, fonte di enormi ingiustizie umane e sociali, incubatrici di prebende, privilegi e reati di ogni tipo, in un mercato del lavoro che ormai mostra tutti i suoi limiti, le sue aporie nonché i suoi malcostumi, spesso appetibili dalla stessa magistratura, tra continui ricorsi al Tar e al tribunale ordinario, come illustrano le cronache di ogni giorno.
Ci si permette dunque di ripubblicare un articolo che il sottoscritto aveva scritto a seguito dell'uscita del libro del dottor Citro dal titolo suggestivo "Vietato studiare". Questo anche per dimostrare come, in Italia, articoli datati siano sempre di attualità e di un certo tono profetico dotati, alla luce peraltro dei recentissimi scandali che hanno nuovamente colpito l'ateneo subalpino (non iam deus in corpore inclusus Cassandra loquitur, ah..ah...)
SEGUE PARTE DELL'ARTICOLO REDATTO E PUBBLICATO IN DATA DOMENICA 20 APRILE 2008
Si possono accettare crimini di ogni tipo poiché connaturati alla bestialità umana; si possono accettare soprusi per ogni motivazione che sia, ma sempre legata alla umana bestialità. Non si può accettare il crimine che stanno perpetrando in Italia ormai da molti anni, vale a dire l'UCCISIONE DEL DIRITTO ALLO STUDIO!  Un crimine gravissimo, soprattutto nella società di oggi, quanto mai affamata di sapere, come radice e unica fonte di sviluppo presente e futuro, in primis umano poiché lo studio, di per sé, rimane altamente formazione dell'individuo e della persona, anche se sempre più spesso si trasforma in esercizio di potere di qualsivoglia natura.
Che il suk dei numeri chiusi all'Università sia uno scempio dell'intelligenza, perpetuato peraltro da soggetti ritenuti affatto intelligenti, è cosa arcinota e che nasce da inaccettabili logiche di lobby e di difesa dei propri feudi baronali, a partire dall'arroganza conclamata e debordante di una classe-casta docente accademica sempre più esautorata dal suo blasone e sempre più attenta a logiche extra-intellettive, legate allo scambio di interessi privati e a mercimoni corporei che si consumano vergognosamente in tutti gli atenei di ogni facoltà. Ma non è il caso di dilungarci su un tema che necessiterebbe di un ipertesto piuttosto che di uno striminzito articolo su web!
Il massimo del clamore lo suscitò il medico Massimo Citro che, plurilaureato con lode e mai dimentico delle sane conoscenze umanistiche, affrontò il test di medicina a Torino per dimostrarne l'assurdità, quando non anche - è cronaca di questi tempi - le plurime irregolarità di ogni tipo e il mercimonio che vi era dietro (il discorso peraltro si proietta bene anche sulle scuole di specializzazione e sull'ingresso nel mondo del lavoro - almeno quello tradizionale e non precario - e sul prosieguo della carriera di ogni individuo!!!). E' chiaro che il medico Citro, anzi l'alunno Citro, non passò il test: troppo difficile, complicato e volutamente astruso!
Scrisse allora un libro illuminante, dal titolo suggestivo "Vietato studiare" che andò ovviamente a ruba, in cui denunciava tutte le assurdità del sistema di cooptazione intellettuale in Italia, che poi si traduce nelle seguenti inferenze:Chi è tuo padre (alias, di chi sei figlio?); Hai una mammasantissima in paradiso? Sei Massone? L'hai data/o a qualcuno? Quanto ti è costato?... e via dicendo...insomma, un puzzle di tasselli tutti rigorosamente ed estremamente "virtuosi" che fanno di questa italietta un paese di cloache, per essere gentili, più che di civiltà.
Ma si sa che il mondo, soprattutto di oggi, è appannaggio dei "furbetti del quartierino", per citare un'icona della furbizia italica (al secolo Ricucci),  e allora si faccia a gara a chi peggio si comporta, trasgredisce ai protocolli e alle regole e via dicendo. Si cambi il patto sociale, vera fregatura, e si riscrivano i codici civili, penali e del galateo, affinché il santo diventi delinquente e il delinquente (ma è già così!) santo! Ma il diritto allo studio, per amore degli dèi, lo vogliamo lasciare in pace? L'Università italica è forse privata?  Ma se poi un Sig X. volesse crogiolarsi nella sua decima laurea, per puro prurito intellettuale...ma saranno pur fatti suoi...e come se poi il numero chiuso avesse migliorato l'annosa questione del trovare un legittimo lavoro dopo un già lungo iter formativo?!
L'ex ministro Mussi difendeva il fortino dei baroni accademici, asserendo come la colpa si dovesse addossare alle famigerate direttive europee. Ma tale difesa non regge come ben si evince dal libro del dottor Citro, in cui si denunciano le aporie del sistema politico, economico e accademico - nonché l'incostituzionalità dell'uso dei test di ammissione -, mirabilmente tutti coesi e intrecciati nelle loro operazioni, con tanto di teorie dimostrate o confutate, dati, cifre, letterature giurisprudenziali e quant'altro....
In calce, come dice il dottor Citro: "Comunque la si rigiri, ci troviamo di fronte a un colpo di Stato anche se limitato al settore dell'istruzione: perché è sempre colpo di Stato ogni volta che il potere di pochi prende il sopravvento su quello pubblico"...
POTREBBE ANCHE ESSERE CHE QUEST'ANNO, A FRONTE DEGLI SCANDALI PAZZESCHI DELLO SCORSO ANNO, DECIDANO DI FARE LE COSE PER BENE E IN REGOLA, MA NON VI FIDATE PERCHE' E' L'ESTREMA ARMA DEL DEMONIO DI FINGERSI BUONO PER CONTINUARE A INFINOCCHIARCI TUTTI!
BUON TEST A TUTTI GLI STUDENTI!!!
 

MALASANITA COL VIZIETTO?.

Anteprima

di Patrizio Brusasco

 

I porcellini che appaiono in foto rappresentano l'anima animale che contraddistingue, al pari di quella intellettiva come ci ricordava Aristotele, l'essenza umana fino al divenire assenza umana, di valori, di buoni sentimenti, di onestà e via dicendo.

Un'anima che sembra imperversare sull'ultimo scandalo che sta colpendo la Facoltà di Medicina di Torino, coinvolta, suo malgrado, in un caso di mercimonio sessual-professionale. Insomma è la solita vecchia icona del prof., meglio se barone, che chiede prestazioni sessuali a stundentesse, più o meno attempate, in cambio di facili esami, lauree, accessi in scuole di specializzazione, assunzioni e quant'altro.

Al di là della veridicità della denuncia da parte della studentessa, che sarà logicamente indagine della magistratura - dopo che il Tar ha riconosciuto i gravi estremi del caso, bloccando di fatto il concorso per entrare in specialità a medicina legale - certo è che qualcosa di marcio si annida anche all'interno delle massime istituzioni accademiche.

L'aspetto triste è che noi tutti sappiamo come spesso funzionino certe cosucce, come tutti sapevano che esistevano (ed esistono tuttora) le tangenti, tanto nel pubblico che nel privato - vox populi, vox dei! E poi si sa che ormai medicina, come un po ' tutte le altre facoltà,  è a tutti gli effetti un' enclave di raccomandati per sangue, censo, amicizie varie, legami massonici, intrecci sessuali che finiscono per colpire soprattutto i "capi deboli" del sistema; come si sa, nel contempo, che purtroppo e oggigiorno a medicina si ha un rapporto, diciamo,  particolare con la fisicità, il corpo e la sessualità; basti avere qualche esperienza di ospedali e qualche amico medico per essere bene informati sui retroscena di quanto accada spesso nei nosocomi.

Ora ci sarà il ritualistico balletto delle controaccuse da parte del professore e vedremo quanto saranno bravi e fortunati i difensori di entrambi nel far venire a galla la verità, con la speranza che si ricordino del vecchio adagio: amicus Plato, sed magis amica veritas".

Sarebbe poi il caso di non nascondersi dietro a false ipocrisie e a difesa della categoria di turno. L'università italiana, come lo Stato italiano, è un malato terminale e la spocchia del suo corpo docente - la stragrande maggioranza - è ben nota a noi tutti che abbiamo avuto l'onore e l'onere di frequentare vari corsi di laurea e di aver acquisito collaborazioni varie con gli atenei nostrani, scontrandoci infine con le solite logiche di cooptazione che ne caratterizzano, per lo più, la selezione del personale. Sia chiaro che le altre istituzioni non sono  per nulla differenti.

Resta il patetico fatto che questi malcostumi sono ormai quasi la regola, sempre che non si goda di particolari protezioni come anzi detto, e che medicina, tra i test di ammissione e questi continui scandali su esami, concorsi e quant'altro, viva di un suo regime speciale.

Ricordo di aver condotto una puntata su Telestudio sulla malasanità piemontese e di aver avuto come ospite telefonico il dott. Palestro; in quel caso c'era la "denuncia" degli specializzandi che sostenevano di non ricevere adeguata preparazione pratica (altra cosa arcirisaputa): ovviamente il preside Palestro negò in modo totale, mostrando uno scollamento, con la realtà, preoccupante e foriero di futuri smottamenti.

Anche in questo caso la casta dei docenti, salvo rari grilli parlanti, si schiererano dalla parte del professore, probabilmente per difendere le loro stesse abitudini, ma non muta la sostanza del discorso. Mentre i più onesti diranno: "ah sì, giravano strane voci su di lui" (ma valle a dimostrare!)

Certo, molto ci sarebbe da dire anche sul comportamento delle studentesse - in queso caso parliamo di una donna di 38 anni, sposata, mamma di due figli e in attesa di un terzo, e con un marito verosimilmente consenziente! -, e allora forse, ci viene l'atroce sospetto, varrebbe la pena di cambiare per iscritto le regole della civile convivenza per legalizzare l'illegale e rendere fattibile, quando non anche degno di merito, la devianza di qualsivoglia natura.

La nota triste di questa storia è che tutto continuerà come e forse peggio di prima e probabilmente anche il sottoscritto avrebbe dovuto scrivere un' apologia del fatto e non un' inutile, noiosa, moralistica, sterile e ipocrita reprimenda. Dunque complimenti al Professore e alla studentessa di turno...e ci risentiamo al prossimo scaldalo!

 

Ciotole in mostra a San Raffaele Cimena.

 

E' dedicata alla ciotola la mostra in programma a San Raffaele Cimena, da venerdì 22 a domenica 24 agosto, nell'ambito delle manifestazioni previste per la festa patronale.
L'inaugurazione avverrà venerdì 22 alle ore 18.30 nel complesso scolastico del Comune: all'interno sarà inoltre sistemato un tavolo per la vendita delle opere in ceramica prodotte dagli espositori. L'intero ricavato verrà devoluto in favore di Emergency, che sarà presente all'inaugurazione con un proprio rappresentante.

 

PICCOLA STORIA (DI SINISTRA) - seconda parte.

Ecco il seguito del post pubblicato lunedì 11 agosto.

di Paolo Merlo

Questa sinistra nel suo complesso è inadeguata ed insoddisfacente. Eccesso di pessimismo? Allora facciamo parlare i fatti citando due esempi che conosco bene perché mi riguardano personalmente.

1) La professione di avvocato non mi garba molto (ci vuole più grinta di quanto disponga); vado in pensione anticipatamente e faccio il Giudice di Pace: mi piace e mi permette di arrotondare la pensione giustamente striminzita. La mia interpretazione della funzione (tento la conciliazione direttamente con le parti) suscita qualche malumore nel corpo forense. Interviene un autorevole personaggio della sinistra torinese, nel quale evidentemente prevale l’interesse corporativo sulle convinzioni politiche, che mi fa cancellare dal corpo dei Giudici di Pace. In quale modo? Semplice: nessuno mi dice nulla (ricordate il KGB staliniano?) e un bel giorno arrivo in ufficio e non trovo più la scrivania. Faccio ricorso al Consiglio di Stato? Rinuncio: trascorrerebbero molti anni e spenderei un sacco di soldi senza sapere come andrà a finire. Per completezza del quadro: in tutto il territorio nazionale gli allontanamenti dalla funzione sono eccezionali; normalmente si tratta di individui con precedenti penali sfuggiti alla prima selezione. A fronte della mia reazione, sorpresa e scandalizzata, qualcuno da sinistra si è mosso non dico a rimediare (impossibile ormai) ma almeno a solidarizzare di fronte ad una palese ingiustizia? Nessuno ha alzato un dito.

2)Ultime elezioni amministrative. La prospettiva reale di una vittoria di questa destra impresentabile è uno stimolo fortissimo a partecipare: mi candido come indipendente nella lista dei D.S. Senza partito, senza sindacato, senza soldi e, confesso, senza molta convinzione, ottengo un risultato non del tutto insoddisfacente: forse mi ha giovato l’attività svolta nel Comitato dei Cittadini per l’Ulivo e comunque risulto primo degli esclusi. Dopo la vittoria del centrosinistra qualcuno mi ha detto: grazie? Nessuno. Trascorrono mesi di discussioni furibonde all’interno della coalizione: qualcuno mi ha interpellato? Nessuno. E’ stata organizzata almeno una riunione di lista per sentire il parere dei candidati? Niente di niente. I partiti politici occupatissimi a spartirsi le poltrone (pardon: a discutere di equilibri all’interno della maggioranza) si sono completamente dimenticati dei portatori d’acqua (ovviamente non sono il solo).
Che fare? Suicidarsi? Emigrare? Ritirarsi in campagna?
Temo  che il virus della politica, come quello dell’epatite C, sia difficilmente estirpabile...

 

PICCOLA STORIA (DI) SINISTRA - pirma parte.

Un amico del gruppo ci invia una riflessione sulla sinistra italiana sulla base del significativo e toccante resoconto dell'esperienza di una vita. È uno spaccato che, pur essendo stato realizzato negli anni del primo governo Berlusconi, appare di grande attualità. Ringraziamo l'autore per avere messo a diposizione dei nostri lettori la sua storia personale. Il contibuto viene pubblicato in due parti.  

 di Paolo Merlo

Dopo la caduta del muro di Berlino e il dissolvimento dell’Unione Sovietica taluni intellettualoidi si sono esercitati a farfugliare di “pensiero unico”. In Italia almeno con l’esperienza del governo Berlusconi esiste ancora, eccome, una bella differenza tra destra e sinistra.

Che cosa significa essere di sinistra? Significa, ad esempio, credere che se è falso che tutti gli uomini sono uguali (li differenziano i cromosomi) è però vero che tutti nascono con i medesimi diritti: a vivere in una società priva di privilegi e ingiustizie, ad un lavoro dignitoso per se ed i propri figli, insomma ad una vita degna di essere vissuta e non paragonabile ad una giungla dove prevale la legge del più forte.

Perché si diventa di sinistra? Osservando la propria storia e quella della maggior parte delle persone che ci circondano, salvo eccezioni, si può rispondere: sulla base della propria sensibilità, delle frequentazioni praticate, delle letture fatte, della propria esperienza individuale. L’esempio della fatica dei genitori, le difficoltà allo studio (prima del mitico ’68 era molto peggio di oggi), le ruvidezze dei primi lavori praticati: insomma ciò che è successo a me e a migliaia di altri come me, mi ha orientato e deciso a dare il mio piccolo contributo di partecipazione alla vita associativa, ricercando la compagnia e la solidarietà di coloro che la pensavano come me.

Semplice? Mica tanto. Mi sono iscritto al P.S.I. nel 1961 all’età di 24 anni e vi ho militato ininterrottamente per 30 anni fino al 1991, quando la bufera di tangentopoli ha spazzato via quello che ritenevo, e ritengo tuttora, la formazione politica che meglio interpretasse le mie aspirazioni. La degenerazione affaristica dell’apparato del partito, avvenuta sotto i miei occhi e di tanti bravi compagni (la maggior parte dei militanti), prima ignari e poi increduli, fu una mazzata durissima di cui ancora oggi portiamo le conseguenze. Finalmente a svegliarmi dallo stordimento arriva Prodi con il progetto dell’Ulivo: i partiti fanno un passo indietro, prevale l’interesse della coalizione, i contenuti ed il programma sono largamente condivisibili.

Semplice? Nemmeno per sogno.
Fin dall’inizio la storia dell’Ulivo è caratterizzata da conflitti interni, individualismi narcisistici, interessi di parte, colpi bassi: insomma il peggio del peggio della politica, tanto che ci ritroviamo un governo di destra che, per la maggior parte degli osservatori nazionali e stranieri, rappresenta il punto più basso espresso dal nostro paese nel dopoguerra.
Né l’esperienza passata pare abbia insegnato a rimediare agli errori: se si osserva oggi l’Ulivo, nazionale e locale, non pare che la situazione sia migliorata: medesimi difetti, medesima storia.

Ma, si dice: esiste la società civile, i movimenti, i girotondi, il popolo di piazza S.Giovanni…Dove sono? Cosa fanno? Ma sono capaci di “fare politica”?

 

LOrdine di San Fortunato per il Camerun.

Lo scorso 27 luglio il Sub-Priorato del Piemonte dell’Ordine di San Fortunato onlus ha donato cinque pc completi, otto mouse, due casse, sei tastiere, un lettore cd, due cartucce, due adattatori, un mangianastri e due raccoglitori floppy e vari accessori all’associazione "Pro Fide Pro Utilitate Hominum" con sede a Moncalieri. Scenario della donazione è stata la chiesa di Santa Maria Consolatrice a Torino, da alcuni mesi riferimento spirituale del Sub-Priorato. Il Priore del Piemonte, Alfredo Mulè, unitamente alla sua delegazione di Cavalieri e Dame ha consegnato il materiale al Priore dei Cavalieri Ospitalieri Roberto Volpe, sancendo una nuova amicizia tra diverse realtà regionali unite dal medesimo spirito filantropico e caritatevole. Il materiale ha già una destinazione definita: i pc verranno infatti installati presso il nuovo centro medico di Bamenda in Camerun, oggi in fase di completamento e che sarà inaugurato nel mese di settembre.
“Questa donazione - ha spiegato Mulè - deve essere una chiara testimonianza di consolidamento dei legami tra i Cavalieri di diversi Ordini, antichi e non”. Dopo questa donazione il Sub-Priorato del Piemonte dell’Ordine di San Fortunato non andrà in vacanza, ma al contrario continuerà a lavorare per realizzare il progetto biblioteca in cantiere da più di un anno e per ultimare l’organizzazione del Gran Concilio Internazionale che si terrà a Torino dal 9 al 12 ottobre di quest'anno.
Per eventuali informazioni riguardanti il Sub-Priorato onlus è sempre a disposizione il numero 338.91.96.038 oppure il sito web: www.priorato-osf-to.it

 

Clima e Kyoto, non pervenuti.

 

Dove sono finiti i cambiamenti climatici e il Protocollo di Kyoto nelle 56 pagine del documento di programmazione economica-finanziaria per gli anni 2009-2013 deliberato dal Consiglio dei Ministri? Dove sono le risorse messe a disposizione dal Governo per fronteggiare i mutamenti climatici?
Se lo chiedono un po’ tutti, ma Legambiente e Wwf Italia esprimono le loro preoccupazioni in una nota congiunta, proprio alla vigilia dell’iter parlamentare per l'approvazione del documento. “Nel 2008 il Protocollo di Kyoto è entrato nella sua fase operativa, per cui la distanza tra le emissioni dei Paesi e l'obiettivo sottoscritto si inizia a quantificare in termini di costi del mancato raggiungimento che, ricordiamo, sono a carico dello Stato" spiegano le due associazioni.

 LEGGI L'ARTICOLO SUL SITO DI QUALENERGIA

 

Ambiente e innovazione: un premio.

Il Premio all'innovazione amica dell'ambiente bandito da Legambiente è rivolto alle imprese e agli enti pubblici che abbiano adottato scelte eco-efficienti. Viene attribuito a tecnologie, processi, prodotti, servizi e sistemi gestionali innovativi che abbiano dimostrato di contribuire a significativi miglioramenti in campo ambientale e che si segnalino per la loro originalità e per le loro potenzialità di sviluppo. Scopo del Premio è creare un contesto favorevole alla ricerca e contribuire alla diffusione di buone pratiche orientate alla sostenibilità ambientale, valorizzando quelle realtà che sappiano raccogliere le sfide dell'ambiente come valore e opportunità irrinunciabile di sviluppo e di crescita per sé e per l'intera collettività. Il Premio consiste nel diritto all'uso del logo “Innovazione Amica dell'Ambiente” per la durata di un anno. Il bando scade il 31 agosto.

Fondazione Legambiente Innovazione
tel. 02 45 47 57 77 , fax 02 45 47 57 76
e-mail: osservatorioimpresa@legambiente.org
PER MAGGIORI INFORMAZIONI CLICCA QUI

 

Il fascino della divisa.

 
di Eva Milano

“Più curiosità che paura per i soldati nelle città”, “Questo non è il Kosovo. Ma che emozione” o ancora “La gente ci incita: continuate così”. La presenza dei militari nelle città suscita su La Stampa titoli che troverei più appropriati per l’arrivo di Angelina Jolie al Festival di Cannes. Il provvedimento, insensato per definizione (chiedete a un bambino cosa fanno i militari: la guerra, no? E allora, a Torino non c’è mica, la guerra!) ha tutta l’aria di essere un provvedimento demagogico come altri visti in questi giorni (per esempio: i rifiuti dei quartieri di Napoli che sono stati ripuliti, sotto quale tappeto sono stati nascosti?).

A parte il dibattuto tema della dubbia utilità dell’operazione, i commenti al primo giorno di presidi sul quotidiano nazionale presentano una leggerezza d’approccio che, non so voi, ma invece di distendermi, mi inquietano. Non si può far passare un provvedimento così serio e oneroso come un episodio di cronaca. I militari in strada suscitano brutti ricordi di situazioni politiche in cui il controllo d’autorità si camuffa da garanzia di sicurezza. Queste sono cose che capitano nella Repubblica delle Banane, ma noi non viviamo nella Repubblica delle Banane… No, vero?

 

Deregulation.

fiducia alla camera 5 agosto verificare

Qualcosa va pur sacrificato. Se il trend del nuovo Governo è semplificare le norme eliminando provvedimenti inutili, perché non cominciare dall'energia. Tanto, si sa, non è un tema importante. Così è andata: è stato approvato l'emendamento che abolisce l’obbligo di certificazione energetica degli edifici negli atti di compravendita di immobili esistenti e nei contratti di locazione. Il certificato, introdotto dal governo precedente, rimane valido solo per le nuove costruzioni.

L'emendamento introdotto dalla Camera è in contrasto con una delle principali finalità della Direttiva europea 2002/91/CE, in cui viene posto come obbligo quello di informare i cittadini, tramite l'attestato di certificazione energetica, sui consumi energetici dell'edificio.

Il provvedimento sulla certificazione energetica era una tra le poche soddisfazioni che il debole Governo Prodi ci aveva concesso. Ma dove passa il Cavaliere non cresce più l'erba.

http://www.edilio.it/nqcontent.cfm?a_id=12083

 

 

 

Pasquale Cavaliere: quanto ci manca!.

di Luca Incarnato 

Ringrazio di cuore Mariano e il suo staff che da ormai alcuni anni con cortesia e disponibilità mi danno la possibilità di poter ricordare sul sito la figura di Pasquale Cavaliere, il “politico che manca”.
Quest’anno per ricordarlo - anziché elencare le piaghe del malcostume italiano – sarei stato ben felice finalmente di elogiare le gesta di politici capaci e onesti. Invece anche in questo 2008 continuiamo a registrare la solita guerra per le poltrone, possiamo citare anche gli scandali della sanità (a cominciare dalle cliniche private), per non parlare della gestione dei rifiuti e dell’operato di veri e propri comitati d’affari che si infiltrano nelle ASL e nei Consorzi.


E poi lo scandalo Alitalia che continua a bruciare il denaro dei contribuenti allungando un’agonia che dura da troppo con destra e sinistra che bisticciano senza trovare una soluzione. Ancora più scandalosa la faccenda di corruzione della Regione Abruzzo con l’arresto del suo presidente. Questo tanto per ricordare che tangentopoli non è finita, semmai la corruzione è più forte e devastante di prima.


Il fatto è che occorre un cambio di generazione nella politica italiana. Occorre che politici nuovi ridiano la speranza ai cittadini frustrati da troppi scandali e ruberie. Ecco perché Pasquale ci manda… e sempre di più. Tutti noi che gli abbiamo voluto bene dovremmo assumerci la responsabilità di continuare da dove lui era arrivato. E’ questo il  proposito che serve a colmare il vuoto che ci ha lasciato.

 

Il silenzio degli indifferenti.

{youtube}5amVivEJj4Q{/youtube}

di Dida Neirotti

Tante, troppe cose passano sotto silenzio in questo nostro sgangherato paese!
Vi proponiamo un piccolo suggerimento per non dimenticare un episodio, quanto meno agghiacciante, accaduto a Trieste non troppo tempo fa che sembra non interessare assolutamente a nessuno.
Come afferma Massimo Gramellini sulla Stampa del 30 luglio scorso a proposito di ragazzi che hanno torturato un pesciolino: "Ciò che fatico a mandare giù è l'atrofia delle emozioni che impedisce ormai a troppe persone di mettersi nei panni di un altro, di chiunque altro, persino di un altro particolarmente piccolo e inerme come un pesciolino".
Nei filmati che vi invitiamo a vedere si ripercorre la breve vita e la morte di un ragazzo, Riccardo Rasman, distrutto dalla vita militare e ucciso dalla polizia durante un'incursione nella sua casa a seguito delle lamentele dei vicini per i comportamenti anomali di una persona evidentemente disturbata.
Buona visione.

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Il mutuo che risparmia energia.


Prende vita nella Provincia di Milano un'interessante iniziativa a sostegno dell'utilizzo delle fonti energetiche alternative. Il Mutuo a-profitto© è finalizzato ad interventi di risparmio energetico e di utilizzo delle rinnovabili negli edifici residenziali. L’iniziativa è stata realizzata dall'Assessorato Ambiente della Provincia di Milano grazie all'accordo con sei Banche del Credito Cooperativo.

Il Mutuo a-profitto© consiste nell’erogare prestiti personali a favore delle famiglie, a tasso zero fino a 50.000 € per un massimo di sette anni, per realizzare interventi di riduzione dei consumi di energia nelle abitazioni, anche condominiali. Gli interessi sui prestiti sono, infatti, pagati e ripartiti in parti uguali tra la Provincia di Milano e le Banche di Credito Cooperativo che hanno aderito all’iniziativa.

 LEGGI L'ARTICOLO SUL SITO DI QUALENERGIA

 

 

prova.

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