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NUCLEARE: Ritorno al Futuro!?.

di Patrizio Brusasco


L'emergenza energetica mondiale, figlia stretta della globalizzazione e di una crescente richiesta di fonti d'energia fossile, implementata dal boom della così detta Cindia (Cina e India), porta di nuovo alla ribalta nel nostro paese la dimenticata querelle sul nucleare, dopo i vent'anni trascorsi che ci separano da Cernobyl e dal referendum che sancì l'interruzione del programma nucleare italiano.

Il nucleare scatena inevitabilmente tre grandi questioni: salute, sicurezza e costi. Se per quanto concerne i costi cospicui, le opinioni possono verosimilmente trovare un facile comune indirizzo, affatto differente è invece il discorso per quanto attiene alla salute e alla sicurezza, evidentemente intimamente intrecciate.

L'Italia, o meglio il governo, con un intervento del ministro delle Attività Produttive all'assemblea della Confindustria, ha enunciato l'intento di far ripartire in tempi brevi un programma di costruzione di nuove centrali nucleari.

Il nostro Paese sembrerebbe dunque orientato verso una "terza generazione evoluta", ma secondo gli esperti la quarta generazione sarebbe dietro l'angolo, più sicura e offrirebbe vantaggi economici e ambientali, oltre al fatto di essere una tecnologia tutta italiana. Dunque potremmo dire: "Via alla quarta generazione nucleare!" Ne sarebbe convinta una parte della comunità scientifica che la ritiene più sicura, più pulita e renderebbe veramente indipendente il nostro Paese dai rifornimenti energetici esteri. Alcuni peraltro sostengono che sia meglio affidarsi alla terza e mezza generazione in quanto propedeutica alla quarta e di quasi immediata attuazione.

Certo è che non è proprio facile chiarirsi le idee e la scelta di un nucleare piuttosto che un altro non è impresa di poco conto, anche se gli industriali su questo punto si dimostrano come sempre molto pragmatici puntando con celerità alla terza generazione evoluta, poiché "più frequentata".

E le date? Se parliamo di terza generazione si ipotizza l'anno 2015 mentre si sale fino al 2020 o 2030 o addirittura 2040 se trattasi di quarta generazione. Insomma, anche sulla tempistica non siamo propriamente in discesa.

Quali sono i vantaggi della cosiddetta "quarta generazione" di centrali nucleari stando al parere del Nobel per la Fisica Carlo Rubbia, nonché presidente dell'Enea, così esposti nel corso della sua prolusione a conclusione dei lavori della grande kermesse subalpina "Uniamo le energie" dello scorso 23 e 24 maggio presso il Palavela?

 

 
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