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Il Consiglio regionale e la democrazia.

di Eva Milano

I fatti avvenuti in questi giorni durante le sedute del Consiglio Regionale si riflettono sulle comunicazioni dei media, che dipingono giorno per giorno un'immagine negativa dell'organo legislativo e sottolineano i metodi di interazione poco costruttivi dei consiglieri. Una riflessione sulle dinamiche attuate ci sembra importante.

Il sistema democratico prevede il rispetto dei meccanismi che ne regolano il funzionamento. Al tempo per discutere deve seguire il tempo di decidere. Se viene a mancare l'equilibrio tra queste fasi gli organismi che garantiscono la democrazia perdono di credibilità. Il risultato inquietante risiede nella crisi dello stesso sistema democratico.

Il fatto che il Consiglio stia perdendo credibilità di fronte ai cittadini, dunque, è il male minore rispetto al pericolo che possa perdere di vista la sua stessa funzione. In una lettera aperta scritta qualche giorno fa, Juri Bossuto, consigliere di Sinistra Arcobaleno, rivolgeva ai colleghi alcune osservazioni, che sentiamo di condividere, in merito all'ostruzionismo della minoranza per impedire l'approvazione del bilancio di previsione per il 2008 e alla contromisura vigorosa della presidente Bresso pubblicata sui giornali di domenica scorsa.

"Non entro in merito alle ragioni che hanno portato allo stallo i lavori del Consiglio per più giorni, ad ogni cittadino il dovere di informarsi e crearsi un giudizio in merito, ma su una campagna mediatica, purtroppo da noi stessi consiglieri fomentata, che senza dubbio contribuirà a separare ancor più la politica dalle persone reali.

Mi riferisco alla questione stipendi dei consiglieri ed all’occhiello in prima pagina de La Stampa che recita: " Bresso: non votate il bilancio? Ed io vi taglio lo stipendio". In questi giorni con un taglio pericolosamente populista, è stato proposto da alcuni consiglieri la SOSPENSIONE (non la revoca) dello stipendio sin quando non giunge in aula l’esame del bilancio, atto politico fondamentale per qualsiasi ente.

E’ grave la responsabilità di chi si affida ai media con immagini di questo tipo: semplici illusorie soluzioni ad un malessere frutto di ben più intricate e complesse motivazioni. Cosa penseranno oggi i cittadini, se non che lunedì riprendiamo solo per paura di perdere i soldi di indennità: un bell’esempio di come la politica riesce a farsi del male in modo masochistico, e quindi che la minaccia riportata dai giornali, come in una scuola venale e poco morale, abbia sortito i sui effetti.

Il discorso emolumenti non va tirato fuori da taschino solo, e strumentalmente, quando può fare comodo con gli effetti devastanti di cui sopra, ma andrebbe affrontato seriamente parlando di privilegi, rimborsi chilometrici ed autocertificazioni: solo con risposte concrete a questi temi potremmo forse riscattare un luogo democratico, quale è i Consiglio, dal brutto angolo buio e demagogico in cui è stato posto da noi stessi".

 
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