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UNITI SI VINCE.


Arriva da Alessandria una nota, inviataci dai componenti della lista civica Crescere Insieme, in relazione ai riflessi del momento politico nazionale sulla città piemontese. Ve la trasmettiamo, aggiungendo la constatazione che il panorama descritto Ã¨ rappresentativo della situazione generale e riporta una situazione reale che si riallaccia al dibattito proposto nel week end sulla scelta di schieramento dei partiti della sinistra, presentandone un riflesso quotidiano e concreto.

 

di M. Mantelli

Sembra essere questa la parola d’ordine della campagna elettorale appena partita. Forse le facce che vedremo non saranno molto diverse da quelle del 2006. L’unica novità: appariranno nuovi simboli. Perché ormai tutti sanno che per vincere con l’attuale legge elettorale è necessario avere i numeri, e averli alti per garantirsi il premio di maggioranza che va alla lista vincente. Il “nuovo corso” della politica italiana, dunque, è scandito dalla nascita di grandi aggregazioni - le principali sono il Partito Democratico e il Popolo della Libertà - che rappresentano solo in parte la continuazione delle precedenti coalizioni di centro-sinistra e di centro-destra. Quella che viene lanciata come la novità di questa stagione politica è proprio la lista unitaria: non più tante teste sotto lo stesso cappello ma un’unica testa con un unico cappello. Il che significa rinunciare alla propria identità e visibilità in nome di una maggiore forza elettorale. Ma se a livello nazionale Ã¨ stata fatta una scelta molto apprezzabile, a livello locale, nel Consiglio comunale di Alessandria, purtroppo assistiamo ad uno spezzatino politico che non fa onore alla politica stessa.

 

Dopo le elezioni del 2007 i gruppi consiliari costituitosi erano dieci, equamente suddivisi cinque al centrodestra (Forza Italia, Alleanza Nazionale, Lega Nord, UDC, Lista Civica Prima Alessandria) e cinque al centrosinistra (Democratici di Sinistra, MARGHERITA, Lista Civica Mara per la nostra città, Rifondazione Comunista, SDI), ma gli scenari oggi sono cambiati; i primi sintomi di “poltronismo” legalizzato si fanno sentire!!! Oggi siedono sui banchi del consiglio ben tredici gruppi consiliari, sette per il Centro Sinistra e sei per il centrodestra e certamente qualcosa ancora accadrà nelle prossime settimane. Nel centrosinistra la nascita del Partito Democratico ha di fatto scombussolato la vita a qualcuno: se da una parte capisco chi ha fatto una scelta chiara uscendo e collocandosi al di fuori degli schieramenti (Gruppo Misto), dall’altra assistiamo al mantenimento di un qualcosa che non esiste più (DS e Margherita) da parte di chi si è visto togliere all’improvviso un ruolo, e aveva delle legittime aspettative; anche nell’altro schieramento, con la nascita del Popolo delle Libertà, non mancheranno delle sorprese. Tredici gruppi consiliari stanno a significare tredici capigruppo (alcuni rappresentano solo se stessi) su 40 consiglieri totali.

 
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