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Scuola per la buona politica.

di Giovanni Nepote

Sindaco di La Cassa (TO)

  

Nello splendido Palazzo Graneri, nel cuore della Torino risorgimentale, venerdì scorso si è tenuta la presentazione ufficiale della Scuola per la Buona Politica a Torino. Io sono uno dei 50 fortunati che la frequenteranno e siccome ne sono venuto a conoscenza grazie a questo sito, per dovere di riconoscenza verso i curatori e sperando di fare cosa utile sono a riferirvene.

La presentazione è stata tenuta dal Coordinatore della scuola, Prof. Bovero, Ordinario di Filosofia Politica presso l'Università di Torino, affiancato dai rappresentanti dei 4 istituti promotori (Gobetti, Gramsci,  Rosselli, Salvemini) che assieme a CSI e Centro Farneti hanno reso possibile l'iniziativa.

E' stata evidenziata l'assoluta indipendenza sia intellettuale che materiale della Scuola, i cui unici riferimenti sono i valori della democrazia. E' stato posto l'accento sul fatto che si tratta di una vera e propria scuola: al suo primo semestre, ma scuola a tutti gli effetti, con precise finalità educative. Non si tratta di un ciclo di conferenze.

L'obbiettivo dichiarato è formare cittadini (il cittadino educato di Bobbio), non necessariamente classe dirigente. Il nome stesso della scuola, mutuato da un'analoga iniziativa romana, indica le finalità: animare (e rianimare) la discussione politica, la “buona” politica, in contrapposizione con la triste realtà quotidiana.

Pur senza dare grande rilevanza all'iniziativa le richieste di iscrizione sono state ben superiori ai posti disponibili (di almeno tre volte), a testimonianza della domanda fortemente sentita di una reazione o  forse di “ancora un'occasione” per credere nella politica, intesa nella sua vera funzione.

Per questo motivo la scelta dei candidati è stata attività sofferta: sono stati privilegiati i candidati più giovani (30 sono sotto i 40 anni) e coloro che potessero rivestire il ruolo di “mediatore culturale”espandendo metodo e informazioni acquisite. La scelta è stata orientata anche al cercare di creare una classe “polifonica”, con un certo grado di eterogeneità tra gli studenti.

Le lezioni saranno tenute da docenti di assoluto livello (il primo il prossimo 31 gennaio è il Prof. Sartori), che non riceveranno compensi per le loro docenze, come peraltro è volontario il lavoro degli organizzatori della scuola. Saranno sei pomeriggi intensi che si articoleranno con lezione, discussione, seminario. Sono ancora aperte le iscrizioni per le sole lezioni (50 posti).

Ora non mi resta che studiare, e a giudicare dalle dispense che ho ricevuto, si fa sul serio.

 
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