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LA NOTA SUL CONSIGLIO REGIONALE.

di Patrizio Brusasco

Avrebbe dovuto essere un Consiglio speciale in tema di aborto e dunque sulla ormai celeberrima 194. Ma di speciale c'è stata invece la contestazione di una ventina di rappresentanti del vecchio "gentil sesso", che hanno sfidato il Consiglio regionale del Piemonte a colpi di slogan un po' vintage (reminiscenze anni Settanta) e con l'arma segreta rappresentata dal prezzemolo (vetusto sistema e rimedio medicamentario delle nostre nonne per provocare, un tempo, l'interruzione di gravidanza).

Ora, verosimilmente, il Consiglio tornerà sulla questione il prossimo 5 febbraio, sperando in una migliore sorte, se non per il nascituro, almeno per il dibattito in aula.

Del resto i dati forniti dall'Assessore Artesio parlano chiaramente di un forte calo del ricorso all'aborto, non solo a livello nazionale, ma soprattutto all'interno della nostra Regione. "Ricorrono all'interruzione volontaria di gravidanza - ha esposto Eleonora Artesio - 9,4 donne su mille in Piemonte, di età compresa tra i 15 e i 49 anni. Complessivamente gli aborti volontari sono circa ogni anno 11.000, a fronte di 55mila gravidanze; e il dato è in costante diminuzione: dal 1982 a oggi il numero complessivo degli aborti è crollato del 45,3%; anche nell'ultimo anno gli aborti in Piemonte sono ancora diminuiti dell'1,2%".

 

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