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La nota sul Consiglio Regionale.

di Patrizio Brusasco

In questa sessione consiliare a Palazzo Lascaris è emersa in tutta la sua dirompente importanza la difficile situazione in cui versano la montagna piemontese e quindi le Comunità montane dislocate sul territorio alpino, oltre a quelle collinari.

La discussione è figlia del recente dibattito che si è scatenato all'indomani della posizione governativa centrale di portare avanti, nelle sedi appropriate, la volontà del Comune montano piemontese di Noasca, in Val d'Orco, di passare dal Piemonte alla Valle d'Aosta per usufruire di alcuni benefici consistenti che sono accordati alle regioni a Statuto speciale, ma senza scordare la denuncia del Comune nei confronti di una scarsa sensibilità generale nei confronti delle problematiche e delle peculiarità delle Comunità montane regionali.

Maggioranza e opposizione si sono alternati al tavolo dei relatori mettendo comunque tutti in evidenza le criticità riconosciute del settore montano e la necessità conclamata di portare avanti una politica montana regionale che sappia dare una risposta efficace e concreta alle molte istanze delle popolazioni del territorio montano. Alcune critiche della minoranza sono risultate pretestuose non trovando conferma nei dati relativi alle Comunità montane e collinari che possono usufruire in verità di trasferimenti dell'importo di 19 milioni di euro, quota a carico di Regione e Stato centrale, oltre a una serie di fondi aggiuntivi quali i fondi strutturali europei o la cooperazione transfrontaliera.

 
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