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la nota sul consiglio regionale.

di Patrizio Brusasco

Si è incenerita la marcia dell'inceneritore del Gerbido? Il termovalorizzatore ha forse, prima del suo precipuo e confacente uso, fatto evaporare la compattezza della maggioranza governativa locale? Tesi sostenuta a oltranza e con grande enfasi teatrale, ieri, in Consiglio regionale dall'opposizione che ha preso al volo l'opportunità creatasi dal ricorso al Tar di alcuni esponenti della maggioranza consiliare al fine di bloccare il famigerato inceneritore torinese.

E' inutile dire che certe nefaste, se pur sporadiche e se pur con una loro ratio, iniziative, non apportano alcun bene alla governabilità del Piemonte, che, mutatis mutandis, deve, come il governo centrale, divincolarsi dalle richieste, quando non già dalle iniziative in atto, di una certa sinistra di maggioranza minoritaria che va a inficiare l'azione governativa che,  in questo specifico caso, è il risultato di anni di discussioni accese e oltretutto multilaterali tra le varie istituzioni amministrative territoriali, aprendo il fianco agli attacchi perentori di un'opposizione che non perde occasione, a ragione, di affondare il colpo.

Capire quanto è successo e l'iter che si è deliberatamente scelto per porlo in essere, risulta cosa non facile, a meno che non si voglia archiviare l'accaduto nel dejà vu dell'ingenuità e della cortomiranza di qualche esponente politico. Ma certo è che ciò che era stato licenziato, e non dopo pochi  "spargimenti di sangue",  dal portone di Palazzo Cisterna (sede della Giunta provinciale) è inesorabilmente rientrato, ma con la forza di un boomerang, dalla finestra, creando peraltro anche una diffusa confusione intergovernativa tra le istituzioni referenti.

Il risultato è che l'opposizione consiliare regionale ha alzato il dito contro questa presunta spaccatura in seno alla maggioranza regionale e segnatamente tra l'operato dell'Assessore all'Ambiente De Ruggiero e i tre esponenti "ribelli" al piano sull'inceneritore, uno dei quali peraltro presidente della Commissione ambiente in Consiglio regionale, con un crescendo rossiniano di attacchi volti a dimostrare le aporie del sistema, al quale hanno risposto in modo fermo e deciso, ficcante, i diessini Muliere e Larizza.

Ora la patata bollente è tutta da pelare nonché sotto lo sguardo vigile, talvolta perplesso, di tutti, cittadini compresi ovviamente, e nei prossimi giorni si vedrà come reagirà, a seguito di chiarimenti e di segreti incontri, la maggioranza governativa, poiché la scottante partita che si è disputata nell'emiciclo consiliare è stata tutto fuorché una melina ben orchestrata.

Resta francamente un dato irrisolto: ammesso che si possa, a questo punto, comprendere il "quid" dell'ostruzionismo interno alla maggioranza, il "come" lascia ineludibilmente basiti.

 
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